Filo d'Oro Molfetta, “elementare” lezione di integrazione
MOLFETTA - Le classi quinte, A e B, del plesso S. Giovanni Bosco, terzo circolo didattico di Molfetta, si sono recate presso la sede della Lega del Filo d'Oro su via Terlizzi (foto). Al seguito i sei docenti e l'assistente che operano nel modulo.
E' stato un pomeriggio “particolarmente piacevole” quello trascorso dai bambini che hanno incontrato, per due ore, dalle 16:30 alle 18:30, gli utenti della struttura di via Terlizzi.
“Eravamo abbastanza preoccupati – confessa un'operatrice della Lega, Lovino Ivana – perché non abbiamo mai accolto così tanti ragazzini contemporaneamente”.
Quello di ieri è stato il più grande incontro, per numero di studenti e rispettivi docenti dal giorno di inaugurazione.
Tutto è nato da F., un bambino diversamente abile che frequenta sia la scuola che l'associazione. I due enti si sono quindi mossi con direzione convergente per permettere questo incontro.
Durante la mattina i ragazzi, tra i banchi, hanno ascoltato le raccomandazioni dell'assistente sociale giunta per l'occasione tra le mura scolastiche. Poi, nel pomeriggio, dopo i convenevoli di presentazione tra i bambini, fatti giocando a palla, ci si è dedicati al buffet e alle danze.
Tra i balli, ha trovato spazio anche un trenino con il quale gli alunni della scuola hanno iniziato a coinvolgere i bambini della struttura che hanno sorriso divertiti. Poi, chi poteva, è rientrato a casa, con qualcosa in più nel cuore.
Tanta la gioia e la soddisfazione per quanto fatto. E' ferma l'intenzione, da parte del dirigente della scuola Maria Tiziana Santomauro e del direttore della Lega, Sergio Giannulo, che ha espresso complimenti alle organizzatrici dell'una e dell'altra parte, che gli incontri tra i due ambienti diventino sempre più costanti.
Cosa certa è che qualcosa si è mosso nel verso giusto. Un bambino, compagno di classe di F., ha fatto quello che già si sta delineando come il progetto più fattibile. Bambini della scuola che a turno, in piccoli gruppi, si rechino a quel del Filo d'Oro per far giocare i ragazzi ospiti della struttura. E, all'oggettiva difficoltà di coordinamento tra volontari e maestre, ogni bambino con handicap ha bisogno di un assistente personale, la risposta è stata “molto semplicemente facciamo noi da assistenti”.
Autore: Sergio Spezzacatena