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DECRETO GELMINI, LA PROTESTA: nei licei di Molfetta... Conciliabolo mattutino tra gli studenti delle scuole. Forse una fiaccolata mercoledì prossimo
24 ottobre 2008

MOLFETTA - Anche Molfetta si fa trascinare dalla corrente nazionale. Questa mattina alle ore 8,00 tutti gli studenti del Liceo Classico, Scientifico e Tecnologico insieme all'ITIS si sono riuniti fuori dalle rispettive scuole avanzando richieste ai capi di istituto di concessione di assemblee straordinarie per discutere della Riforma Gelmini e delle eventuali proposte di azione per la protesta. Le idee sono tante, dall'occupazione degli edifici all'organizzazione di cortei e manifestazioni. “Io come studente informato mi sento in dovere di rendere partecipe la cittadinanza di ciò che il decreto legge stabilirà se verrà approvato, visto che sono stati pochissimi ed “invisibili” i dibattiti a riguardo”. Ma c'è sempre chi, teso a individuare in tutto solo l'utile per se, pensa unicamente a come riuscire a saltare un altro giorno di scuola. Tuttavia si è fortunatamente giunti a conclusioni concrete ipotizzando un corteo studentesco, che dovrebbe coinvolgere tutti gli istituti molfettesi superiori, che avrà luogo lunedì mattina e probabilmente una tavola rotonda con esperti aperta alla cittadinanza in cui si discuterà proprio del Decreto 133. Inoltre si è pensato anche ad una fiaccolata serale mercoledì 29 per le strade del centro. Tutto però è ancora in via decisionale. Ma Molfetta inizia a far sentire la sua voce
Autore: Serenella d'Ingeo
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L'IPOTESI DI CALAMANDREI discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione della scuola nazionale (Adsn), a Roma l'11 febbraio 1950. Facciamo l'ipotesi, così, astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perchè in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio, Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che evadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico. Pubblicato dalla rivista "Scuola democratica", 20 marzo 1950 Ripreso recentemente da "Internazionale" n.762 (19/25 settembre 2008)



La verità è che non si vuole STUDIARE! L'occasione risulta, ai più, propizia per BIGHELLONARE, far BAGORDI e GOZZOVIGLIE e, perché no, qualche CANNA o qualche GRAFFITO sui muri e, nella migliore delle ipotesi, a mettersi in MOSTRA, facendo sfoggio della propria "abilità" POLITICA, magari proprio da parte di chi risulta essere il raccomandato predestinato a farla nella ns. città. E' INFORMATO sul tema? :-D Premettiamo che la protesta è SOLO POLITICA e STRUMENTALE. La regia è la solita: la SINISTRA e la sua fanteria rappresentata dai CENTRI SOCIALI. La PROTESTA è portata avanti da poche migliaia di persone, mentre gli STUDENTI continuano a studiare a casa ed a frequentare i corsi. Gli universitari bruciano in piazza un decreto che riguarda la scuola E NON C'ENTRA NIENTE CON L'UNIVERSITA'. E comunque: - ci sono 37 corsi di laurea con 1 SOLO STUDENTE! - 327 facoltà NON SUPERANO I 15 ISCRITTI! - 5 università hanno buchi di bilancio enormi! Dicono che si verrà bocciati con il 7 in condotta: falso (magari!). Si può essere bocciati solo con il 5 e cmq. per casi gravi come teppismo, bullismo, ecc.. Non saranno chiuse le scuole di montagna. Alle medie lo studio delle lingue, se richiesto, sarà portato a 5 ore sett.li. Non verrà abolito il TEMPO PIENO nelle elementari, che, invece, con il maestro prevalente e l'eliminazione delle COMPRESENZE, aumenterà. Al maestro prevalente saranno affiancati un insegnante di inglese e uno di religione. Il maestro prevalente esiste in tutta EUROPA. L'anomalia dei 3 maestri è solo ITALIANA, tra l'altro, INTRODOTTA DALLA STESSA SINISTRA! Gli alunni non saranno 30 per classe ma si avrà una media di 18, max 26 per classe. Non ci saranno 87.000 licenziamenti, ma verrà razionalizzato il loro impiego e bloccate le nuove assunzioni. In Italia c'è 1 docente ogni 9 alunni; in Europa 1 ogni 13. In Italia ci sono 1 MILIONE E 350.000 DIPENDENTI e sono troppi! Non saranno eliminati gli insegnanti di sostegno. INVECE, si sono moltiplicate cattedre e posti per proff. senza tener conto delle reali esigenze dei ragazzi, aumentando la spesa in maniera inaccettabile. In Italia, abbiamo 5500 corsi di laurea ed in Europa la metà In Italia i ragazzi sono sottoposti ad un carico di lavoro TRIPLO rispetto alla media europea e ciò per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre. E poi mi chiedo e vi chiedo: perché mantenere in piedi un sistema malato? Potremmo guadagnarcene tutti, da un punto di vista economico. P.S. Che PENA vedere bambini innocenti essere MANIPOLATI dai soliti … FURBETTI! P.P.S. Le persone intelligenti hanno la voce

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