di Tiziana Ragno
1° giugno 2000, corso Umberto: pedone-automobilista 1-0.
La partita ormai è chiusa: dal prossimo mese le auto non potranno più transitare per corso Umberto, che diverrà isola pedonale per tutta la giornata.
A questo provvedimento si affiancherà l’estensione del sistema della tariffazione della sosta – il metodo grattino già sperimentato, per intenderci – su un’area molto vasta di Molfetta, adiacente al Corso e compresa tra via Margherita di Savoia, via Vittorio Emanuele – via ten. Fiorino, via Bari e via de Luca.
Un provvedimento, dunque, che stravolgerà non poco le abitudini del molfettese medio, assai poco propenso a mettere da parte l’automobile, status-symbol di sempre, ricco di comfort e indispensabile anche per raggiungere il bottegaio dietro l’angolo. Si possono trascorrere anche delle ore in macchina alla ricerca affannosa di un parcheggio, ci si può arrabbiare molto se l’automobile davanti a noi decide di bloccare il traffico chissà per quale ragione, ci si potrà anche ammalare di stress e di smog per colpa della nostra amata auto, ma…non ci sono ragioni che tengano: la comune convinzione è che a suon di benzina – e in tempi di rincari dovremmo farci più attenzione - si arriva dovunque, prima che con le gambe e di certo con meno fatica.
Finalmente la zona pedonale
E’ per questo che chiudere al traffico il corso Umberto, la nostra mancata boulevard, e per giunta imporre un costo a chi voglia parcheggiare tutt’intorno, non è proprio andata giù a nessuno: i residenti, costretti a un pass annuo di 100mila lire, ma soprattutto i commercianti, che non solo dal primo giugno dovranno pagare 250mila lire all’anno se vorranno parcheggiare nella zona a grattino avvalendosi di un pass, ma che ritengono per di più di andare incontro a nefasti periodi di magra, giacchè la clientela si lascerà dissuadere dall’isola pedonale – verrebbe da chiedersi cosa mai accade nelle zone pedonali delle altre città!
A conti fatti il commerciante “sborserà” 684 lire al giorno, mentre per un residente la cifra scende a 273 lire: nessuna cifra da capogiro, se confrontata con le spese che oggi invece l’uso, talora abuso, dell’automobile ci impone.
Tra le novità in vigore dal primo giugno in tema di grattini, c’è anche l’autopark, un dispositivo elettronico che consentirà di fare soste anche inferiori ad un’ora, i classici cinque minuti dall’edicolante, senza dover acquistare un intero grattino: azionato a parcheggio avvenuto e fermato a fine della sosta, il congegno conteggerà i minuti effettivamente trascorsi.
Nessun problema per i residenti
Quanto ai dissensi di chi risiede in quell’area, un’indagine condotta qualche mese fa dai vigili urbani di Molfetta, (vedi QUINDICI febbraio 2000) dimostrava che nella zona interessata dalla prossima tarrifazione della sosta, i residenti tuttora non avrebbero di fatto alcun problema di parcheggio: il processo di saturazione dei posti macchina, infatti, inizia dalle 7,30 del mattino e va avanti per due ore, fino ad esaurirsi alle 9,30, quando in quasi tutte le vie del centro il numero di posti disponibili è zero; a partire dalle 13 ricomincia il processo di svuotamento che si inverte nuovamente dalle 17 fino alle 21, quando ancora una volta, per il molfettese la possibilità di parcheggiare la propria auto è nulla, anche se destinata a crescere durante la notte quando per 650 nuove automobili sarebbe possibile un punto di sosta.
Il bisogno di parcheggio degli abitanti della zona centrale, dunque, non è evidentemente superiore alle possibilità offerte dal loro stesso quartiere (garage inclusi), anzi sui 1.100 disponibili ne vengono occupati soltanto 350: chi i problemi invece li crea, è il tipico molfettese che ama raggiungere la zona dello struscio serale solo con il proprio mezzo o, secondo altri, proprio i commercianti che non intendono rinunciare né ad adoperare le proprie auto, né a godersene la vista proprio dinanzi all’uscio del negozio.
Commercianti disinformati
Al di là della pur notevole disinformazione che dilaga in proposito tra i commercianti, - la si è toccata con mano parlandone con loro - le motivazioni del dissenso addotte lasciano trasparire strane concezioni dell’imprenditoria e del commercio, nelle quali a prevalere sugli interessi di tutti sono gli interessi di bottega, uno spirito di conservazione e di tutela delle proprie tasche che non può sempre coincidere con ciò che è utile e buono per un’intera comunità.
