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Don Tonino Bello, una storia che parla di futuro Presentato dal Rotary di Bisceglie il libro a fumetti di Adriano Pisanello
15 aprile 2023

Il Rotary Club di Bisceglie ha organizzato, con la libreria “Un panda sulla luna”, la Fondazione Don Tonino Bello, le Edizioni La Meridiana e la Basilica Concattedrale l’evento di presentazione della graphic novel: “Don Tonino Bello. Una storia che parla di futuro” di Adriano Pisanello, con testi di don Salvatore Leopizzi e prefazione di Giancarlo Piccinni. L’evento tenutosi nella Basilica Concattedrale S. Pietro in Piazza Duomo a Bisceglie è stato moderato dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia Piero Ricci. Sono intervenuti, oltre al presidente del Rotary Club di Bisceglie, Francesco Dente, ed alla direttrice di Edizioni La Meridiana Elvira Zaccagnino, anche Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente Pax Christi ed Arcivescovo della diocesi Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti; Mons. Leonardo D’Ascenzo, Arcivescovo della diocesi Trani-Barletta- Bisceglie; Giancarlo Piccinni, Presidente della Fondazione don Tonino Bello e Don Giuseppe Abbascià, rettore della Concattedrale di Bisceglie. Riportiamo la presentazione del volume: Ancora oggi mi emoziono nel ricordare la telefonata ricevuta dal signor Trifone Bello, fratello di don Tonino. Non esitai un momento quando mi propose un progetto a fumetti, una sfida con me stesso, sfida che provocò un vortice di sensazioni difficili da spiegare. L’idea di chiedere a me di realizzare la storia di don Tonino a fumetti è nata dal fatto che in precedenza avevo già lavorato per un progetto fumettistico su un’altra figura carismatica, quella di don Quintino Sicuro (per un periodo vice-brigadiere della guardia di finanza che abbandonò la giubba grigia della divisa per vestire i panni dell’eremita- sacerdote). Trifone mi invitò a recarmi sulla tomba del grande profeta alessanese e lì prendemmo i primi accordi per questo esaltante progetto. Ero consapevole del fatto che il lavoro sarebbe stato molto più complesso di quello precedente per i molteplici argomenti che il “soggetto” avrebbe presentato. Ho iniziato il 9 marzo del 2020, giorno storico per l’annuncio del lockdown che da quel momento avrebbe cambiato il mondo a causa della pandemia da Covid-19. L’imposizione delle norme restrittive per un periodo così lungo mi consenti di eseguire una filza di illustrazioni. Portai a termine il lavoro artistico esattamente il 31 dicembre dello stesso anno, poco prima di mezzogiorno. 580 disegni in 9 mesi e 22 giorni di impegno, numeri che esprimono già la mole del lavoro svolto. Nei lunghi mesi di lockdown planetario, ho potuto approfondire quanto di buono avevo appreso di questo straordinario uomo, un gigante del pensiero religioso e della Chiesa contemporanea. Quella di don Tonino è stata anche una grande opera politica sia pure non partitica che richiama la definizione di Papa Paolo VI: “La politica è la più alta forma di carità”, amore verso l’altro e per l’altro, per il bene di tutti. Amava i poveri e gli ultimi, scegliendo “il potere dei segni”, compiva gesti semplici per andare verso tutte le periferie esistenziali. Predicava l’accoglienza dei poveri di giorno e andava loro incontro anche di notte. Una delle cose che più mi emoziona di don Tonino era la sua salutare allergia verso i titoli e gli onori, quando divenne vescovo ad esempio, continuò ad essere per tutti semplicemente “don Tonino”. Sono molteplici le occasioni in cui don Tonino ha saputo regalare emozioni incredibili e messaggi chiari e indimenticabili. Cito soltanto la famosa marcia di Sarajevo, di cui lui stesso fu uno dei promotori. La “Carovana dei folli”, come lui stesso l’aveva definita, fu tra le tappe più emblematiche di quegli ultimi mesi della sua vita, quando ormai la malattia avanzava inesorabilmente. Visitare quei luoghi lo aveva segnato profondamente e prostrato nell’animo per le barbarie che aveva visto. Fu quello il momento della sua più grande sofferenza. Sofferenza che aveva abbracciato allo stesso modo come aveva abbracciato l’umiltà e la povertà. Mi sento un vero privilegiato nell’aver potuto realizzare a fumetti la storia di una figura cosi autentica e straordinaria, perché il fumetto è un linguaggio universale per tutte le fasce d’età. Conoscere don Tonino attraverso quest’opera renderà ancora più esaltante e attraente per il lettore la sua testimonianza e il suo messaggio. Ringrazio tutti coloro che si sono resi disponibili a sostenere il mio progetto con le loro testimonianze e i loro suggerimenti. In particolar modo ringrazio: il fratello Trifone, senza di lui questo volume non avrebbe preso forma; don Salvatore Leopizzi, per aver curato in maniera dettagliata le didascalie con competenza e testimonianza diretta; il dott. Giancarlo Piccinni, perché i suoi preziosi contributi hanno arricchito ulteriormente la narrazione; Silvano Beltramo, fumettista di grande rilievo, sempre pronto e preciso al momento del mio bisogno per alcuni suggerimenti tecnici; il dott. Domenico Cives, amico e medico personale di don Tonino, per la sua partecipazione offerta con sensibilità e gentilezza; don Gigi Ciardo, sempre disponibile a dare chiarimenti e a sciogliere ogni dubbio. Infine ringrazio la mia famiglia e i miei amici, per il loro incondizionato sostegno. In chiusura, sento di rivolgere un pensiero particolare a due persone a me molto care, prematuramente scomparse. A zia Lina, donna di grande spessore umano e cristiano, che ha avuto l’onore e il privilegio di conoscere don Tonino. Al piccolo Francesco che avrebbe voluto un giorno imparare a disegnare i fumetti ma il tempo non è stato dalla sua parte. Adriano Pisanello

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