Gli auguri alle testate giornalistiche del presidente del consiglio comunale di Molfetta, Nicola Piergiovanni e una riflessione sui rischi dell’aggravarsi della crisi dell’informazione
Nicola Piergiovanni, presidente del consiglio comunale di Molfetta
MOLFETTA – Il presidente del Consiglio comunale di Molfetta, Nicola Piergiovanni, ha inviato un messaggio augurale per il Natale ai direttori delle testate locali.
«Egr. Direttore, mi è gradito porgerle in questa circostanza i miei più sinceri auguri per le imminenti festività natalizie che la prego di voler estendere a tutti i componenti della sua redazione e ai suoi collaboratori – scrive il presidente Piergiovanni -.
In questo periodo di grave crisi per tutto il mondo dell’informazione, dell’editoria e della carta stampata, è certamente ammirevole l’impegno che lei e tutti i giornalisti della sua testata profondete ogni giorno, con assiduità, per assicurare e garantire alla città un servizio di fondamentale importanza, raccontando quotidianamente quello che succede dentro e fuori le istituzioni della nostra Molfetta.
Per questo sento di ringraziarla per il lavoro che, spesso gratuitamente e in maniera del tutto volontaria, svolgete solo per amore nei confronti della città, anche perché le istituzioni come quella che ho l’onore di rappresentare, il Consiglio Comunale, hanno bisogno dei mezzi di informazione per creare e rafforzare un rapporto sempre più diretto e costante con i cittadini, in modo da far conoscere i provvedimenti e le iniziative che vengono assunte per la crescita della nostra comunità.
Ritengo, inoltre, che nessuna democrazia matura, anche a livello locale, possa funzionare bene senza mezzi di informazione liberi, autonomi e indipendenti che controllano l’operato di chi governa e rappresentano uno stimolo a fare sempre di più e sempre meglio.
Nell’esercizio della funzione che svolgo da Presidente della massima assise cittadina, ho sempre cercato di fornire la massima collaborazione ai rappresentanti dell’informazione locale, cercando di metterli sempre nelle migliori condizioni per poter svolgere la propria attività, ma sarà per me un piacere ricevere eventuali suggerimenti o consigli su come fare sempre meglio che vorrà farmi pervenire.
Nel rinnovarle i miei più sinceri auguri, colgo l’occasione per inviarle i miei più cordiali saluti».
Nel ringraziare e ricambiare gli auguri la redazione di “Quindici” apprezza la sensibilità rivolta all’informazione che vive un momento di grande difficoltà, che oggi ha la sua massima espressione nella crisi del nostro quotidiano barese “La Gazzetta del Mezzogiorno” che rischia la sopravvivenza a causa di un sequestro della magistratura che si aggiunge alla grave situazione economica del giornale che non può pagare gli stipendi e le tredicesime ai lavoratori.
In questo contesto critico c’è chi, dal governo nazionale, ha deciso di tagliare i contributi alle piccole testate e alle cooperative dei giornalisti (i grossi giornali, per chi non lo sapesse, perché Di Maio e Salvini non lo dicono, non ricevono più contributi da anni) come ritorsione alle critiche e come voglia di mettere sotto controllo la stampa, avviando una sorta di regime in Italia. Si vuole ridurre il più possibile la funzione critica di chi fa informazione e impedire ai cittadini di essere informati, come dice anche il segretario della Federazione della stampa Raffaele Lorusso.
Ma ad essere ancora più in difficoltà sono le testate locali che non ricevono alcun tipo di finanziamento pubblico e hanno sempre più difficoltà a stare sul mercato, di fronte ad un calo delle entrate pubblicitarie e all’insensibilità di chi dovrebbe sostenere la libera informazione che rappresenta un baluardo di democrazia in Italia.
Purtroppo la maggioranza degli imprenditori del territorio e di Molfetta in particolare (una città litigiosa e autolesionistica), pur chiedendo spazio ai giornali per le loro iniziative, tranne lodevoli eccezioni, non sostengono l’informazione e non danno nulla di concreto al territorio. E questo per mancanza di una cultura che porta a considerare la pubblicità come un costo e non un investimento. Senza parlare di forme di mecenatismo, quasi sconosciute da noi.
Anche le istituzioni fanno poco in tale senso: una volta era proprio la pubblicità istituzionale che contribuiva alla vita dei giornali. Oggi tutti, a parole, dichiarano di essere preoccupati della crisi dell’informazione, ormai ridotta alla sopravvivenza, soprattutto per quanto riguarda la carta stampata (che ha i costi più alti), ma fanno poco per sostenerla.
Ci dispiace fare queste considerazioni in risposta a un messaggio augurale, ma siamo stati sollecitati dalle sue riflessioni e crediamo che le istituzioni che anche lei rappresenta, debbano fare passi concreti per evitare la desertificazione dell’informazione, proprio perché lei stesso riconosce la difficoltà del momento e i sacrifici che i lavoratori dell’informazione fanno ogni giorno, prestando la loro opera al servizio della città in modo volontario e senza essere ricambiati in alcun modo.
Siamo certi che, conoscendo la sua sensibilità, lei potrà prendere a cuore questo problema che è di tutta l’informazione locale per portare all’attenzione della città questo problema di democrazia. La nostra è una battaglia di civiltà e libertà.
Grazie ancora per l’attenzione.
Con i migliori auguri da parte del direttore e della redazione di “Quindici”.
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