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Gli studenti e la pandemia: quella voglia di trasgredire. “Ci mancano gli affetti”
15 aprile 2020

L’impatto delle restrizioni del coronavirus, Covid- 19, non poteva che essere maggiormente negativo sui giovani e sugli studenti in particolare. Per capire come hanno reagito a questa domiciliazione forzata, “Quindici” con la sua inchiesta è andato a chiederlo proprio ai ragazzi. Ecco le domande che abbiamo posto agli studenti: ILARIA DAGOSTINO, 18 ANNI, STUDENTESSA All’inizio non mi rendevo conto della gravità della situazione, l’ho sottovalutata, ammetto; è stata la chiusura delle scuole ad essere un primo passo verso la lucida presa di coscienza di ciò che sta succedendo. Cerco di reagire con intelligenza, con lucidità e buonsenso nel tentativo di non farmi influenzare da allarmismi o fake news. Alla chiusura della scuola ho reagito con tristezza perché la didattica online non si concilia assolutamente con la mia idea di Scuola; ciononostante, i nostri professori non si limitano a somministrare materiale e file, ma ci fanno sentire la loro umana presenza e questo ci fa sentire meno “soli” e disorientati. 2. C’è chi considera questo momento come una ricchezza, come uno spazio nel quale riscoprire se stessi; io credo, tuttavia, che sapere ciò che sta accadendo fuori dalle nostre case, in qualche modo, non ci consente quella tranquillità necessaria alla riscoperta del nostro mondo interiore. Io cerco di non cadere nel pessimismo assoluto, concretamente in una routine dissipata, tediosa: studio, svolgo i compiti assegnati dai docenti, avere molte ore a disposizione mi consente di approfondire le materie che più amo. Allo studio rigido, però, accompagno una dolce lettura (in particolare, sto scoprendo alcuni classici meravigliosi), la scrittura creativa e delle serie tv. Tuttavia, in questo periodo mi sta risultando difficile concentrarmi sul foglio bianco e provare a scrivere. 5. Io credo che questa situazione implichi delle rinunce e dei piccoli sacrifici. A meno che non ci siano motivi di salute o altro, rinunciare alla corsetta o ad una passeggiata non è di certo impossibile; purtroppo, però, non tutti hanno il buonsenso per comprendere e sono guidati dalla loro incoscienza ed ignoranza. In questo momento, più che mai, dobbiamo dimostrare di essere cittadini attivi, accettare e seguire le regole; solo collaborando, potremmo salvarci. 6. Bisogna cercare il giusto equilibrio: mi infastidisce cambiare canale e trovare sempre qualcuno che parli del coronavirus. I telegiornali, sicuramente, devono informare su ciò che accade quotidianamente; allo stesso tempo, sarebbe utile anche lasciare spazio a programmi più ludici, non per dimenticare la situazione ma per concederci un momento di serenità apparente e di intrattenimento. 7. Sono fiduciosa in quella buona parte di cittadini, che, anche quando il virus sarà debellato, continuerà ad essere cauta e attenta, ad evitare luoghi affollati. D’altronde, sarebbe anche controproducente un distacco netto: è giusto che si proceda con calma e cautela. GIOVANNI PISANI, 18 ANNI, STUDENTE 1. Inizialmente, avevo sottovalutato la situazione. Non nego che la voglia di trasgredire le regole era molta. Ho cambiato idea informandomi e soprattutto ricoprendo la Bellezza negli ambienti domestici, nei valori della Famiglia… 2. Le giornate passano così velocemente… mi reputo più impegnato del solito, tra le risposte ai messaggi dei miei amati amici, la lettura di interi libri, gli alieni compiti online. Nessun hobby viene tralasciato, persino quello della palestra, sostituito da qualche esercizio in casa. 3. Gli ospedali meridionali non saranno mai efficienti come quelli del settentrione, non lo dico io, ma i dati oggettivi. Spero che il picco venga rimandato di giorno in giorno, in modo da avere più tempo per organizzare i reparti e sperare che al nord si risolva completamente o quasi la situazione. Così facendo, i pazienti potrebbero essere ospitati nelle regioni che al giorno d’oggi sono le più colpite. 