Don Franco Sancilio 40 anni di servizio di un parroco on the road
Ci sono persone che appaiono talmente familiari da poter essere identificate col solo nome, eppure rivestono ruoli, compiti gravosi e responsabilità. Semplicemente li sentiamo vicini e li menzioniamo ogni qualvolta ne sentiamo la necessità. Don Franco è una di queste persone. Si potrebbe affermare, che l’intera cittadinanza di Molfetta conosca questo parroco, senza timore di incorrere in omonimie. Per tutti è il parroco della Chiesa di San Domenico. Don Franco Sancilio nato nel 1941, quest’anno festeggia i suoi “primi” 40 anni di Parrocato al servizio della Chiesa di San Domenico, evento che è stato ampiamente ricordato dai giornali locali, dal Vescovo e dalla Diocesi, dai parrocchiani e dalla cittadinanza intera, che gli si è stretta attorno, per ricambiare, come in un abbraccio, l’affetto e la vicinanza provate nei confronti di questo parroco che come direbbe Papa Francesco è “odorante di popolo”. In questo quarantennio Don Franco ne ha fatta di strada, un percorso difficile e tortuoso che ha preso in carico, con un senso di responsabilità non comune per la sua giovane età. Don Franco, indaffaratissimo, ci accoglie in parrocchia, alla vigilia della partenza per Cracovia, un viaggio pastorale nei luoghi cari a Papa Giovanni Paolo II. Tutti siamo a conoscenza dell’attività instancabile che lo ha portato, a riottenere una parte del convento annesso alla Chiesa e a destinarlo a scuola ed insieme ai vari gruppi di collaboratori, alla fondazione del foglio “La nostra voce”, alla costituzione del centro culturale, del coro, dell’oratorio estivo, della biblioteca di quartiere, della mensa sociale nei locali di via Giovene, presso i quali vengono serviti ogni giorno almeno 18 pasti caldi ad altrettanti ospiti in stato di necessità, attività che meriterebbero, ciascuna, approfondimenti, ma conoscendo non solo la sua modestia e riservatezza, ma anche l’inesauribile voglia di fare, non intendendo tessere elogi, gli poniamo una domanda diretta: Ed ora? Cos’altro il nostro parroco ha intenzione di fare? Don Franco, sorride, ammette e confessa. Chi si aspetta di vederlo godersi il meritato riposo, deve ricredersi immediatamente. Don Franco ha tanti obiettivi. Nel 2014 si festeggerà il centenario dell’istituzione della parrocchia di San Domenico, nel 2015 i cinquanta anni di sacerdozio, mentre nel 2016 Don Franco compirà settantacinque anni. La Chiesa concede ai parroci, al compimento del settantacinquesimo anno di vita, di poter lasciare la responsabilità della parrocchia ma, siamo pronti a giurarlo, Don Franco continuerà ad essere l’anima della Chiesa di San Domenico. D’altronde non potrebbe essere il contrario. Era poco più che trentenne quando gli venne affidata. Ricorda che, all’epoca, fuori dalla parrocchia, la popolazione faceva sostare i cavalli per le necessità fisiologiche, oltre ad essere, la medesima, considerato luogo mesto poiché era meta conclusiva dei cortei funebri in quanto mentre il feretro proseguiva per il camposanto, ai congiunti del defunto venivano formulate le condoglianze. Oggi la parrocchia di San Domenico è luogo di ritrovo, ricreativo, aggregativo e di accoglienza con attività per adolescenti, adulti ed anziani. Nessuna fascia d’età è esclusa. Don Franco ebbe la lungimiranza e la sensibilità di anticipare i tempi, sposando un quartiere e non solo la parrocchia, intuendo che il benessere degli uomini era ugualmente importante di quello dei cristiani a lui affidati, accogliendo tutti. Il suo unico rammarico è quello di non riuscire a visitare e a benedire tutte le case dei suoi parrocchiani, come ha sempre fatto, convinto come è dell’utilità di un contatto continuo, ma considerata la mole di impegni, appare giustificato. Cosa augurare ad un uomo e un parroco “no limits”? Di continuare per la sua strada che è la nostra, con lo stesso entusiasmo dei suoi trenta anni e con la maturità di un giovane settantenne, ed a noi di continuare a gioire del suo animo respirare l’aura della sua persona.