Durissima posizione di Favuzzi sulle dichiarazioni di Azzollini
“Sono indignato. Dichiarazioni inaccettabili e vergognose sulla cultura della legalità da parte del sen. Azzollini"
MOLFETTA -Il Presidente della locale sezione dei Democratici di Sinistra, Mimmo Favuzzi (nella foto), è intervenuto con una nota-stampa per commentare le dichiarazioni rese ieri sera dal sen. Antonio Azzollini, candidato sindaco della Casa delle Libertà, nel corso dell'incontro promosso dall'Associazione Avvocati di Molfetta:
“Ieri sera – ha dichiarato l'ex senatore Favuzzi – per la seconda volta, davanti a una platea di uomini di legge, ho ascoltato incredulo ed esterrefatto dalla voce di Antonio Azzollini alcune dichiarazioni che non esito a definire inaccettabili e vergognose, soprattutto perché pronunciate da un senatore della Repubblica. Dopo averlo detto davanti agli imprenditori alcuni giorni fa, il sen. Azzollini ha ribadito che secondo lui le iniziative tese a diffondere la cultura della legalità sono inutili se non dannose, perché creano inutile allarme sociale e screditano una comunità mettendo in fuga i potenziali capitali e investitori. Non solo, ha rincarato la dose dichiarando che le istituzioni pubbliche e innanzitutto i magistrati devono pensare a perseguire i delinquenti e non andare in giro a fare conferenze”.
“Ho ancora troppo vivida nella memoria – prosegue Mimmo Favuzzi – l'attività prevalente che svolgeva il generale e prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa, quando fu ammazzato dalla mafia per non considerare insultanti per la memoria di tutti i servitori dello Stato caduti vittime della criminalità mafiosa le parole del senatore Azzollini”.
Ma il presidente della locale sezione dei Democratici di Sinistra ricorda anche un altro eroe civile, morto per mano mafiosa, il giudice Paolo Borsellino:
“Ho ancora davanti agli occhi le immagini di Paolo Borsellino che parla nella Biblioteca comunale di Palermo:
'La lotta alla mafia è il primo problema da risolvere nella nostra bellissima terra e disgraziata... Non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le nostre giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo egli mi disse: “La gente fa il tifo per noi”. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale della popolazione dava al lavoro del giudice, significava qualcosa di più, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche svegliando le coscienze'.
Questo è il testamento morale che ci ha lasciato Paolo Borsellino”.
"Ecco perché – prosegue la nota diramata dal presidente della locale sezione dei Ds - non posso rimanere in silenzio. Ecco perché non posso accettare che un parlamentare della Repubblica, da un lato minimizzi alcuni segnali di allarme che si sono avuti nella nostra città (attentati e intimidazioni tipici del fenomeno del racket, arresti per estorsione, pericolose contiguità tra criminalità e determinati esponenti politici con accuse di voto di scambio ecc.) e dall'altro pronunci giudizi inaccettabili, che finora avevo ascoltato solo da esponenti vicini a una cultura mafiosa. A maggior ragione - conclude, polemico, Favuzzi, tornado sulla questione del doppio incarico sindaco/senatore - in una giornata che avrebbe dovuto vederlo in Senato a fare il suo dovere di rappresentante del popolo nel dibattito sulla fiducia al governo Prodi”.