5. Chi trasgredisce non è da opprimere. Sfido chiunque a vivere in monolocali, soli, magari a corto di finestre, nel rimanere tutti questi giorni senza uno spiraglio vitale. Bandirei le corsette, quelle sono davvero da evitare, ma una modesta passeggiata, almeno a giorni alterni, nel proprio isolato, penso sia possibile. 6. Attuando un paragone con la Cina, siamo stati leggermente meno restrittivi. Tuttavia, le misure adottate hanno mostrato i loro risultati, seppur momentaneamente non grandiosi. L’Italia si è dimostrata un Paese serio e maturo nell’organizzazione relativa al nemico invisibile. 7. Essendo inesperto nel campo, preferirei non sbilanciarmi. Temo davvero tanto per la sorte economica del nostro Paese. Molti lavoratori ne subiranno le conseguenze, su questo non ci sono dubbi. 8. Secondo una mia personale opinione, la televisione dovrebbe cominciare ad insistere meno su questo argomento. I giovani maggiormente, hanno abbandonato l’informazione televisiva dall’inizio dell’era tecnologica, dunque utilizzano i propri dispositivi per “distrarsi”. I meno giovani e gli amanti del televisore invece, dovrebbero allentare la tensione, alimentata dai continui programmi inerenti all’attualità. 9. L’Italia ha da compiere un immenso percorso. Siamo solo all’inizio del Calvario. Fino a quando non si raggiungeranno della scoperte fondate, dei notevoli risultati, tutti i cittadini saranno schiavi del nemico. Restare a casa è un palliativo; il quale aiuta, ma non cura. Per questa ragione, dovremmo continuare la nostra vita sedentaria fino al totale debellamento del virus, a mio avviso, molto remoto. OLIMPIA MANCINI, 18 ANNI, STUDENTESSA 1. Le condizioni di vita sono cambiate abbastanza, perché la quarantena ci costringe a stare a casa e al momento la mancanza più grande è l’impossibilità di vedere i miei affetti come il mio fidanzato e i miei amici. Da venti giorni non vedo nessuno tranne la mia famiglia. Mi manca molto anche la mia routine, anche solo il semplice fatto di poter andare a scuola. 2. Stare in casa è una prova dura per tutti, però ci sono tante attività che si possono fare, come ad esempio, oltre che studiare e fare il nostro dovere, leggere un libro, riordinare la propria libreria o il proprio armadio, pensare alla cura della propria persona attraverso maschere per il viso o per i capelli, aiutare i propri genitori a fare qualcosa come cucinare o pulire, vedere serie tv e film, fare dei giochi da tavolo o dei quiz… ci sono un sacco di possibilità. Io sono dell’idea di essere comunque molto fortunata, poiché la tecnologia ci sta aiutando tanto in questo periodo, sia per sbizzarrirci attraverso giochi o documentari, sia per restare in contatto con parenti e amici attraverso le videochiamate. 3/4. Provo un forte dispiacere per la rete ospedaliera pugliese e del meridione in generale, per il semplice fatto che la sanità vive delle grandi lacune al sud, dovute anche ad alcune riforme fatte precedentemente come il taglio di alcuni reparti o di ospedali interi, che ovviamente ha fatto sì che la situazione peggiorasse ulteriormente. Ovviamente spero che il sistema sanitario possa reggere l’onda di contagio prevista, però mi dispiace per il fatto che non ci sono abbastanza posti, questo è praticamente certo. 