D'Ingeo chiede di sospendere il ballottaggio
Lettera inviata dal candidato del Liberatorio a Prefetto e Procuratore della Repubblica
MOLFETTA - In una campagna elettorale in cui ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori non poteva mancare, a poche ore dal voto, la classica “ciliegina sulla torta” alla quale ha provveduto il solerte Matteo D'Ingeo, candidato sindaco del Liberatorio Politico, lista civica che lo scorso 28 e 29 maggio ha collezionato la bellezza di 452 voti di preferenza.
Ebbene, il leader di tale forza politica ha inviato nei giorni scorsi una lettera al Prefetto di Bari, al Procuratore della Repubblica di Trani ed al Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta per chiedere niente-popò-di meno-che di “rimandare – come si legge nel documento inviato per gentilezza anche agli organi di informazione – le operazioni di ballottaggio”. Ma D'Ingeo offre anche – bontà sua – una alternativa e cioè “sospendere la proclamazione del vincitore fino a quando non si faccia luce su quanto segnalato”.
Ora, quali sarebbero le ragioni che dovrebbero indurre il Prefetto a sospendere il turno di ballottaggio per l'elezione del sindaco della città, previsto per domenica e lunedì prossimi? Questo il buon D'Ingeo non lo dice, limitandosi ad allegare qualche confuso articolo di stampa apparso recentemente su alcuni organi di informazione da cui si ricaverebbero, dal suo punto di vista, ragioni concrete per sospendere una democratica consultazione elettorale.
Ci sarebbe da ridere, se non si trattasse di cose serie.
Ed allora il sospetto è che il candidato sindaco del Liberatorio stia cercando in tutti i modi di “inquinare i pozzi” per ottenere ancora, disperatamente, qualche minuto di visibilità prima di uscire definitivamente di scena dopo il deludente risultato elettorale ottenuto che non gli consentirà neanche di sedere sul tanto agognato scranno in Consiglio Comunale.
Ma Molfetta ha cose più serie a cui pensare. Ha da decidere del suo futuro.