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Covid, arriva la conferma: 1 vaccino su 5 in Puglia è andato ai “furbetti” che non ne avevano diritto. E a Molfetta?
09 aprile 2021

MOLFETTA – Ieri “Quindici” ha pubblicato il contenuto di una telefonata di un lettore amareggiato che lamentava il fatto che molti furbi e anche categorie non a rischio e comunque non in lista, avessero ricevuto il vaccino tolto agli anziani e a chi aveva diritto.

Poi ai cittadini che protestano perché anziani o a rischio, viene risposto che i vaccini non sono sufficienti. Ieri è stata diffusa la notizia che in Puglia 1 vaccino su 5 va ai furbetti. Ma ciò che è più disdicevole è il fatto che finti operatori sanitari o medici non attivi si siano fatti somministrare il vaccino. A denunciare questa situazione, in un'intervista all'Adnkronos Salute, è l'avv. Antonio La Scala, coordinatore del Nucleo ispettivo regionale sanitario (Nirs) della regione.
La struttura dei Nirs, attiva contro la malasanità in questa fase è impegnata - unico esempio in Italia - in larga parte a 'scovare' i «vaccinati sleali», dice La Scala che non ama la definizione 'furbetti' perché «non si tratta di furbizia, ma di comportamenti che sottraggono a chi diritto di priorità un presidio salvavita». In Puglia, dice La Scala, su 135 mila vaccinazioni, dopo accurate verifiche su più elenchi, compresi quelli Inps, per ben 25 mila non si è riscontrata l'attribuzione corretta alla categoria. «Un dato che può essere traslato anche a livello nazionale se consideriamo che al 20 marzo risultavano vaccinati 2 milioni e 860 mila operatori sanitari e socio sanitari su 8 milioni di vaccinazioni totali, percentuali di oltre il 70% confrontabili con quelle pugliesi». 

Comportamenti che, secondo il coordinatore del Nirs, si insinuano in un vuoto normativo: «Manca una norma specifica, si sarebbe dovuto regolamentare meglio sia le somministrazioni sia il profilo punitivo sanzionatorio». E che potrebbe essere d'aiuto, come deterrente, in questa fase in cui ci sono «molte segnalazioni di scorrettezze sulla vaccinazione dei conviventi di over 16 estremamente fragili, per vaccinazioni di persone senza alcun diritto». Nella prima fase della vaccinazione, in cui erano previste tre categorie per la distribuzione dei pochi vaccini (operatori sanitari, operatori socio sanitari, ospiti delle Rsa ) c'è stato un massiccio abuso della definizione di 'operatori sanitari e socio sanitari’, spiega La Scala.

 «Al 15 febbraio in Puglia, a fronte di 190 mila somministrazioni di vaccini, circa 135 mila risultavano inoculati ad operatori sanitari e socio-sanitari. Un dato esagerato se si considera il numero degli appartenenti a questa categoria e anche il fatto che molti medici e altri professionisti sanitari non hanno ancora, ad oggi, avuto il vaccino», spiega ancora La Scala che con il suo nucleo ha analizzato gli elenchi delle diverse professioni sanitarie e socio sanitarie e fatto moltissime verifiche - «in un'ottica profondamente garantista» - su altri elenchi istituzionali.

 Dopo la scrematura, rimangono 25 mila «che, allo stato non ci risultano avere una copertura come operatori sanitari». Persone «a cui è bastato semplicemente affermare a voce, nella compilazione dell'anagrafica vaccinale da parte dell'operatore di turno, di essere ciò che non erano. Non hanno avuto necessità, dunque, nemmeno di fare una autocertificazione, quindi senza prendersi alcuna responsabilità legale. Quella della categoria di appartenenza è uno dei 16 campi dell'anagrafica da compilare da parte di chi raccoglie i dati del vaccinando», spiega l'avvocato.

 Negli elenchi dei vaccinati, inoltre, «abbiamo trovato, per alcune centinaia di persone, addirittura la categoria non compilata, in questo caso ci può essere di tutto». C'è poi una piccola parte di persone appartenenti al volontariato che è stata vaccinata senza diritto perché non appartenente, come prevedeva la norma, al gruppo di persone che si occupano di emergenza, trasporto oppure servizio a domicilio. E, infine, «la situazione più squallida, quella in cui si approfitta di una parentela o un qualche legame con over 16 estremamente fragili». «A Pasqua - conclude La Scala - quando si è cominciato a vaccinare in Puglia genitori, tutori e conviventi di questi ragazzi c'è stato il caos a giudicare dalle segnalazioni. Si sono presentati parenti, amici, la fidanzata del fratello, i genitori della fidanzata del fratello, i cognati... una marea di gente che ha sottratto il vaccino a chi avrebbe dovuto farlo. Questo è stato il fenomeno più brutto in assoluto».

Ieri anche il presidente del Consiglio Mario Draghi ha criticato chi salta la fila: “con che coscienza lo fanno?”

In conclusione, possiamo aggiungere che la responsabilità maggiore non è dei “furbetti”, ma di coloro che hanno permesso queste vaccinazioni, senza fare i necessari controlli. In questa situazione si spiegano i ritardi nelle vaccinazioni e quindi la permanenza nella zona rossa con tutte le conseguenze per i cittadini e le categorie produttive costrette a chiudere. Dopo la denuncia del cittadino fatta ieri, un silenzio colpevole è seguito dall’amministrazione comunale, che, invece, avrebbe dovuto dare risposte. Il silenzio lascia spazio a un’interpretazione come silenzio-assenso?

 

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