Epuloni e Lazzari, come eliminare le disuguaglianze sociali
Il 30% degli umani possiede l’88% della ricchezza mondiale. Ciò significa che il restante 70% deve accontentarsi del 12% di questa ricchezza. È da questo postulato che partono le riflessioni di Cosmo Giacomo Sallustio Salvemini, docente, direttore del periodico “L’attualità” e dal 1980 presidente del Movimento Gaetano Salvemini, all’interno del suo saggio Epuloni e Lazzari, con prefazione del prof. Franco Ferrarotti (Europa Edizioni). Come si evince dal sottotitolo Analisi storica dei fattori che determinano le disuguaglianze economiche tra persone e popoli, consiste in un’appassionata denuncia supportata però da una ricca analisi fattuale del problema. Il divario economico e sociale tra i cittadini, osserva Salvemini, cresce maggiormente proprio nelle società più opulente a causa di un cortocircuito tra sovrapproduzione e sottoconsumo, conseguenza a sua volta di una massimizzazione del profitto nel più breve tempo possibile. I responsabili? I legislatori e i governanti che permettono questo squilibrio. Ma certamente non sono innocenti quei cittadini che votano esponenti di forze politiche che perseguono le disuguaglianze tra classi sociali. Il libro, lungi dall’essere solo un’esortazione morale, da all’élite intellettuale non asservita ai poteri forti e alle libere associazioni culturali il compito di denunciare le ingiustizie sociali, proponendo soluzioni soddisfacenti anche dal punto di vista etico. Perché lottare contro l’arroganza dei prepotenti non solo si può, ma è anche un preciso dovere morale. © Riproduzione riservata
Autore: Daniela Bufo