5. Purtroppo mi sono resa conto che alcuni cittadini non rispettano le regole date dal governo, che non si curano di notizie date dall’alto come la proclamazione della pandemia dell’OMS. Non trovo nulla di utile nell’andare a correre, credo sia solo uno sfizio poiché ci si può allenare comodamente in casa con un tappetino e un po’ di spazio. Non capisco proprio il senso di andare a fare una passeggiata… ci sono persone, io in primis, che non escono di casa nemmeno per lavoro, quindi non trovo il motivo di farsi una passeggiata e non rispettare le regole. Il problema è che molti che non rispettano le regole sono anziani che io ho modo di vedere dal balcone della mia casa, e mi dispiace dirlo, ma loro sono i soggetti più a rischio, quindi secondo me sono loro che dovrebbero fare più attenzione. Ovviamente nessuno è escluso dalla contrazione del virus, ma bisognerebbe capire per cosa vale la pena uscire (lavoro, salute o spesa) e per cosa no. 6. Le misure date dal governo costringono la popolazione a stare a casa e alla chiusura di tutte le attività non necessarie. Ovviamente sono dispiaciuta per tutte quelle persone che per ora devono andare a lavorare, come i farmacisti o i cassieri, poiché sono a rischio, però credo che non si possa fare altrimenti, i cittadini non posso rimanere senza medicine o senza cibo. Io spero solo che queste misure vengano rispettate, perché possano giovare il popolo italiano a superare questa situazione. 7. Riguardo al tempo che l’Italia impiegherà per rialzarsi, sicuramente ci vorranno molti mesi, sarà un processo molto lento e tutti dovranno collaborare affinché lo si velocizzi un po’. Mi auguro quindi che non venga meno la collaborazione tra i cittadini, non solo i questa situazione difficile, ma anche quando le cose andranno meglio. 8. Purtroppo una piaga che stiamo avendo in questo periodo è quella delle fake news, che corrono tramite i social e la condivisione. Io sono dell’idea che i cittadini debbano essere informati nel modo più chiaro possibile, senza far diventare l’informazione un’ossessione. Ci sono troppi programmi che parlano sempre e solo del coronavirus e questo non giova a molte persone che non stanno vivendo bene questa situazione. Quindi, secondo me, alcuni programmi non fanno altro che peggiorare la situazione. Si deve aiutare la gente con la giusta quantità di informazioni, lasciando spazio anche a programmi che aiutino a non pensare alla condizione che stiamo vivendo. Quindi informazioni giuste e sincere. 9. Appena questo brutto periodo sarà passato, e io sono fiduciosa nella collaborazione delle persone e spero che capiscano che fare baldoria subito nei locali, senza procedere passo per passo, ci farà ritrovare subito nei guai. WALTER SORIANO, 19 ANNI, STUDENTE UNIVERSITARIO 1. Ho capito che avrei dovuto rispettare le regole imposte non solo per non essere contagiato ma anche per facilitare il lavoro di tutti coloro che stanno combattendo in prima linea il virus, in quanto sono gli unici che possono far si che tutto ciò finisca. 2. Passo le mie giornate studiando, leggendo, trascorrendo del tempo con mio padre che normalmente vedo solo la sera, vedendo molti film/ serie TV, pensando a me stesso. 3. Penso che la situazione non sia nota a tutti, in quanto la gente non sembra aver compreso che il problema non è solo il Covid, ma è soprattutto il fatto che i reparti ospedalieri siano pieni, e presto potrebbe non esserci spazio per altre emergenze (donne in attesa, persone che hanno costantemente bisogno di ricevere cure...). Si va ad aggiungere il fatto che i medici ed infermieri potrebbero avere cali psicofisici (come è già evidente da diverse testimonianze) e questo mette in pericolo tutti noi. 4. Non credo che il sistema sanitario reggerà l’onda di contagio prevista, ma sono fiducioso in termini di prevenzione. 5. Penso che sia gente irresponsabile e probabilmente inconsapevole, inconsapevole della presenza di gente che sta lottando tra la vita e la morte, di medici che non tornano a casa da giorni... 