Dieta Mediterranea patrimonio dell'umanità
Il 16 novembre 2010, l’Unesco ha incluso la dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità, accogliendo la proposta presentata nel 2009 su iniziativa di Angelo Vassallo, allora sindaco del comune di Pollica (Campania). La proclamazione è avvenuta a Nairobi in Kenia, dove si è riunito il comitato intergovernativo dell’Unesco. L’organo delle Nazioni unite ha approvato all’unanimità la candidatura presentata nel maggio del 2009, con la seguente motivazione: «La dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo». Il percorso fu iniziato nel 2007 dall’allora ministro dell’agricoltura Paolo De Castro con la sottoscrizione, assieme alla Spagna, di una dichiarazione congiunta. I quattro Paesi (Italia, Spagna, Grecia e Marocco) che hanno sostenuto la candidatura, hanno dedicato il riconoscimento al sindaco di Pollica (Campania) Angelo Vassallo, ucciso in un agguato il 5 settembre 2010. La dieta mediterranea ha un elevato consumo di pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio di oliva, pesce e vino (in quantità moderate) ed è basata su un paradosso (almeno per il punto di vista del nutrizionismo tradizionale): i popoli che vivono nelle nazioni del Mediterraneo consumano quantità relativamente elevate di lipidi/grassi ma, ciò nonostante, hanno minori tassi di cardiopatia/malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione statunitense, nella cui alimentazione sono presenti livelli simili di grassi animali. La spiegazione è che la gran quantità di olio d’oliva usata nella cucina mediterranea controbilancia almeno in parte i grassi animali. L’olio di oliva infatti abbassa i livelli di colesterolo nel sangue; si pensa inoltre che il consumo moderato di alcool durante i pasti, sia un altro fattore protettivo, forse per gli antiossidanti contenuti nelle bevande alcoliche. Secondo lo studio, la dieta mediterranea diminuisce il tasso di mortalità della coronaropatia (malattia coronarica) del 50%. All’estero i prodotti base della dieta mediterranea made in Italy stanno vivendo un vero e proprio boom, con un aumento del 9% nelle esportazioni. Le performane positive riguardano: ortaggi (+20%), frutta (+18%) e olio d’oliva (+10%), conserva di pomodoro (+3%), pasta (+2%) e vino (+1%), a conferma della grande fi ducia conquistata dalle produzioni tricolori a tavola. Il riconoscimento dell’Unesco e il successo all’estero dei prodotti della dieta mediterranea, potrebbero dare un ulteriore impulso al turismo enogastronomico che vale 5 miliardi e si conferma il vero motore della vacanza made in Italy, unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale.