Edilizia scolastica: piove nelle aule
INCHIESTA – Viaggio negli istituti scolastici. Situazioni precarie e atti di vandalismo: bagni rovinati, arredi danneggiati
L'anno scolastico è iniziato ormai da qualche mese ma i problemi degli edifici nei quali si svolgono le lezioni sono quelli di sempre: sistemi di sicurezza spesso carenti, soffitti e muri mal impermeabilizzati, laboratori mancanti o insufficienti, condizioni igieniche talvolta precarie.
Insomma, una situazione che, in mancanza di interventi consistenti da parte degli enti proprietari degli istituti, è destinata solo ad aggravarsi.
Intanto il governo centrale sembra essersi dimenticato del problema dell'edilizia scolastica visto che quest'anno, in Finanziaria, i fondi per la sicurezza degli immobili scolastici ammontano ad appena 9 milioni e 100 mila euro. Meno di un terzo di quanto stanziato in favore di chi frequenta le scuole private. Un segnale lampante della volontà governativa di depotenziare la scuola pubblica a vantaggio di quella privata.
All'interno di questo scenario sicuramente non facile abbiamo provato a documentare la situazione degli istituti superiori della nostra città, tutti di proprietà della Provincia di Bari. Ne è emerso un quadro sicuramente complesso e sfaccettato, con molte differenze tra istituti e addirittura all'interno dello stesso istituto.
I problemi strutturali
In molte scuole l'impermeabilizzazione del tetto e delle pareti presenta gravi carenze: al Liceo Scientifico (nella foto)e al Tecnico Industriale il soffitto dell'ultimo piano presenta importanti aree di infiltrazione, alcune zone del soffitto del Professionale per l'Industria presentano lo stesso problema, in un'aula dell'ala dell'Apicella destinata ad accogliere gli studenti del Liceo Tecnologico addirittura piove, le pareti della palestra del Liceo Classico sono in una situazione penosa che impedisce l'uso di quel locale come spazio per conferenze o assemblee pubbliche.
In un atrio interno, per fortuna non frequentato dagli studenti, dell'edificio in cui è ubicato il Liceo Psico-Socio-Pedagogico sono caduti alcuni pezzi di cornicione mentre alcune finestre dell'ala dell'Apicella destinata ad accogliere gli studenti del Liceo Tecnologico sono sprovviste di vetri.
In molti casi (pur con qualche importante eccezione) la situazione dei bagni presenta gravi carenze: muri rovinati, arredi danneggiati, scritte dappertutto, scarichi mal funzionanti sono una brutta eredità che studenti incivili (ci auguriamo pochi) lasciano ai loro compagni e a chi verrà dopo di loro.
Particolare attenzione merita la questione delle barriere architettoniche. Rimosse quasi ovunque nelle sedi centrali degli istituti permangono nelle sedi staccate. Un esempio per tutti è rappresentato dalla sede staccata del Professionale per il Commercio ubicata presso la prefabbricata di Levante: l'unico accesso alla scuola è una scala con decine di gradini assolutamente inaccessibile per un portatore di handicap.
Le carenze di attrezzature per la didattica
In alcune scuole i laboratori sono pochi, spesso vengono utilizzati come aule a causa del sovraffollamento degli istituti. Nell'edificio in cui è ubicato il Liceo Psico-Socio-Pedagogico manca addirittura la palestra (c'è solo un'area scoperta utilizzata durante le ore di educazione fisica, tempo permettendo).
Al Liceo Classico tutti lamentano la mancanza di un auditorium indispensabile per svolgere incontri culturali aperti al pubblico mentre al Liceo Scientifico l'auditorium c'è ma, ironia della sorte, è inagibile da anni.
Il rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza
L'articolo 15, comma 1, della legge 265/1999 fissa la data del 31 dicembre del 2004 per la messa a norma, secondo la legge 626/1994, degli edifici scolastici. Ad un anno dalla fatidica scadenza molto resta ancora da fare: all'Istituto Tecnico Commerciale le scale antincendio ci sono ma non sono a norma, in taluni istituti l'impianto elettrico, come quello antincendio, necessita di adeguamenti, le prove di evacuazione non sono state eseguite dappertutto, il controllo e la manutenzione degli impianti non è sempre puntuale.
La situazione è complicata dal fatto che la Provincia ha affidato i lavori di adeguamento alla normativa sulla sicurezza degli edifici scolastici di sua proprietà ad una società esterna che non pare, a detta di alcuni dirigenti scolastici, particolarmente sollecita nell'eseguire i lavori. In questi giorni pare che l'ente provinciale abbia stanziato, grazie a delle dismissioni patrimoniali, più di 38 milioni di euro per la messa in sicurezza dei 174 istituti superiori di sua proprietà. Una notizia che fa ben sperare in una accelerazione, ormai irrimandabile, degli interventi.
Le sezioni staccate: un vero calvario per studenti e professori
Il sovraffollamento costringe la quasi totalità delle scuole superiori di Molfetta ad avere almeno una sede staccata. Alcune di queste sedi staccate sono ubicate in locali sicuramente inadatti e mancano di laboratori ed attrezzature per la didattica e anche quando ciò non accade i disagi per studenti e professori sono enormi. Intere scolaresche sono costrette a migrare verso le sedi centrali per le ore di laboratorio e di educazione fisica mentre alcuni docenti sono costretti a spostarsi da una sede all'altra per completare il loro orario di lavoro.
Particolarmente problematica la situazione della sede staccata dell'Istituto Alberghiero sita nei locali dell'ex scuola media Kolbe: la disponibilità di 20 aule, spesso piccole, per 28 classi costringe a creare un orario complicatissimo in cui gli studenti alcuni giorni fanno lezione nella sede centrale e altri nella sede succursale, per di più non sempre nella stessa aula.
Qualche elemento positivo
In questa situazione per molti versi allarmante emerge qualche positiva eccezione.
Laboratori nuovi, ben attrezzati anche se, a detta di qualche studente, scarsamente utilizzati sono presenti in alcune scuole molfettesi. Al Liceo Scientifico i bagni sono nuovi e ben tenuti, al Professionale per l'Industria c'è un docente, distaccato dall'insegnamento, che si occupa della sicurezza dell'edificio con il risultato che la scuola è perfettamente in regola rispetto alla vigente normativa in materia, il Ginnasio ubicato in un'ala dell'Istituto Apicella, pur avendo i problemi tipici delle sezioni staccate, è una scuola bella, ordinata, colorata dalle tante bandiere della pace appese alle pareti.
La nota positiva che emerge con prepotenza è, però, un'altra. In tutte le situazioni, anche di grave disagio, nelle quali ci siamo imbattuti è emersa la volontà tenace di tutti i soggetti della vita scolastica (professori, alunni, dirigenti scolastici e personale non docente) di reagire ai problemi, di tentare di garantire comunque una offerta formativa valida ed efficace. Un atteggiamento incoraggiante che fa trasparire le grandi potenzialità della scuola pubblica e il valore delle professionalità, spesso poco valorizzate, che in essa operano.
Francesco Dell'Olio