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Cooperative, prezzi elevati: timori e delusioni Partono le assegnazioni per i comparti 14 e 16, per 1-2-3 e 15 assegnazioni entro dicembre
15 settembre 2002

Manca solo il segnale verde e il “Gran Premio del Mattone” potrà partire. La griglia di partenza è stata completata con l'approvazione definitiva della graduatoria per le cooperative che concorreranno per l'assegnazione dei suoli compresi nel Piano “ex art. 51” (comparti 1-2-3-14-15-16), mentre per il Piano 167 (comparti 4-5-6-7-8-9) è già partito il relativo bando per le assegnazioni dei suoli che scade il prossimo 26 ottobre. Per la verità il GPM era già pronto dal maggio 2001, in piena gestione commissariale, quando le prime cooperative versarono nelle casse del Comune circa 1,5 miliardi di vecchie lire per il pagamento dell'indennità provvisoria di esproprio. La procedura fu congelata dall'amministrazione subentrante che preferì completare tutti gli adempimenti tecnici e rivedere le procedure di esproprio: non più generalizzato ma concordato per evitare l'innesco di contenziosi legali, che generalmente si concludono a favore dei proprietari, con conseguente esborso per i soci delle cooperative di svariate decine di milioni, come è già successo. La concertazione infinita Questa cessione bonaria ha come presupposto la sottoscrizione della convenzione tra Comune e proprietari per il decollo dell'edilizia privata sul 40% dei comparti. Scegliendo questa strada il sindaco nel settembre 2001 lanciò una sorta di ultimatum: 90 giorni per consorziarsi. A distanza di un anno tutto sembra essere pronto, ma solo per i comparti 14 e 16. Infatti, le cooperative già preassegnatarie, sono state invitate a sborsare altri soldi per l'assegnazione definitiva. Per i comparti 1-2-3 e 15 invece, le cose sembrano andare a rilento, un po' troppo anche per il sindaco che ha rotto gli indugi e pur in assenza di un accordo bonario con i consorzi dei privati, ha comunicato alle cooperative in graduatoria l'avvenuta preassegnazione con l'invito perentorio di pagamento dell'anticipo del 50%. Un'accelerazione che spiazza chi pensava di poter influenzare e dettare all'amministrazione i tempi i tempi della nuova espansione edilizia. Certo, se la concertazione non ha prodotto finora i frutti sperati, significa che un anno è passato invano. I prezzi dei suoli Per quanto riguarda i prezzi dei suoli, questi si differenziano per comparto. Per il comparto 14 il costo al mq. è stato stimato in euro 43,05 (circa 84mila delle vecchie lire) comprensivo dell'indennità di esproprio (37,70 euro, circa 73mila lire) e di ulteriore indennizzo (5,70 euro, circa 11mila lire) per le sovrastrutture esistenti e le spese tecniche, mentre ammonta a 39,25 euro, 76mila (67 + 9) per il Comparto 16. Per i Comparti 1-2-3 e 15 si conosce solo il costo del suolo: 38,70 euro (75mila lire circa), mentre solo all'atto dell'assegnazione sarà comunicato alle cooperative il prezzo complessivo. Ovviamente il Comune specifica che si tratta di stime suscettibili di variazioni perché il costo esatto verrà fuori solo al termine dell'iter espropriativo. Ok il prezzo è giusto? Sono certamente prezzi alti raffrontati ad altre realtà vicine. Questo perché è inevitabile che anche il prezzo d'esproprio tiene conto dell'andamento storico del prezzo dei terreni edificabili, quindi del mercato, che a Molfetta negli anni è cresciuto a ritmi esponenziali. Il timore è che anche per i costi delle costruzioni delle palazzine, che dovrebbero essere indifferenti a Molfetta come da qualche altra parte, si tirerà fuori la storiella del mercato. Tutto dipenderà dalla capacità delle cooperativa di essere imprese, cioè di evitare di mettersi ciecamente nelle mani di ditte che magari inizialmente sottostimano i costi per poi presentare il conto salato alla fine. Speranze ed illusioni Se fino a qualche settimana fa la domanda ricorrente era: ”Quando vedremo le gru?”, ora la più gettonata è: “Quanto costeranno le case?”. I tecnici del settore forniscono cifre varie, la più indicativa è 130mila euro (oltre 250milioni di vecchie lire) chiavi in mano, per alcuni una cifra media, per altri la soglia minima per una massima di 150mila euro (circa 300 milioni), considerando che tra suolo e urbanizzazione si viaggia tra i 36mila e i 41mila euro (circa 70-80 milioni di lire) ad appartamento cui bisogna aggiungere il costo della palazzina, le spese notarili e fiscali. Prezzi non proprio economici e popolari che stanno spingendo molti che speravano di spendere una cifra intorno ai 110mila euro (circa 200 milioni di lire) mutuo compreso, così come succede in altre città, a ripensarci. Insomma la nuova espansione edilizia, a partire dal Piano “ex art. 51” che nella mente degli ideatori doveva rendere accessibile il bene casa, deluderà molte attese. Un'opportunità mancata o solo un'illusione? Il ceto popolare - che non comprende solo i monoreddito, ma anche i ragazzi e le ragazze che lavorano nelle imprese locali, con bassi livelli degli stipendio - dovrà rassegnarsi. Se non c'è alle spalle una situazione familiare economicamente solida, si è costretti a versare una parte consistente del proprio reddito non più in un mutuo per una nuova casa, come si sperava, ma nelle locazioni, arricchendo i soliti noti. Il vento soffia sulle vele di chi già è benestante. Francesco del Rosso
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