Corsi professionali nel settore marittimo
MOLFETTA - Pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Seagull.
"I lavoratori marittimi già sono in condizione precaria per una grave situazione di crisi del settore, poiché le attuali tabelle di armamento delle navi italiane - a seguito delle disposizioni di legge in vigore (art. 318 del C.N. e art. 2, legge 30/1998, e successive modificazioni) - che determinano la nazionalità dei componenti l' equipaggio secondo accordi intervenuti fra le organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL e Confitarma, prevedono una situazione fortemente sbilanciata a favore degli stranieri.-
Il livello occupazionale del settore è dunque gravemente compromesso e molti sono i marittimi italiani che non trovano più imbarco: il contesto è poi aggravato dalla liberalizzazione del mercato del lavoro in quanto gli armatori hanno facoltà della chiamata diretta; ma, come è ben comprensibile, la carenza di controlli puntuali lascia spazio a tutte le iniziative possibili e si ha pure notizia di navi poste in disarmo in porti esteri per imbarcare equipaggi costituiti in stragrande maggioranza da stranieri.-
Allo stato, ignoriamo se risulta attivato un organismo centrale ove far affluire le chiamate per l' imbarco sulle navi, ma pare necessario centralizzare mediante un sistema telematico le richieste di personale, di modo che le navi in arrivo in porto possano utilizzare marittimi di tutto il Paese.-
In ogni caso, per poter lavorare a bordo delle navi è necessario frequentare corsi di formazione e preparazione previsti dalle norme di sicurezza internazionali (SOLAS, MARPOL, IMO-STCW) ed oggi i marittimi sono perfino tenuti a conoscere la lingua inglese, altrimenti non possono imbarcare sulle navi italiane.-
Trattasi di persone di scolarizzazione medio-bassa e quindi l' apprendimento della lingua inglese deve essere adeguatamente seguita.-
Ora, occorre precisare per la frequentazione di tutti questi corsi i marittimi pagano di tasca propria le scuole private, con ciò gravando su bilanci familiari già risicati.-
Esistono invece scuole pubbliche (ad esempio, l' IPSIAM di Molfetta) che sono pronte ad organizzare i corsi di formazione e di lingua a costi inferiori e comunque con benefici per la collettività e non per i privati.-
Chiediamo quindi un suo intervento fattivo che valga a canalizzare risorse verso questa iniziativa che contribuirebbe notevolmente a ridare speranza a molte famiglie pugliesi: si tenga nel debito conto che tutte le regioni a forte incidenza marinara (es. Sicilia, Campania, Sardegna, ecc…) hanno già attivato corsi pubblici per i marittimi presso le scuole professionali locali a totale carico dei bilanci regionali.-
I MARITTIMI DI TRAPANI, MOLFETTA, TORRE DEL GRECO, POZZALLO, MOLA DI BARI, HANNO PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE ED HANNO INDETTO UN' ASSEMBLEA PERMANENTE PER RIVENDICARE IL LORO DIRITTO AL LAVORO ED ALLA FORMAZIONE:
non per discriminazione, ma hanno necessità di dare dignità alle loro famiglie e chiedono la revisione delle tabelle di armamento delle navi, nonché la istituzione di corsi di formazione a carico della REGIONE PUGLIA."