Gli esponenti dei movimenti No Tav e No Mous si raccontano a Molfetta
MOLFETTA - Gli esponenti dei movimenti No Mous e No Tav sono stati gli ospiti d’ eccezione alla rassegna “Resistenza e Resistenze” presso la Fabbrica di San Domenico a Molfetta.
L’ incontro è stato moderato dal giornalista Giacomo Pisani, redattore di Quindici che con grande professionalità e passione per la tematica sulla resistenza di oggi ha dialogato con Nicoletta Dosio del movimento No Tav e Elio Teresi del movimento No Mous (nella foto).
I gruppi No Tav e No Mous hanno come massimo comune denominatore la tutela della salute di ogni cittadino e della salvaguardia dell’ ambiente e denunciano e condannano gli arrivisti del malaffare che distruggono la nostra realtà.
Elio Teresi ha raccontato del M.U.O.S. E’ un sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, costituito da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra. Una a Niscemi caratterizzate da tre grandi parabole e due antenne. Il Mobile User Objective System verrà utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi e i droni, aerei senza pilota saranno presenti a Sigonella. Al riguardo i cittadini siciliani e gli attivisti del No Tav sono preoccupati per le gravi conseguenze del sistema per la salute, per l’ ecosistema della Sughereta di Niscemi, per la qualità dei prodotti agricoli, per lo sviluppo del territorio, per la sicurezza.
I No Mous intendono con una raccolta di dati sui tumori e altre malattie dovute alla presenza dei campi elettromagnetici dimostrare che le antenne di Niscemi sono pericolose alla salute. Gli esperti dell’ Università di Torino hanno confermato il rischio e le conseguenze dannose che le emissioni di queste antenne provocano alla salute umana. I No Mous hanno organizzato una petizione con oltre 20.000 firme da presentare al Presidente della Repubblica in cui si dichiara di fermare i lavori di costruzione del Mous.
I No Mous si sentono soli nel combattere contro le ingiustizie e l’ arroganza dei potenti. Elio Teresi ha raccontato al pubblico una piccola pillola dell’ indifferenza e dell’ arroganza delle istituzioni nei confronti degli attivisti. Il Presidente della Regione Sicilia, Crocetta, ha dichiarato che tra gli attivisti No Mous si nascondono presunti mafiosi. Successivamente il Ministro dell’ Interno ha smentito Crocetta riferendo alla Commissione Parlamentare Antimafia che il No Mous non ha infiltrazioni mafiose nel movimento. “Non siamo terroristi” ha affermato Elio Teresi. Poi, Elio ha spiegato che i cortei e le manifestazioni sono pacifiche ma la Polizia ha sempre utilizzato la violenza provocando ferite che hanno reso necessarie cure mediche al pronto soccorso dell’ ospedale di Niscemi.
Anche i No Tav subiscono violenze, repressioni, insulti ma in realtà sono semplici cittadini attivi e come ha raccontato Nicoletta Dosio, esponente del movimento No Tav, ci sono ragazzi, bimbi, nonni, mamme che lottano per difendere il diritto alla vita. “ Una volta hanno bruciato i libri dei ragazzi universitari”, ha declamato Dosio. Si assistono a vicende crude, di cattiverie e di aggressione. Bruciare i libri significa distruggere la cultura e per questo che i potenti non amano la parola e il significato di cultura perché ci permette di essere liberi pensanti. Il movimento No Tav prende origine in Val di Susa negli anni Novanta per contestare la realizzazione della linea ferroviaria Torino- Lione. Ha acquisito maggiore importanza nel 2005.
“Il No Tav è un movimento di proteste che contesta la realizzazione di infrastrutture per l’ alta capacità e l’ alta velocità ferroviaria perché sono esempi di malaffare che non tutelano il bene comune”, ha affermato Nicoletta Dosio. Le linee ferroviarie sono criticate perché provocano disastri ambientali e gravi danni alla salute dei cittadini. Gli attivisti No Tav difendono la purezza della loro terra, delle bellezze naturali e condannano coloro che vogliono attuare progetti dannosi per inquinare l’ ambiente. Molti attivisti e oppositori alla Tav sono considerati terroristi come i No Mous, alcuni di loro subiscono denunce, altri vengono arrestati.
Durante il dibattito sulla resistenza Giacomo Pisani ha sottolineato lo stretto legame che unisce le diverse situazioni di malaffare della gestione della cosa pubblica con il porto di Molfetta contestate dai No Tav e dai No Mous.
Nicoletta Dosio ha voluto evidenziare che le realtà sono legate tra loro perché sono le stesse grandi opere volute dai potenti solo per ottenere vantaggi economici e per far lavorare le società appaltatrici ai danni dell’ ambiente, della salute dei cittadini e della spesa pubblica.
L’ incontro si è concluso con l’ augurio di una sana resistenza. Unica grande opera: RESISTENZA.
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