Del resto, chi fa il commerciante di questi tempi forse farebbe bene a vedere il vero nemico nella grossa distribuzione, nell’ipermercato che avanza persino a Molfetta, e non in questo o quel sindaco che “impone” la chiusura al traffico, magari per rendere più vivibile una zona della città che adesso non solo vivibile non è, ma sfiora persino momenti di insolita indecenza.
Le automobili non fanno mai bene, forse neppure alle entrate dei commercianti – ma questo non sembra essere noto a tutti – e in ogni caso il compito di chi amministra tutti non è rincorrere strumenti e provvedimenti utili a fare gli interessi di quella o quell’altra categoria economica; né chi amministra può sottrarsi al dovere di sollecitare necessari cambiamenti di abitudini tanto insane quanto purtroppo radicate, com’è quella di usare troppo e male l’auto, non usare affatto i mezzi pubblici e pochissimo le gambe.
Storie di poveri commercianti alle prese con un sindaco comunista
Commercianti all’attacco: contro le isole pedonali, contro la tariffazione della sosta (a partire dal 1° giugno), contro l’amministrazione, contro il sindaco dittatore-comunista e gli inflessibili, ingordi vigili urbani, mai paghi di assegnare multe e compilare verbali.
Persino l’automobilista che parcheggia a corso Umberto, nonostante transenne, divieti d’accesso e polizia in uniforme, altro non è che una povera vittima del destino e naturalmente dell’intero “sistema” concepito proprio “contro il commercio e l’iniziativa imprenditoriale privata”.
Migliorare la vivibilità della città di Molfetta: è questo l’imperativo che si leva dalle file degli operatori del settore, a patto che vivibilità coincida con congrui guadagni portati in cassa alla fine della giornata.
E poi chi l’avrebbe mai detto che per un commerciante un automobilista vale potenzialmente più di un pedone? Che il cliente ideale “ama scrutare le vetrine” stando dietro il parabrezza di un’auto imbottigliata nel traffico, piuttosto che passeggiando tranquillamente all’aria più pulita?
C’è chi sostiene questo: molti commercianti molfettesi, non tutti si capisce, ma una parte assai significativa.
Senza dimenticare chi in questa strada risiede, che oggi si scopre non essere in grado di accollarsi l’esosa spesa di 273 lire al giorno – questa la spesa giornaliera per i residenti che acquisteranno il pass annuale di 100mila lire - , iniquo balzello versato in cambio di un parcheggio, per la serie la strada è mia e me la gestisco io, con o senza congestione da traffico, baccano da claxon e inquinamento da idrocarburi.
Ma per fortuna non hanno tutti il paraocchi (fanno danni solo a se stessi, senza rendersene conto) e ce ne sono alcuni (purtroppo una minoranza) che non sono fermi al Medioevo, ma ragionano come moderni imprenditori e non come bottegai. Noi preferiamo gli imprenditori.
Se a tutto questo ancora non credete, non vi resta che leggere qui di seguito la nostra inchiesta tra i commercianti.
Max & Co: “Io non sono di Molfetta ma posso dire che i commercianti molfettesi sono vecchi e antiquati: non hanno il senso del commercio, i loro negozi sono sporchi, bui, nè invitano la gente a comprare. Rendere pedonale il corso ventiquattr’ore su ventiquattro è un provvedimento che di sicuro migliorerà la vita non soltanto ai clienti, ma anche ai commercianti che vedranno aumentare le loro entrate”.
Maggiolino: “La questione grattini non mi riguarda perché io personalmente non uso la macchina; quanto alla chiusura al traffico di c.so Umberto, credo che i molfettesi siano troppo pigri per fare gli acquisti senza adoperare l’automobile. In ogni caso credo che si tratti di un disincentivo a fare acquisti”.
Silvana: “E’ inutile starne a parlare: sull’argomento è stato già detto tutto. I commercianti non vogliono la pedonalizzazione, è evidente. Questo intervento non farà che peggiorare il problema del parcheggio: dalle nostre parti i forestieri non si vedono più già da un pezzo e fra un mese scompariranno del tutto. Per ora non ci resta altro che rimanere fermi a guardare”.
Sisters: “Il nostro negozio è aperto da sei mesi. Certo non sarà facile abituarsi e far abituare la gente a usare di più le proprie gambe: si tratta di un processo lento che comporterà sacrifici nell’immediato, ma sicuri vantaggi a medio termine. Da parte nostra è necessario senza dubbio un atto di lungimiranza”.
