Elezioni europee: il Pd, primo partito a Molfetta
Boom di preferenze per Decaro, male la candidata locale della Lega, Carmela Minuto
È il Pd il primo partito a Molfetta alle elezioni europee con il 42,99% dei voti. Un grosso risultato, soprattutto se si considera che è stato doppiato il partito di Giorgia che ha ottenuto appena il 20,83% dei voti. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 12,24% mentre l’Alleanza Verdi Sinistra ha totalizzato il 3,65%, contribuendo all’elezione di Mimmo Lucano. Buon risultato, sempre sul fronte della Sinistra, rispetto alla loro forza tradizionale, per Pace Terra e Dignità, sostenuta da Rifondazione, che ha registrato il 2,74%. Per quanto riguarda i candidati, è Antonio Decaro il più votato a Molfetta. Il sindaco uscente di Bari, malgrado la vergognosa campagna di odio da parte del centrodestra e di Fdi, che hanno tentato, con la solita ipocrisia della Giorgia, perfino di sciogliere il consiglio comunale (altra politica, invece, a tutela dell’indifendibile governatore della Liguria Toti arrestato, ma sempre in carica), ha ottenuto ben 6.792 preferenze contro i 2.410 di Giorgia. Al terzo posto un’altra Pd, la giornalista Lucia Annunziata con 1.297 voti. È una grande vittoria anche per la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha saputo rinvigorire il Pd, portandolo ancora a crescere, dopo anni di stasi. Deludente, ma prevedibile il flop di Carmela Minuto, presentatasi con la Lega contro il Sud, che non è arrivata nemmeno 1.000 voti (solo 966 preferenze, qualcosa in più del suo risultato alle comunali con 742 voti). Flop anche per Marti e il generale Vannacci della Lega, rispettivamente con 694 e 220 voti. Ha vinto il Sud contro le strumentalizzazioni della “Lega Nord” che lavora per emarginare il Mezzogiorno, distruggendo la sua realtà economica. Ma questa volta i meridionali non si sono fatti infinocchiare dai seguaci di Salvini, sovranista di estrema destra, che al Sud ha raccolto appena il 6,8% dei voti: il risultato più basso d’Italia. Male anche i fratelli coltelli Renzi e Calenda, che fanno a gara nell’egolatria personale senza qualità: il primo, capace solo di demolire, ha ottenuto, con la lista Stati Uniti d’Europa, appena 548 voti, il 3,06%, facendo precipitare perfino la Bonino che gli ha creduto, mentre il secondo, con Azione, ha rimediato 187 voti, l’1,04%. Nessuna delle due liste ha ottenuto seggi a livello nazionale per raggiungere il 4% e avere rappresentanti nel Parlamento europeo. © Riproduzione riservata