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Diffondere poesia, il Liceo Classico ci crede
15 aprile 2006

Universalmente conosciuto come primo giorno di primavera, per decisione dell'Unesco il 21 marzo è anche “Giornata mondiale della poesia”; una giornata, insomma, per ricordarci che in Italia (e non) c'è bisogno di dare nuova fiducia ad una delle più antiche forme di espressione ed evitare lo stereotipo di poesia sorpassata. Per il terzo anno consecutivo il Liceo Classico si è assunto compito di celebrare la giornata, dimostrando di essere all'altezza del compito. Già dai giorni precedenti poesie sono state distribuite nelle vetrine dei negozi di Corso Umberto e delle vie limitrofe, stampate su speciali scatole che non contenevano altro se non versi. Così che fra i jeans è occhieggiato il desiderio di Sandro Penna: “Io vorrei vivere addormentato/ entro il dolce rumore della vita”. E a chi ha passeggiato, cercando capi per rinnovare il proprio guardaroba in vista della primavera, Danilo Dolci ha ricordato quale sia lo scopo stesso della nostra esistenza: “Come l'albero dalla terra/e dalla roccia l'acqua/dall'uomo l'amore”. La scuola ha anche approntato per l'occasione un block notes e un adesivo. Nella serata del 21 marzo, la zona antistante si è trasformata in palcoscenico per un recital, protagonisti gli alunni delle scuola, preparati da Antonio Del mastro, che ha attirato curiosi e addetti già prima dell'orario stabilito: buona partenza! Un originale inizio da il via a tutto: i ragazzi letteralmente urlano la loro giornata della poesia, affacciati ai balconi del palazzo che fronteggia l'istituto, arrampicati sulle colonne, in piedi sulle fioriere della strada, cosa che incuriosisce e sortisce l'effetto voluto; è stato probabilmente questo l'elemento vincente della manifestazione: spiazzante, originale e decisamente credibile nel suo intento di rinnovare l'immagine del poeta. Gli omaggi sono tanti e toccano diversi campi, dalla poesia più classica come quella di Omero, al poeta maledetto Baudelaire, sino al contemporaneo Stefano Benni, apprezzato per la sua ironia. È proprio l'ironia uno degli elementi più riusciti di questa giornata: citazioni da Flavio Oreglio o di Elio e le storie tese, che non potranno rientrare completamente nella categoria “poeti”, ma che sono comunque da apprezzare per i loro testi poco ortodossi e fuori dagli schemi, sono serviti a ribadire il concetto che la poesia non è necessariamente quella studiata a scuola più o meno volentieri e che è parte della nostra storia, anche oggi. Il bilancio finale della giornata è quindi più che positivo, la serata è trascorsa piacevolmente e gli studenti si sono dimostrati capaci interpreti del moderno spirito del poeta, tra un intermezzo classico e uno ironico guidati da una regia fuori dagli schemi. Non resta che auspicare altrettanto successo per la prossima giornata della poesia, e ugualmente la stessa voglia di liberarsi dello stereotipo “classico”.
Autore: Ilaria Ragno
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