Crisi dello stabilimento Bosch di Modugno: proposta di ordine del giorno di Rifondazione in consiglio comunale a Molfetta
Giovanni Infante
MOLFETTA – Il consigliere comunale dell’opposizione di sinistra Giovanni Infante (Rifondazione) ha protocollato una proposta di ordine del giorno affinché il consiglio comunale di Molfetta impegni il Sindaco e la giunta a mettere in campo tutte le azioni possibili e ad attivare tutti canali istituzionali per evitare i 700 esuberi annunciati dallo stabilimento Bosch di Modugno.
«Purtroppo si tratta soltanto dell’ultimo capitolo di una crisi che sta coinvolgendo tutto il settore dell’automotive, dalla Magneti Marelli alla GKN.
Le cause sono da ricercare nella pur assolutamente necessaria riconversione ecologica che però non va di pari passo con la riconversione produttiva degli impianti.
Ciò sta determinando alti tassi di disoccupazione “tecnologica” con costi sociali elevatissimi.
La cosa è ancor più grave se pensiamo che fin dal 2017 i lavoratori dello stabilimento di Modugno avevano sottoscritto contratti di solidarietà in vista della riconversione della produzione che però non è andata oltre gli annunci dell’azienda.
L’impostazione del piano nazionale di resistenza e resilienza (PNRR) è tutta spostata sul finanziamento delle aziende del settore ma è evidente che i costi della cosiddetta transizione ecologica non possono gravare soltanto sulle spalle dei lavoratori, devono essere salvaguardati l’occupazione e i diritti di chi lavora.
IL TESTO DELLA PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO
Alla C.A. del Presidente
del Consiglio Comunale
e p.c.
Alla C.A. del Segretario Generale
SEDE
Oggetto: Ordine del giorno ai sensi dell'art. 19 del Regolamento del Consiglio Comunale
Premesso che
il settore dell’automotive in Italia sta vivendo una profondissima crisi legata al divieto fissato per 2035 delle motorizzazioni diesel e benzina.
Considerato che
la pur necessaria riconversione ecologica non può gravare sui lavoratori e sulle loro famiglie come sta accadendo alla Magneti Marelli e alla GKN con ristrutturazioni e pesanti tagli al personale.
Visto che
lo stabilimento di Modugno della Bosch ha annunciato 700 esuberi nei prossimi cinque anni.
Considerato che
grandi sacrifici sono stati chiesti ai lavoratori negli anni passati con la sottoscrizione di contratti di solidarietà in vista di piani di riconversione che non si sono mai realizzati.
Considerato che
come dichiarato in un comunicato stampa dalla stessa multinazionale tedesca il 20/06/2019, lo stabilimento di Modugno è: “Fortemente aperto all’innovazione, il sito pugliese si conferma stabilimento d’avanguardia”. Questa vocazione deve essere salvaguardata e rilanciata nell’interesse dell’azienda ma anche dell’Italia che negli ultimi decenni non è riuscita a garantire la permanenza sul territorio nazione degli asset strategici della nostra economia.
Considerata
la pesante ricaduta sull’economia cittadina visto che sono tantissimi sono i lavoratori molfettesi impegnati nello stabilimento Bosch di Modugno.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA
il Sindaco e la giunta a mettere in campo tutte le azioni possibili e attivare tutti i canali istituzionali in primis con la Regione affinché si impegni a finanziare corsi di formazione sul nuovo prodotto elettrico per i lavoratori e i sindaci dell’area metropolitana affinché si faccia sentire la pressione delle comunità locali verso il governo e la multinazionale per una soluzione condivisa che scongiuri la chiusura e metta in campo le azioni necessarie per il rilancio lo stabilimento di Modugno verso una riconversione ecologica della produzione che garantisca la stabilità occupazionale non solo per
il presente ma anche per il futuro.
Il consigliere comunale
Giovanni Infante».