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Corteo per l'anniversario della Liberazione del 25 Aprile a Molfetta
25 aprile 2014

MOLFETTA - Il 69° anniversario della Liberazione dell’Italia dai nazifascisti sarà celebrato domani 25 aprile a Molfetta con un corteo che sarà aperto dalle autorità civili, militari, dalle associazioni combattentistiche e a cui è invitata a partecipare la cittadinanza.

Il raduno è previsto alle ore 10 al comando della Polizia Municipale. Il corteo percorrerà via S. Angelo, girerà su Corso Dante verso la Villa Comunale, luogo in cui è prevista la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti e il saluto istituzionale del Sindaco Paola Natalicchio.
Il corteo poi ripartirà e si concluderà in piazza Municipio.  

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2°.Parte - . Altri ritenevano con sufficienza che il popolo italiano, o quello tedesco, non avessero avuto abbastanza tempo per educarsi alla democrazia, e che perciò si poteva attendere tranquillamente il momento in cui avrebbero raggiunto la maturità politica delle democrazie occidentali. Un'altra comune illusione, forse la più pericolosa di tutte, era la credenza che gli uomini come Hitler e Mussolini avessero conquistato il potere sull'immenso apparato statale soltanto con la furberia e l'inganno, che essi e i loro satelliti governassero in virtù della pura e semplice forza; che l'intera popolazione fosse solo l'oggetto privo di volontà del tradimento e del terrore. Durante gli anni trascorsi da allora fino ad oggi, la fallacia di queste tesi è diventata manifesta. Si9amo costretti a riconoscere che in Germania, come in Italia, milioni di persone erano ansiose di cedere la loro libertà quanto i loro padri lo erano stati di combattere per conquistarla; che invece di volere la libertà, cercavano di evaderne; che altri milioni di persone erano indifferenti e non credevano che valesse la pena di combattere e morire per difendere la libertà. Riconosciamo inoltre che la crisi della democrazia non è un problema peculiarmente italiano, ma è problema di ogni stato moderno. Se vogliamo combattere il fascismo e ogni forma di dittatura autarchica, oltre al problema delle condizioni economiche e sociali, c'è un problema umano che dobbiamo comprendere. L'ottimismo non ci aiuterà. E la recitazione di formule ottimistiche si dimostrerà inadeguata e inutile come il rituale di una danza indiana della pioggia. (fine)

1°.Parte - La storia moderna europea e americana si incentra nello sforzo di conquistare la libertà dalle catene politiche, economiche e spirituali che hanno avvinto gli uomini. Le battaglie per la libertà sono state combattute dagli oppressi, da coloro che aspiravano a nuove libertà, contro quelli che avevano privilegi da difendere. Combattendo per la propria liberazione dalla tirannia, ogni classe credeva di combattere per la libertà in sé, e così poteva fare appello ad un ideale, al desiderio di libertà radicato in tutti gli oppressi. Tuttavia, nella battaglia lunga e praticamente continua per la libertà, le classi che in un determinato momento storico combattevano contro l'oppressione si mettevano dalla parte dei nemici della libertà allorchè la vittoria era assicurata e c'erano nuovi privilegi da difendere. Nonostante i molti rovesci, la libertà ha vinto delle battaglie. In queste battaglie molti sono morti con la convinzione che morire nella lotta contro l'oppressione fosse meglio che vivere senza libertà. L'uomo aveva rovesciato il dominio della natura diventandone il dominatore; aveva rovesciato il dominio della Chiesa e il dominio dello stato assolutistico. La Grande Guerra fu considerata da molti l'ultima lotta e nella sua conclusione si vide la vittoria definitiva della libertà. Le vecchie democrazie apparivano rafforzate, e nuove democrazie sostituivano le vecchie monarchie. Ma erano passati solo pochi anni quando emersero nuovi sistemi che negavano tutto ciò che gli uomini credevano di aver conquistato in secoli di lotta. Infatti l'essenza di questi nuovi sistemi, che si impadronirono efficacemente dell'intera vita sociale e personale dell'individuo, era la sottomissione di tutti, salvo un pugno di uomini, ad un'autorità sulla quale non avevano nessun controllo. Dapprima molti si confortarono col pensiero che la vittoria del sistema autoritario era dovuta alla follia di pochi individui, e che questa loro follia li avrebbe condotti a tempo debito alla rovina. (continua)

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