6. Credo bisogni solo ringraziare tutto ciò che Conte e il resto dei ministri stanno facendo per noi ogni giorno, si trovano in una situazione in cui devono garantire sicurezza a 60 milioni di persone, ma non solo, anche pensare a chi in questo periodo soffre di crisi economiche (commercianti). Giudicare dal divano di casa è facile! 7. In questo momento credo sia più importante pensare alla salute. L’argomento “economia” è una note dolente da sempre, oggi ancor di più, domani ancor più di oggi. Personalmente penso che si ritornerà a lavorare come sempre, è opportuno comprendere che alcune aziende saranno in seria difficoltà. 8. Credo che la troppa informazione, a un certo tipo di persone, faccia male. C’è gente che si affida a notizie trovate sui social network, le condivide, quindi crea solo danni, in quanto spesso quelle informazioni non hanno una base di verità. Non tutti analizzano bene ciò che leggono. 9. Sono molto fiducioso, abbiamo dimostrato di essere un Paese unito, che sta rispettando le regole (almeno la maggior parte di noi). Credo che la situazione possa migliorare verso metà di aprile, ed intorno ai primi giorni di maggio spero possa finire tutto. Torneremo liberi e tutto avrà un valore maggiore, avremo capito di avercela fatta, e forse, comprenderemo che tutto ciò ci ha fatto crescere molto, ci ha insegnato il vero valore di tutto ciò che ci circonda. Sara Mitoli © Riproduzione riservata ANTONELLA, 22 ANNI, STUDENTESSA: 1-2. Sicuramente le condizioni di vita sono cambiate per tantissime persone, soprattutto per coloro che passavano intere giornate fuori casa per questioni lavorative o personali. Per quanto riguarda il mio caso le condizioni di vita non sono cambiate drasticamente, visto il fatto che resto molto tempo in casa per questioni legate allo studio, è pesante il fatto che non sia più una scelta ma un obbligo. Mi mancano le ore d’aria investite in un caffè con gli amici, o i pomeriggi di studio affrontati in gruppo però sto cercando di studiare ora il più possibile così da potermi godere le belle giornate e la riapertura dei locali, sto cercando di farmi del bene smettendo di fumare, per evitare anche di uscire per comprare un pacco di sigarette. 3-4. Sfortunatamente solo ora ci si sta rendendo conto dei danni inferti al sistema sanitario. Io spero che il sistema sanitario, nonostante i tagli subiti, sia in grado di fronteggiare questa epidemia. Spero che il personale medico-sanitario abbia la forza di lavorare incessantemente nonostante non abbia tutti i mezzi e gli strumenti di protezioni necessari per essere salvaguardato, spero che si provveda a fornirli il prima possibile. 5. Per quanto riguarda la questione dei ranners o di chi esce a fare una semplice passeggiata penso che ci si debba rimettere alla coscienza personale: bisogna andare in orari in cui c’è poca affluenza, io mi reco alla 14 per esempio, non deve essere utilizzato come momento di incontro con gli amici ma come momento di benessere individuale. 6. Le persone che non hanno capito sono ignoranti. Sicuramente la situazione antecedente a quella che stiamo vivendo è stata sottovalutata da tutti, i segnali c’erano ma non sono stati ben recepiti. Adesso le misure sono adeguate, le restrizioni sono giuste seppur pesanti, per i cittadini che non rispettano le regole proporrei sanzioni ancora più gravi: mi riferisco ai cittadini positivi che hanno continuato liberamente a circolare senza pensare di poter contagiare molte altre persone! 