Finale amaro, come nelle previsioni
VOLLEY
Come annunciato la stagione dell'Indeco Molfetta si è chiusa con un quarto posto che è difficile definire: ultimi delle prime o primi delle ultime?
Propendiamo per la seconda ipotesi perché i biancorossi hanno sì distanziato di 14 punti la quarta in classifica, Bari, ma ottenendo lo stesso risultato, l'esclusione dai play-off promozione.
Le ultime quattro partite hanno portato tre vittorie, con Castellana, Avellino e Veglie, e la sconfitta di Cosenza, che avrebbe dovuto rappresentare l'ultimo ostacolo se le cose fossero andate diversamente.
Ed invece l'ultima giornata, purtroppo, non aveva alcun senso per i nostri, ormai fuori dai giochi.
La considerazione lampante è che per ottenere la qualificazione ai play-off sarebbe bastato avere nel girone d'andata lo stesso rendimento del ritorno: chiudere le prime 13 partite con cinque sconfitte ha significato autoescludersi dai quartieri alti.
In realtà il Molfetta ha anche avuto l'occasione per riaprire il discorso in quel di Rende, ma il 3-0 subito ha spento ogni velleità.
Cos'ha detto la stagione? Non si può certo essere soddisfatti perché la società, senza nascondersi, puntava alla promozione e l'obiettivo è stato mancato.
È però importante fare esperienze negative per non sbagliare in futuro, perché i giocatori oltre ad essere capaci, devono metterci anche il cuore, e quest'anno qualche volta questo è mancato.
La tifoseria ha risposto in misura soddisfacente ed ha sostenuto la squadra per tutto l'anno.Una considerazione: il coro “Leccese ebreo”, in occasione della gara col Traviano è un attestato di imbecillità che non fa onore ad una città civile come Molfetta.
La rivalità è sana se vissuta in modo sportivo e nel rispetto dell'avversario; quando si oltrepassano certi limiti si sbaglia sempre, si spera lo si faccia senza cognizione di causa, senza conoscere il significato di ciò che si sta dicendo. Una domanda: quale sarebbe l'inferiorità dell'essere ebreo?
Nel prossimo numero approfondiremo altri temi che hanno caratterizzato la stagione, sperando di analizzare ancor più in dettaglio cosa non ha funzionato.
Michele Bruno