Smart: “Quella che ci attende sarà solo una tassa in più: i grattini non faranno altro che ridurre quel poco parcheggio che c’è. La proposta che l’amministrazione fece a suo tempo non contemplava la pedonalizzazione del corso, ma solo la tariffazione della sosta anche in questa strada. Molfetta ha bisogno di silos: ora i miei clienti impazziscono e scappano via senza comprare, dal primo giugno le cose andranno ancora peggio”.
Master – ex Furla: “Io per parte mia sarei anche favorevole alla chiusura al traffico di questa strada, ma bisognerebbe andare incontro alle esigenze di tutti: tra i residenti c’è chi, per esempio, ha la fissa di guardarsi la macchina parcheggiata sotto casa, prima di andare a letto o famiglie che con quattro macchine dovranno pagare per quattro volte le tessere di parcheggio, senza neppure avere la garanzia di trovare effettivamente un posto disponibile per la propria automobile. Il sindaco dovrebbe fare piuttosto due o tre palazzoni di silos.
Del resto anche tra di noi manca senso di organizzazione: qualche anno fa il tentativo di creare “Molfetta Centro Commerciale” fallì, e questo, sia chiaro, soprattutto per colpa dei commercianti e per le mire egemoniche che alcuni di noi mostrarono”.
Bar Gabbiano: “Credo che non sia positivo estendere la pedonalizzazione anche alla mattina: è perfettamente inutile. Per quanto mi riguarda nelle prime ore della giornata la clientela è composta soprattutto di artigiani e professionisti che recandosi al lavoro si fermano qui a far colazione: quei clienti forse dal 1 giugno sceglieranno un itinerario diverso”.
Napapjri: “Sono del tutto contrario a questa iniziativa, anche perché la gente che desidera comprare e spendere ha bisogno di tempo e non può certo avere l’assillo del grattino che sta per scadere. Come faremo poi per caricare la merce?”.
Natalicchio n. civico 11: “Si, il mio parere è del tutto favorevole: la gente che passeggia è sicuramente più incentivata e motivata a fare acquisti. Spero però che alla pedonalizzazione si uniscano interventi tesi a rendere più gradevole l’ambiente, soprattutto migliorando e incrementando le zone di verde lungo questa strada”.
Natalicchio n. civico 9: “Ovviamente non sono favorevole: abbiamo già subito un forte calo di acquirenti forestieri, ormai scoraggiati dalla parziale pedonalizzazione in atto ora: le nostre vendite ne riceveranno solo danno”.
Viganò: “Per me che sono di Bari sarà un grosso problema: non credo di potermi accollare la spesa aggiuntiva del grattino e anche i mezzi alternativi alla macchina non sono comodi. Tuttavia mi rendo conto che i parcheggi disponibili in questa zona vengono sistematicamente occupati per esempio dai molti bancari, mentre il sistema del grattino dovrebbe garantire più ricambio. Anche se per me sarà fonte di disagi, per il commercio sarà molto positivo”.
Expert Gadaleta: “I commercianti di Molfetta farebbero bene a capire che l’economia è cambiata. Oggi con gli ipermercati in agguato, c’è bisogno di assecondare le esigenze dei clienti e se questo vuol dire dare parcheggi, anche a pagamento, bisognerà adeguarsi altrimenti la gente scapperà via e andrà a rifugiarsi negli accoglienti centri commerciali, pieni di comfort, parcheggio compreso”.
Caractère: “A me sembra di lavorare per dare i soldi a qualcun altro: questo comporterà il parcheggio a pagamento. Ci sarà solo più confusione: le cose stanno bene così come stanno. I poveri commercianti vengono massacrati già fin troppo da destra e da sinistra, non è proprio giusto. Sono altri i problemi di Molfetta: questa è una città che fa schifo! E l’amministrazione pensa soltanto alle chiacchiere e a danneggiare noi poveri commercianti. Del resto le macchine creano più movimento”.
Donna: “Con il traffico c’è più commercio. Dovrebbero spiegarmi come farà una commessa a sostenere le spese del grattino giornaliero. Venire con la bicicletta o con l’autobus? E chi ha figli piccoli da accompagnare all’asilo? Le esigenze sono differenti e chi ha pensato questo provvedimento non vi ha badato affatto. E’ proprio una bella idea, ma lo è solo a livello teorico: perché non considerano anche il fattore economico? No, no, è solo una truffa…non lo fanno per l’isola pedonale, ma solo per fregarci parcheggio e soldi”.