7-8. Penso che la ripresa economica sarà molto lenta, molto difficile, infatti si è definita “economia postbellica” e che il supporto dello Stato sarà molto importante. Ma non bisogna sottovalutare l’aspetto psicologico: non è sano essere sempre a contatto con le notizie dei TG, nonostante sia necessario rimanere informati. Il campanello d’allarme è stato già suonato dai primi casi di suicido per COVID-19, questo perché non è corretto bombardare la popolazione con continue informazioni sulla drastica impennata del contagio mondiale. Io, personalmente, sono stanca di questo continuo bombardamento mediatico, ho subito sin dall’inizio questo terrorismo psicologico pur non sapendo molto sul virus in questione. Cerco di informarmi da fonti sicure e non frequentemente, evito di vedere sempre il telegiornale, voglio vivere questo periodo di reclusione nel modo più sereno possibile. ANGELA, 28 ANNI, STUDENTESSA: 1. Evitando il contatto ravvicinato con la gente quando esco a fare la spesa, utilizzando tutte le precauzioni consigliate dall’OMS. 2.Trascorro le mie giornate dedicandomi agli hobby, cimentandomi in ricette alternative e passando più tempo con i miei genitori. 3. Penso che la sanità non dovrebbe essere mai trascurata in generale, questo è un evento straordinario e per fortuna, inconsueto, ma nel momento del boom di contagi e ricoveri non dovevamo essere così fortemente impreparati. 4. Non lo so, spero che riusciremo a reggere al picco se ci dovesse essere, il dato che mi spaventa è la situazione ospedaliera del Sud, sicuramente meno confacente a situazioni di emergenze, rispetto a quella del Nord. 5. Io ho sempre fatto la mia corsa/camminata veloce avendo un bel lungomare da sfruttare. Non credo di non rispettare la legge quando corro in solitaria, anche perché nonostante le ulteriori misure restrittive della scorsa settimana, l’attività fisica all’aperto non è stata vietata completamente. 6. Credo che siamo stati presi un po’ in contropiede e nessuno avrebbe mai immaginato tutto ciò; avrei forse applicato le misure restrittive della scorsa settimana sin da subito, lasciando come adesso solo le attività strettamente necessarie. 7. Non so quanto tempo ci vorrà per far ripartire l’economia italiana che già non era sicuramente florida. Le misure economiche che il governo sta adottando sono correlate ai fondi disponibili, ma servirebbe un aiuto da altri stati dell’UE. 8. Credo che l’informazione abbia preso il monopolio e in questo clima di paura e ansia non sia la cosa più adatta. Servirebbero più programmi “leggeri”, per permettere alla popolazione di evadere, seppur metaforicamente, da questa cruda realtà. 9. Si spera il prima possibile. Credo che le persone saranno spaventate, penso che i ritmi vitali normali saranno riconquistati dopo un lungo processo, ma confido nel fatto che siamo una popolazione dinamica e abituata a socializzare. FILIPPO, 26 ANNI, STUDENTE: 1-2. Mi sento depresso, purtroppo ho smesso di lavorare per forza di causa maggiore e la mia seduta di laurea è stata rimandata a data da destinarsi, motivo di forte preoccupazione e tristezza. Non ho reagito per niente bene alle restrizioni, non rsco ad avere un ritmo biologico sano: mi sveglio tardi e mangio troppo. 3. Penso e, soprattutto, spero che anche i nostri ospedali abbiano personale competente. In linea generale sono fiducioso. 4. Le onde sono impreviste e in caso di necessità si possono valutare trasferimenti, non mi sento allarmato. 5. Se non ci sarà una manovra economia ad hoc temo che l’economia ne risentirà tanto, anche perché il problema sono i soldi che stiamo prendendo in prestito dall’ UE per risollevarci. 6. Ho smesso di guardare la TV proprio per questo motivo. Abbiamo fatto tutti indigestione di brutte notizie. 7. Credo che l’ansia da contagio continuerà per molto tempo perché sta esplodendo a tornate diverse nel mondo. Temo che tutto tornerà alla normalità non prima di almeno un anno. SIMONA, 22 ANNI, STUDENTESSA: 1. Sicuramente non mi aspettavo un cambiamento così drastico da un giorno all’altro, ma d’altra parte non ho avuto una reazione negativa perché sono pienamente consapevole dell’utilità di queste misure. Probabilmente questa mia reazione è anche dovuta al fatto che sono una studentessa universitaria, quindi la mia “routine” non è stata stravolta più di tanto. 