Et resurrexit conclude il ciclo “Inflammatus” della Fondazione Valente nel Duomo di Molfetta
MOLFETTA - Finire in bellezza. Parole semplici, ma calzanti, parole che riassumono la genesi e la conclusione del Festival di Pasqua “Inflammatus”. Parole semplici come rendere semplice e alla portata di tutti la cultura, mission della prof.ssa Sara Allegretta, direttore artistico della Fondazione Vincenzo Maria Valente, obiettivi nobili che mirano a rendere pop (da popular) la cultura, la bellezza, la musica.
E Sara Allegretta, con la presidenza del dott. Marcello Carabellese, volle fortissimamente volle questo festival con la ferrea volontà di far esibire, nella nostra città, giovani talenti, andati via per esprimere il loro virtuosismo. Appuntamento quindi al Duomo, location naturale che accoglie l’ultimo dei quattro concerti-eventi del festival. “Et resurrexit” raccoglie le solennità delle note di Bach e Vivaldi. Il Direttore Sabino Manzo guida l’Ensemble dell’Orchestra barocca di Santa Teresa dei Maschi che, sapientemente, accompagna i soprani Valeria La Grotta e Federica Altomare e il controtenore Nicolò Marzocca.
La scelta dell’accostamento tra i compositori Bach e Vivaldi non è casuale, atteso che entrambi hanno scritto note eccelse per descrivere la Resurrezione, musiche di Alleluja e Gloria. Infatti Bach, seppur appena ventenne, assurse Vivaldi a suo punto di riferimento, motivo per il quale vi sono molte similitudini tra i due maestri. Ed è liberatorio l’applauso che accompagna l’esecuzione finale, un dono il bis concesso dagli artisti, un cammeo da portare con sé.
Un Festival nuovo per riscoprire le ricchezze antiche, di una stringente attualità. La Passione, la Resurrezione. Segnali di cui si avverte il bisogno.
(Foto di Isabella de Pinto)
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Autore: Beatrice Trogu