Benetton : “La pedonalizzazione e i grattini in questa zona potrebbero anche andarmi bene: credo che i miei clienti farebbero compere più in fretta, senza dilungarsi, e questo non potrebbe che giovare al mio negozio. Tuttavia il commercio molfettese avrebbe bisogno di ben altro: questa città è poco abbellita, non riesce ad attrarre né gente da fuori né gli stessi molfettesi. La gente va via, va dove sono c’è più organizzazione, dove ci sono più attività e attrazioni. In ogni caso, per dire la verità, la chiusura al traffico proposta dal sindaco sin dai tempi di “Molfetta Centro Commerciale” non fu vista di buon occhio dai commercianti che invece già da allora avanzarono esigenze di altro tipo; ci fu risposto che prima di tutto bisognava tutelare i cittadini e che la pedonalizzazione avrebbe consentito alle mamme e ai bambini di passeggiare liberamente, godendosi aria pulita. Il sindaco, da buon comunista sfegatato, non si cura dei commercianti e dell’iniziativa privata, bada solo agli interessi delle mamme che potranno votarlo alla prossima occasione.
Facciamo i conti: con quest’operazione nelle casse del comune entreranno 100 milioni annui prelevati dalle sole tasche dei commercianti con il sistema delle tessere di parcheggio; a voler sommare anche gli abbonamenti riservati ai residenti, si arriva ad un totale 240 milioni, e questo solo grazie ai pass. E poi dove andranno a finire questi soldi? Mi auguro che possano essere almeno reinvestiti per migliorare la vivibilità e l’estetica assai carente di questa città”.
BK: “Dal primo giugno le cose peggioreranno: i parcheggi diminuiranno. Anche ora i nostri clienti hanno l’incubo delle multe: non si accorgono di non poter transitare perché la segnaletica è carente e parcheggiano, poi si rivolgono a noi per avere spiegazioni delle multe che ritengono incomprensibili. Anche la pedonalizzazione estesa a tutta la giornata non servirà a nulla: qui la mattina non cammina nessuno. Sarebbe stato sufficiente lasciare le cose così come stavano”.
Stefanel: “A Trani e Bisceglie le cose sono messe molto meglio: i clienti hanno la possibilità di sbirciare le vetrine in macchina, individuare il negozio e poi tornare per fare acquisti. La tariffazione della sosta farà soltanto aumentare le multe, io ne ho già collezionate 51 nell’arco di un anno, anche perché i nostri vigili urbani non sono affatto elastici né comprendono le ragioni di chi è qui a lavorare. Spesso commercianti e clienti vengono multati solo per non aver esposto il pass. Anche l’uso di un mezzo alternativo all’auto non è proponibile sempre: io che possiedo il mio mezzo personale, forse dovrei attaccarmi al tram?”.
Vigile in servizio al corso Umberto – ore 20.45: “Secondo lei siamo davvero così severi e rigidi come ci dicono di essere? La verità è che le multe emesse fino ad ora per infrazioni commesse a c.so Umberto, soprattutto per parcheggi non autorizzati, rispecchiano solo parzialmente il cattivo comportamento degli automobilisti. Come si fa a non accorgersi che qui è vietato transitare e quindi parcheggiare? Ci sono segnali in abbondanza e perfino transenne che sbarrano la viabilità.
Quanto ai commercianti la loro regola è lamentarsi: vorrebbero essere al di sopra delle norme. Ma la legge è uguale per tutti e se commettono infrazioni non c’è eccezione che tenga. Se volete potete anche scriverlo: proprio il negozio della Stefanel per mesi non si è dotato del pass destinato agli operatori commerciali (questo era un immotivato e assurdo privilegio che andava eliminato quantomeno perché discriminante nei confronti degli altri loro colleghi di via Margherita di Savoia, ndr), necessario per poter usufruire del parcheggio su Corso Umberto; forse si pensava che prima o poi i vigili avrebbero dato il loro assenso a delle esplicite infrazioni del codice della strada?
C’è di più: forse i commercianti sono i principali responsabili della totale mancanza di disponibilità di parcheggi in questa strada: queste auto che vedete qui in sosta sono tutte loro. Molti vigili si sono abituati ormai a non usare l’auto e nulla vieta che possano incominciare a farlo anche i commercianti”.
Massimiliano Piscitelli
Tiziana Ragno