Domani e mercoledì a Molfetta danze e figurazioni di Nomadelfia
MOLFETTA - Centosessanta artisti fra cui 120 ballerini. Quattro mesi di prove continue.
Tre pullman, 6 autotreni ed altri 11 mezzi per il trasporto di persone e attrezzature necessarie per il montaggio di un grande palco con 1.200 posti a sedere. Oltre 500 costumi originali confezionati a mano. Più di 1.000 repliche in Italia e all'estero per oltre un milione di spettatori. Sono queste le cifre che ruotano attorno alle due “Serate di Nomadelfia” programmate domani e mercoledì, 24 e 25 luglio, alle ore 21.30 sulla Banchina Seminario nell'ambito delle manifestazioni dell'Estate Molfettese 2007.
Due serate di danze e figurazioni acrobatiche, nella naturale scenografia disegnata dal mare e dal Duomo di Molfetta in stile romanico, in cui protagonisti saranno bambini e ragazzi dai 6 ai 21 anni, tutti appartenenti alla comunità di Nomadelfia.
Una comunità di 60 famiglie, quest'ultima, con sede in Toscana (vicino a Grosseto), le quali vivono insieme con lo scopo di costruire una nuova civiltà fondata sul Vangelo. Un paese dove tutti i beni sono in comune e non circola denaro. «Con gli spettacoli i nomadelfi portano in piazza proprio il Vangelo, non come simgoli bensì come popolo che dà testimonianza della propria vita offrendo due ore di gioia e allegria» spiegano gli organizzatori.
Ricchissimo il programma delle due serate tutte all'insegna del folklore: Gospel, tarantella, danza irlandese, danza messicana, figurazioni acrobatiche, sirtaki, minuetto, mazurka o danza western, danza indiana, danza russa. Non mancheranno, inoltre, proiezioni di documentari sulla comunità di Nomadelfia.
CHE COSA E' NOMADELFIA
Il termine Nomadelfia deriva dal greco e significa: legge di fraternità
Una popolazione comunitaria di famiglie che vivono insieme con lo scopo di costruire una nuova civiltà fondata sul Vangelo. Al Vangelo infatti fanno riferimento tutte le norme che regolano la vita personale, familiare e sociale di questa comunità di famiglie.
Oggi è una popolazione di circa 300 persone, 60 famiglie, con sede in Toscana vicino a Grosseto. Per la Chiesa è una parrocchia comunitaria. Per lo Stato è un'associazione civile.
Un paese dove tutti i beni sono in comune e non circola denaro.
Tutte le famiglie sono disponibili ad accogliere figli in affido e vivono unite in "Gruppi familiari" di 4 o 5 famiglie ciascuno. Il "Gruppo familiare" ha una casa centrale per il giorno, e le camere attorno distinte per famiglia. Ogni tre anni le famiglie cambiano "gruppo".
Si lavora solo all'interno della comunità, nessuno è pagato, i lavori ripetitivi o pesanti si fanno insieme. Anche le scuole sono interne e i figli si presentano come privatisti agli esami di Stato.
Nomadelfia è stata fondata da don Zeno Saltini (1900-1981) il quale, diventando sacerdote nel 1931, ha accolto come figlio un giovane che usciva dal carcere. Da allora quasi 5.000 figli sono stati accolti nelle famiglie di Nomadelfia.
Oltre 10.000 persone visitano Nomadelfia ogni anno.
Giovanni Paolo II, visitando Nomadelfia nel 1989, la definì "Una parrocchia che si ispira al modello descritto negli Atti degli Apostoli" e "Una società che prepara le sue leggi ispirandosi agli ideali predicati da Cristo".