Emozioni musicali natalizie in (Santa) famiglia
Una chiesa all’estrema periferia a ponente di Molfetta per una sera al centro della vita culturale della città. Parliamo della parrocchia della Santa Famiglia che lo scorso 28 dicembre ha ospitato il concerto lirico natalizio organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale LABS (Laboratori Artistici e del Benessere Sociale) di Molfetta nell’ambito del programma di manifestazioni Molfetta Xmas Emotions che l’Amministrazione Comunale ha predisposto per le festività tra dicembre 2023 e gennaio 2024. L’APS LABS, realtà presieduta dalla Ma Stefania Argentieri e impegnata dal 2020 nella promozione di iniziative di inclusione sociale e benessere ecosostenibile attraverso tutte le forme d’arte, ha convocato per l’occasione due solisti locali tra i più quotati sia a livello nazionale che internazionale, quali il soprano molfettese Luisella de Pietro e il tenore, molfettese d’adozione, Leonardo Gramegna, insieme ad un’altra affermata realtà musicale cittadina quale è l’Alter Chorus, il coro lirico facente parte dell’APS Don Tonino Bello e guidato dal prof. Antonio Allegretta, qui anche nelle vesti di preciso e avveduto direttore di concerto. Ad accompagnare con perizia e competenza al pianoforte questo cast di prim’ordine la Ma Angela Zaccaria, anch’ella molto legata alla nostra città. A dare il via al concerto uno squillante e solenne Alter Chorus con il primo movimento del Gloria RV 589 di Antonio Vivaldi, Gloria in excelsis Deo. Il coro lirico ha altresì proposto nel corso del concerto due suoi brani verdiani di baule, ossia il sempreverde Coro di zingarelle e mattadori da La Traviata e il Va pensiero sull’ali dorate, l’intramontabile coro degli schiavi ebrei dal Nabucco, pezzi con i quali l’Alter Chorus si è fatto apprezzare anche questa volta per il mestiere col quale affronta il suo repertorio di elezione. L’Alter Chorus, con centratura vocale e drammatica, ha anche supportato i solisti in altre due numeri d’opera: Viva il vino spumeggiante, il brindisi di Turiddu nella Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, interpretato da Leonardo Gramegna con potenza e nitore, e La Vergine degli angeli, la preghiera di Leonora a fine secondo atto de La forza del destino di Giuseppe Verdi, eseguito con intensità e luminosità da Luisella de Pietro adagiandosi sul letto vocale delle delicate sezioni maschili del coro, qui nel ruolo dei benedicenti frati del monastero nel quale è ambientata la scena. Alla vigilia del centenario dalla morte di Giacomo Puccini, che si celebra quest’anno, tenore e soprano hanno poi omaggiato il compositore lucchese con due iconiche arie quali E lucevan le stelle, da Tosca, eseguita da Gramegna con stentorea passionalità, e Un bel dì vedremo da Madama Butterfly, resa da de Pietro con fervido slancio. Spazio anche all’operetta con due celeberrime arie di Franz Lehar eseguite con ardore da coro e solisti ossia Tace il labbro da La vedova allegra e Tu che m’hai preso il cuor da Il paese del sorriso. Il concerto si è poi chiuso con alcuni classici natalizi. L’Alter Chorus ha proposto con amabile aura religiosa l’inno sacro della tradizione Adeste fideles e il canto di Natale per antonomasia, Silent night, versione in inglese e in italiano di Stille nacht di Franz Gruber. De Pietro e Gramegna hanno duettato invece in maniera adamantina sull’elegiaco Cantique de Noël e sulla popolare White Christmas di Irving Berlin, canzone quest’ultima eseguita, insieme ad un coro pienamente in sintonia, nella versione originale tratta dal musical omonimo del 1954, ossia con la parte introduttiva quasi sempre omessa nelle comuni esecuzioni e quindi poco nota al pubblico. Un concerto di alta qualità, ricco di emozioni e molto gradito, così come dimostrato dai lunghi e sonori applausi del numeroso pubblico convenuto, nonché dal saluto e dagli auguri espressi a fine serata dal sindaco Tommaso Minervini e dal successivo intervento del parroco della Santa Famiglia don Pinuccio Magarelli. In modo particolare il sacerdote, con la cordialità e la simpatia che lo contraddistinguono, ha voluto ringraziare l’APS LABS per il coraggio dimostrato nella scelta di una piccola parrocchia di periferia per un concerto di tale caratura, e, accogliendo le rassicurazioni del sindaco in tal senso, ha rimarcato la necessità per il quartiere di avere sempre più occasioni di aggregazione di questo tipo, garantendo che i limiti logistici della struttura saranno comunque compensati dal dono del calore e dalla disponibilità della sua comunità parrocchiale, nonché di… parcheggio (vista l’ampia disponibilità in zona), perché chiunque varchi le soglie di questa parrocchia dedicata a Gesù e ai Suoi Genitori si possa sentire, ça va sans dire, in famiglia. E davvero artisti e pubblico si sono sentiti in famiglia, così come confermato dal clima gioviale esploso a fine concerto durante il reclamatissimo bis, concesso col Brindisi di Traviata, d’uopo alle soglie del capodanno come auspicio di buone cose per i tempi a venire, per la parrocchia e per tutta la città. © Riproduzione riservata