2. Cerco di utilizzare al meglio il tempo con i mezzi che ho a disposizione quindi studio, mi alleno, guardo tanti film o serie TV, e soprattutto dormo e mangio. 3-4. Sicuramente la sanità pugliese sta cercando in tutti i modi di “farsi trovare pronta” quando il tanto atteso picco arriverà anche qui al sud. Sono stati adibiti interi reparti all’emergenza COVID-19 preventivamente in vari ospedali pugliesi quindi spero davvero che il sistema pugliese riesca a sopportarlo. Sono molto amareggiata per la carenza di dispositivi di sicurezza per il personale sanitario che sta sacrificando la propria vita per salvarne altre, sono amareggiata da questa grande ingiustizia. 5. L’incoscienza purtroppo è tanta ma credo che pian piano la gente si stia rendendo conto della gravità della situazione. Per la questione dei runners, io credo che sarebbe meglio evitare ciò che si può evitare e che non è necessario. È vero che se un individuo esce per una corsa da solo non mette a rischio né sé stesso né gli altri, ma se tutti ragionassimo così, le strade sarebbero nuovamente popolate, quindi la questione non si risolverebbe. 6. Credo che l’errore del governo sia stato quello di non adottare queste misure prima ancora di arrivare a un numero di contagi così elevati, ma ad oggi si sta facendo il possibile per frenare l’onda dei contagi. Penso siano giuste le misure di restrizione adottate dal governo ma penso anche che si debba assicurare a tutti i cittadini che non stanno svolgendo la loro professione almeno un piatto caldo sulla tavola 7. Non ho le conoscenze adatte per rispondere a questa domanda 8. Io penso che ognuno sia libero di scegliere cosa guardare. Sicuramente sono tanti i programmi che trattano questo argomento ma è anche giusto dare la possibilità di informarsi a chi ne ha il desiderio. Chi non ha voglia per vari motivi è libero di cambiare canale. 9. Sono un po’ pessimista a riguardo. Sicuramente spero che la situazione si risolva il prima possibile, ma per far questo è necessario che si abbia piena coscienza dell’accaduto per evitare di ricadere negli stessi errori. Circa quando saremo liberi non lo so e non riesco a immaginarlo, ma vorrei tanto saperlo anche io. ALESSIA, 22 ANNI, STUDENTESSA 1. All’inizio devo ammettere che non è stato facile accettare di dover passare un tempo indefinito rinchiusa in casa senza poter vedere i miei amici, andare in palestra o uscire per una passeggiata dopo aver passato tante ore a studiare, mi sentivo in trappola e senza alcun preavviso. 2. Passo la maggior parte del mio tempo a studiare, sfruttando questo tempo senza distrazioni per accelerare il mio piano di studi. Quando non studio sfoglio le vecchie fotografie o vedo qualche film che mi ero ripromessa di vedere e imparo qualcosa che mi ero ripromessa di imparare come fare la pasta a mano con mia madre. 3. Penso che il nostro sistema sanitario stia compiendo un ottimo lavoro considerando tutte le difficoltà del caso. 4. Credo che chi di competenza stia facendo il possibile per tenere quanto più sotto controllo questa situazione alla quale non si era affatto preparati. 5. Penso che a volte ci sentiamo invincibili, supereroi, come se quello che ci accade intorno non ci possa toccare. Io mi dico sempre che chi purtroppo è stato contagiato non è più stupido di me, potrebbe capitare a chiunque con la stessa probabilità. 6. Non posso che condividere le misure che sono state decise dal governo anche perché non ritengo di avere gli strumenti per poter giudicare l’operato così complesso che giace dietro questi decreti. 7. Sottovoce dico che forse sarà necessario almeno un anno per far riprendere l’economia dell’Italia anche perché forse le misure a sostegno introdotte non saranno sufficienti. 