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Giulio Cozzoli: atto finale (1947-1957) Dall’ironia all’amarezza e viceversa Conversazione del prof. Mongelli con le Ass. Eredi della Storia e A.N.M.I.G. Molfetta
15 febbraio 2024

Nella Sala Finocchiaro della Fabbrica San Domenico di Molfetta, si è svolto il convegno “Giulio Cozzoli: atto finale (1947-1957). Dall’ironia all’amarezza e viceversa”. Un evento organizzato dall’Ass. Eredi della Storia e A.N.M.I.G. Molfetta, con il patrocinio del Comune di Molfetta, che si è proposto l’obiettivo di divulgare la conoscenza dello scultore molfettese Giulio Cozzoli e delle sue opere, un artista unico e inimitabile che ha scritto pagine di storia irripetibili. Il convegno è stato introdotto dall’ing. Biagio Stoia, Vice Presidente ANMIG Molfetta, il quale ha introdotto l’oggetto della ricerca: le vicende essenziali degli ultimi dieci anni di vita dello scultore molfettese a partire dal 1° novembre 1944 quando, dopo un lungo e travagliato percorso ideativo l’artista concluderà i lavori in gesso del monumentale gruppo raffigurante la Deposizione. Anni costellati da avvenimenti significativi, ma non determinanti per quel che riguardava la buona riuscita del suo progetto: eternare nella più nobile materia del bronzo o del marmo, quella maestosa e solenne creazione. E’ stato doveroso ricordare che un segmento importante della produzione di Cozzoli è costituito dai tanti monumenti che lo scultore dedicò ai Caduti in guerra: un tema molto caro alle associazioni Eredi della Storia e ANMIG che da oltre vent’anni sono impegnate sul territorio cittadino e regionale in difesa della loro memoria storica. Il professor Gaetano Mongelli, Storico dell’Arte Moderna presso l’Università agli Studi di Bari, con la sua consueta professionalità e passione ha indagato la storia personale dell’artista attraverso lo studio dell’archivio privato della Famiglia Cozzoli in cui è possibile ritrovare la base saliente della sua produzione artistica. Autore di pubblicazioni e curatore scientifico di esposizioni dedicate al Cozzoli, il professore è intervenuto in altri convegni promossi da Eredi della Storia e ANMIG; fra questi quello del 2016, in occasione del centenario del Capitano Domenico Picca, dove relazionò l’ “Apoteosi degli Eroi nelle sculture di Giulio Cozzoli”. Attraverso un’indagine capillare intorno al panorama artistico dell’epoca in cui visse lo scultore, il prof. Mongelli ha dimostrato come l’irrinunciabile valore della classicità nella scultura fosse una professione di fede e di onestà intellettuale per Giulio Cozzoli. Un convincimento che non l’abbandonerà mai per il resto della sua vita e che dovette apparire ormai anacronistico e “dietrologico” proprio con la sua partecipazione al concorso indetto nel 1955 dal Comune di Foggia per celebrare il musicista Umberto Giordano. Il suo progetto, composto da appunti di lavoro e da una nutrita serie di disegni a matita inediti su carta quadrettata, è stato mostrato al grande pubblico. Su questo nucleo problematico, si conclude la storia di un insuccesso vissuto in prima persona perché il primo premio gli avrebbe economicamente consentito di sostenere le spese per la fusione in bronzo della Deposizione. Nella seconda parte della conversazione, il relatore ha tracciato per larghe linee i caratteri più significativi della produzione artistica di Cozzoli, partendo dagli esordi, con i monumenti e le opere a carattere civile, per poi commentare le statue in cartapesta del Sabato Santo, opere senza tempo che hanno consacrato definitivamente lo scultore nell’animo dei molfettesi. A conclusione della serata, il relatore ha dedicato pensieri in libertà su Maurangelo Cozzoli, alla sua meritoria opera che portò a compimento il sogno dello zio Giulio di eternare nel bronzo la storia della Deposizione. Nel ringraziare le associazioni e il Prof. Mongelli, Il Sindaco Minervini ha posto l’attenzione sul valore che ha la bellezza in tutte le forme dell’arte, esemplata da illustri concittadini. In particolare dell’attività culturale sviluppata dalla generazione molfettese nata nel dopoguerra. Una generazione che ha approfondito con numerosi studi, pubblicazioni e convegni a carattere scientifico, le opere dei molfettesi illustri a loro precedenti, che si sono affermati nei campi della cultura, dell’arte, della storia, della politica. Un patrimonio di conoscenza di cui le nuove generazioni non devono perdere consapevolezza. Il presidente Sergio Ragno ha ricordato come il valore della memoria storica, fra le associazioni combattentistiche e gli Eredi della Storia, fu promosso sin dal 2002 dal Cav. Onofrio Bufo, dal Prof. Giuseppe Binetti, dal Dott. Michela Spadavecchia durante il primo convegno dedicato ai Molfettesi nel secondo conflitto mondiale: trasmettere la storia alle nuove generazioni è un percorso che continua oggi. La riflessione finale è dedicata proprio all’opera maggiore che Giulio Cozzoli realizzò nel centro di Molfetta che purtroppo non fu l’ultimo monumento dedicato ai caduti in guerra: per in valore della pace, esso è un monito per ripudiare ogni conflitto bellico; per il valore della storia, simbolicamente esso unisce insieme tutti coloro che, in diversi periodi, si immolarono per la Patria.

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