Concorso Acquedotto Pugliese: Amati, Coordinatore Regionale de "La Margherita" scrive a Vendola
Le pre-selezioni devono avvenire sulla scorta di due soli criteri obiettivi, magari concorrenti: la valutazione esclusiva dei titoli e delle relative votazioni e i test a risposta multipla
BARI - Fabiano Amati (foto), Coordinatore Regionale de "La Margherita" ha inviato al presidente della Regione, Nichi Vendola una lettera sulla Selezione di 201 unità del Personale dell'Acquedotto Pugliese in cui chiede di rivedere alcuni criteri.
Ecco il testo:
Caro Presidente,
come saprai ci siamo preoccupati di analizzare il bando pubblico per la copertura di 201 posti all'Acquedotto Pugliese.
Ciò è accaduto perché l'interesse generalizzato che la vicenda ha scatenato racconta la grave difficoltà occupazionale della nostra regione, nella cui consapevolezza risulta necessario garantire la massima trasparenza e pubblicità, così come hai opportunamente e precisamente suggerito nei giorni scorsi, anche nelle fasi del dibattito politico (perciò una lettera aperta).
Il bando in questione non ci pare adempia a “riformiste” politiche di reclutamento fondate sull'utilizzo esclusivo di fatti obiettivi (quantomeno nella preselezione) e sull'offerta di chance rivolta al maggior numero di aspiranti, perché assegna rilievo a precedenti esperienze di lavoro, che in se non garantiscono l'esclusività degli stessi fatti obiettivi e restringono il campo dei concorrenti.
E' chiaro che di tanto la Regione non porta la responsabilità amministrativa né possiede strumenti propri d'intervento, ma se in tutte le aziende la moral suasion che il proprietario/socio può esercitare soverchia sempre le competenze amministrative del management, figuriamoci quando tale soggetto è un ente pubblico soggetto al gradimento della pubblica opinione.
Se nel merito delle politiche di reclutamento condividi tale impostazione, ci permettiamo di suggerire un rapido esame della questione, così da fornire al management dell'Acquedotto Pugliese un indirizzo, che varrà quanto le leggi e gli statuti prescrivono, idoneo tuttavia a scardinare dal nostro capo la responsabilità per fatto altrui, così come regolarmente accade agli uomini politici.
Ci permettiamo di consegnarti (per chiarezza) alcune considerazioni di dettaglio, utili a rendere più pratico il punto di vista.
Siamo convinti che le pre-selezioni possano avvenire sulla scorta di due soli criteri obiettivi, magari concorrenti: la valutazione esclusiva dei titoli e delle relative votazioni e i test a risposta multipla (tipo pre-selezioni per il concorso in magistratura).
Diversamente il procedimento di reclutamento apparterrebbe, come già accennato, ad una ristretta cerchia di aspiranti ad occupare un "nuovo" lavoro, "ammazzando" le aspirazioni di chi non ha mai lavorato, pur in possesso di un cursus studiorium invidiabile, senza mettere in conto che qualcuno potrebbe quasi legittimamente sostenere che “è stato reso oggettivo il criterio di selezione della raccomandazione pregressa”.
Aggiungo: l'ascolto dell'opinione di tutti e la lettura attenta del bando regala sempre “curiosità” di dettaglio idonee a radicare convincimenti.
Il bando in questione viola il principio di parità di trattamento anche nell'utilizzo di alcuni dati obiettivi di preselezione, tipo il voto di laurea. Accade di leggere, infatti, che per alcuni profili professionali è richiesta la votazione minima di laurea di 90/110 o 82/100 (esperto in definizione e/o monitoraggio dell'innovazione tecnologica, direttore operativo, direttore lavori, esperto pianificazione, esperto energy management, progettista ed esperto tecnico) mentre per altre la votazione minima richiesta è di 100/110 o 91/100 (program manager, esperto fondi, esperto gestione e relazioni industriali, esperto gestione del personale, esperto contratti, esperto amministrativo finanziario, esperto chimico/biologo, ispettore di cantiere, controller di area, referente pianificazione ed esperto legale).
Quanto detto ci pare possa alimentare una rapida riflessione che appartiene – senza dubbio - alla nostra responsabilità, il cui esito – almeno nella nostra prospettiva – debba permetterci di suggerire una altrettanto rapida modifica del bando di concorso, salvo ragioni interpretative diverse che allo stato non siamo stati in grado di considerare.
Con il mio saluto.