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Francesco Padre, continua la ricognizione. L'affondamento: si punta sulla ritorsione montenegrina
21 ottobre 2011
MOLFETTA
- Indicazioni tecniche molto importanti dai reperti riportati a galla e dalle riprese sul relitto del motopesca
Francesco Padre
, a 254mt di profondità e a
20 miglia a sud-ovest della città montenegrina di Budva. Ma è necessario approfondire i vari accertamenti per avere conferme o smentite. Perciò, la Procura di Trani ha richiesto una nuova ricognizione sul relitto, grazie alla collaborazione della Marina Militare.
Il Francesco Padre è affondato perché mitragliato, questa la prima ricostruzione come testimoniano i fori visibili sulla fiancata del relitto, ma non si conoscono ancora i responsabili. Due le ipotesi finora formulate: ritorsione montenegrina dopo la denuncia pubblica del comandante Pansini, che a
Telemontecarlo
aveva rivelato il trasbordo illegale del pescato da navi montenegrine e serbe su pescherecci molfettesi (30 ottobre 1994); attacco della Nato, mentre presidiava le coste della Jugoslavia nell’operazione di embargo Sharp Guard, come suppone il giornalista
Gianni Lannes
nel libro «
Nato: colpito e affondato. La tragedia insabbiata del Francesco Padre
».
La Procura di Trani indaga, infatti, contro ignoti, anche se l’obiettivo è risalire ai responsabili (la perizia è svolta nel contraddittorio delle parti).
Ribaltata la versione della prima inchiesta, secondo cui l’esplosione sarebbe avvenuta dall’interno perché il motopesca trasportava armi (consulenza d’ufficio). Ipotesi cui non hanno mai creduto i familiari delle 5 vittime che, aiutati dai loro legali, hanno presentato una serie di esposti, permettendo al procuratore capo di Trani,
Carlo Maria Capristo
, di riaprire l’inchiesta.
Purtroppo, dei resti umani nessuna traccia. Appena un osso
recuperato 17 anni dopo, nient’altro. Il Francesco Padre sembra sia stato la sepoltura dei 4 marinai vittime dell’affondamento (solo il corpo di
M
ario De Nicolo
è stato ritrovato in superficie poche ore dopo la tragedia): una lapide è stata calata sul relitto a memoria di
Giovanni Pansini
,
Luigi De Giglio
,
Saverio Gadaleta
,
Francesco Zaza
.
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