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Filippo Cifariello, la vita, l'arte, gli amori. Presentato a Molfetta il libro di Nicola Mascellaro
L'iniziativa è stata promossa dal Centro Culturale Auditorium e dall'UPM
09 marzo 2015
MOLFETTA
-
E’ stato presentato nei giorni scorsi a Molfetta, alla presenza dell’autore
Nicola Mascellaro
, il volume edito da “Di Marsico Libri” su Filippo Cifariello con prefazione di Clara Gelao, Direttore della Pinacoteca provinciale di Bari. L’evento organizzato dal Centro Culturale Auditorium e dall’Università Popolare molfettese ha visto la partecipazione del prof.
Gaetano Mongelli
, docente di Storia dell'Arte moderna all'Università degli Studi di Bari. A fare gli onori di casa il Presidente del Centro Culturale Auditorium il preside prof.
Damiano d’Elia
e
Marta Pisani
in rappresentanza dell’Università Popolare.
Cifariello, scultore molfettese di fama internazionale, artista eclettico e geniale è stato puntualmente delineato nella sua figura dall’autore Nicola Mascellaro. Dell'artista, frequentatore assiduo di corti europee, è stato scritto molto; dell'uomo poco. Infatti il libro di Nicola Mascellaro (Nella foto con il prof. Mongelli), storico gravinese, già responsabile dell’archivio fotografico della “Gazzetta del Mezzogiorno”, si sofferma proprio sulla vita dell’artista, per nulla scontato, che seppe conciliare la sua fortuna di scultore con il destino malevolo che lo accompagnerà fino alla morte. Sulla copertina del libro campeggia il monumento equestre ad Umberto I, situato a Bari e inaugurato nel 1905, realizzato in bronzo e considerato uno dei migliori esempi di scultura di fine Ottocento; nonché unico esemplare in Puglia di statua equestre dedicata a un sovrano. Il libro scritto in occasione del 150° anniversario dalla nascita dello scultore tardo-ottocentesco può definirsi una biografia, che l’autore sceglie di far iniziare dal momento più buio della vita dello scultore molfettese, esattamente dal 1905, anno in cui Cifariello uccise la moglie, Maria De Browne. Nel volume “Filippo Cifariello, la vita, l’arte, gli amori” l’autore delinea con precisione, facendo una ricostruzione minuziosa dei fatti, la vita dello scultore nato a Molfetta nel 1864 e morto suicida a Napoli nel 1936. Ricostruendo sia i rapporti con gli artisti di fama internazionale che Cifariello conobbe in tutta Europa, sia le vicissitudini famigliari non sempre felici. Quattro mogli, tre delle quali scomparse in tragiche circostanze e il processo per l’omicidio della prima moglie. Tutto questo fa di Cifariello uno scultore come pochi, apprezzato nelle più grandi capitali d’Europa dove ancora oggi si trovano alcune delle sue opere (Berlino, Budapest, Roma) ma anche a Napoli, a Teano e a Molfetta dove ancora oggi possiamo apprezzare il monumento a Giuseppe Mazzini. Mascellaro nel libro dedica anche un’attenzione particolare al rapporto travagliato del Cifariello con l’allievo Giulio Cozzoli, il quale si distaccò totalmente dal maestro nel 1909, trasferendosi a Roma. Un libro agevole, quello presentato a Molfetta da Nicola Mascellaro, che fa bene alla storia dell’arte – come ha sottolineato il prof. Mongelli - perché permette di comprendere un artista a 360 gradi, consentendo agli studiosi di storia dell’arte di attingere preziose informazioni sullo scultore molfettese.
© Riproduzione riservata
Autore:
Giovanni Angione
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