8. Credo che più che valutare la quantità delle informazioni bisognerebbe puntare sulla qualità e sulla corretta trasmissione delle stesse. In ogni modo, credo che sia necessario che uno strumento così potente come la TV, informi costantemente i cittadini con tg o altro, occupando lo spazio di altre trasmissioni, data ancora la forte inosservanza delle regole nonostante questo vada a sfavore di chi si fa molto coinvolgere da quanto sta accadendo. 9. Considerando che il mio concetto di libertà comprende anche quello di viaggiare e di poter raggiungere qualsiasi parte del mondo in qualsiasi momento, io credo che sicuramente prima del prossimo autunno tutto questo non ci sarà concesso. VALERIA, 25 ANNI, DOTTORANDA: 1. Inizialmente male ma successivamente mi sono abituata. 2. Lavoro da casa, ma per distarmi cerco di fare esercizio fisico rigorosamente in casa. 3. Penso che il sistema sanitario, specialmente al Sud sarà sottoposto ad una notevole pressione e non so quanto potrà reggere. Nel mio piccolo ho voluto contribuire con una donazione. 4. Come scritto prima ho molte perplessità, ma spero che nel nostro piccolo possiamo tutti contribuire a ridurre tutte le criticità. 5. Penso che bisogna rispettare le regole e basta. 6. L’azione dello stato italiano è stata d’esempio per tutto, forse il leggero ritardo? 7. Non sono un economista ma temo per il peggio. 8. Credo che ogni tanto serva distrarre la gente con programmi alternativi altrimenti la situazione psicologica delle persone non farà altro che peggiorare. 9. Mi è difficile fare delle stime, perché non sono esperta. Tuttavia temo che il ritorno alla vita “normale” non sarà più così tanto normale. EUGENIA, 25 ANNI, DOTTORANDA: 1. Ho capito che questo periodo da spendere in casa può servirmi per approfondire alcune cose per il mio lavoro, cose che non avevo avuto il tempo di fare prima. 2. Lavorando, portando il cane fuori, facendo la spesa per casa e per mia nonna e vedendo film e serie tv. 3. Ho compreso dai telegiornali che le strutture sanitarie in Puglia hanno già incominciato da qualche settimana ad attrezzare reparti di terapia intensiva destinati solo a pazienti COVID-19. Spero che questo, insieme al buon senso delle persone nel restare a casa permetta di fronteggiare i futuri contagi. 4. In base a quanto ho detto sopra, spero di sì. 5. Personalmente credo che un’uscita in solitaria per fare una corsetta o un giro in bici e soprattutto all’aria aperta non sia deleteria. Ovviamente sono totalmente contraria alle uscite di gruppo, anche in due. 6. Le misure adottate sono giuste ma credo che sarebbe stato meglio “chiudere” il nord dopo i primi casi in Lombardia e Veneto per contenere i contagi. 7. Onestamente non sono una esperta di economia ma sicuramente ci vorranno un po’ di mesi affinché torni tutto alla normalità. Il sostegno economico ai lavoratori ed alle imprese in difficoltà sono più che giuste. 8. Penso che passate le prime settimane in cui è stato corretto informare ed educare tutti i cittadini circa la situazione che ci si apprestava ad affrontare, adesso ci vuole un po’ di spensieratezza e distrazione. Soprattutto se i programmi di approfondimento sul coronavirus si trasformano in palchi elettorali senza soluzioni realistiche. 9. Il non rispetto delle regole in questo momento mi fa pensare che le persone, appena sarà possibile, ricominceranno a riversarsi nei luoghi di aggregazione sociale. In questo senso lo Stato dovrà fare in modo che il ritorno alla vota sociale avvenga in modo graduale (es. Aprendo per ultimi ristoranti, locali, cinema, teatri). Saremo definitivamente liberi quando i contagi si azzereranno e quando sarà messo a punto un vaccino. Marina Francesca Altomare © Riproduzione riservata

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