Recupero Password
Comparto 16, ancora una segnalazione a Quindici: degrado e assenza di servizi
17 marzo 2012

MOLFETTA - Ormai il degrado ambientale e urbanistico delle periferie di Molfetta è divenuto un imbarazzante leit motiv. Continuano le segnalazioni a Quindici per il comparto 16 (tra via cavalieri di Vittorio Veneto, via Caduti sul mare, via Fondo Favale), abbandonato a se stesso e privo di servizi pubblici, tra cui la pulizia delle strade che ne delimitano il perimetro e la cura delle aree a verde (nella foto). In questo caso, bisognerà attendere che gli uffici comunali si decidano a redigere e approvare un Piano dei Servizi per individuare le aree da adibire a verde pubblico e attrezzato, come fissato dalle Norme Tecniche di Attuazione del Prgc.
Perché il sindaco senatore Antonio Azzollini si rifiuta di ascoltare e “appagare” le reiterate richieste dei residenti, come ha già fatto per la piazza di Rione Paradiso o per l’area antistante la nascente struttura sanitaria in via Spadolini, o ancora per Piazza Minuto Pesce? Ci sono particolari interessi in gioco?
Riportiamo di seguito la lettera inviata a Quindici.
 
«Signor direttore De Santis, carissima redazione,
sono un abitante della zona periferica di Molfetta, ossia il comparto 16 adiacente il cimitero. Con questa lettera voglio fare un'ennesima segnalazione all'amministrazione comunale per lo stato di degrado in cui versa il comparto 16 e la mancanza dei servizi pubblici (circolari).Con l'arrivo dell'estate abbiamo bisogno di aria pulita, e sopratutto di maggior pulizia per ridurre il rischio d’infezioni provocato da insetti. Come si può ben vedere dalle foto, l'area (diciamo a verde) è invasa da erba alta dove basterebbe una totale bonifica e magari una migliore sistemazione con panchine, fontana o giochi per bimbi.
Sono state numerose segnalazioni che abbiamo fatto in questi anni e nessun dipendente comunale ci ha ascoltati o si è dato da fare. Signor sindaco, fatevi una passeggiata in questa zona per rendervi conto della situazione. Non stiamo dicendo chiacchiere: noi cittadini abbiamo il dovere di avere questi servizi dopo che paghiamo tante tasse. Sono presenti rifiuti, mobili antichi, ecc. da 4 mesi e nessuno si è degnato di pulire questa zona. È una cosa orribile. Vogliamo la totale bonifica di tutte le aree comunali.
Altro problema, che ormai è abitudine, è la struttura dell'ex mattatoio, abbandonata da anni. Il sindaco dovrebbe, o meglio, deve darsi da fare per questa struttura riqualificandola nel migliore dei modi, adibendola magari a un supermercato o a un dipartimento di Polizia di Stato. Intervenite al più presto perché la struttura è rifugio di tossicodipendenti e ragazzacci.
Per ultimo la carenza del servizio pubblico urbano (circolari): infatti, i bambini sono costretti ad andare a piedi alla scuola e gli anziani a far spesa fino al centro della città.
Allora Amministrazione, in primis sindaco senatore Antonio Azzollini, ci rivolgiamo a lei in quanto primo cittadino, e le chiediamo di ascoltare le nostre richieste, evitando di far finta di nulla. Se Molfetta è città d'arte e dei turisti, come lei dice, rendiamola ancora più bella e accogliente.
Vogliamo una degna risposta a riguardo.
Un lettore».
 
Ma il comparto 16 non è l’unico. Tra i comparti in via di consolidamento urbano che presentano le stesse gravi problematiche, il comparto 15 (tra via Aldo Fontana, via Ruvo e la SS 16bis) e 14 (tra via Falcone, via Terlizzi e la SS 16bis), senza dimenticare le periferie già consolidate (come la 167): tutte zone urbane caratterizzate dal degrado edilizio-ambientale e dall’abbandono amministrativo, da un negativo impatto ambientale, da una bassa qualità urbana, il cui impianto morfologico necessita di urgenti manutenzioni e interventi di completamento, adeguamento e arricchimento.
Saranno queste e molte altre le aree che il nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug) dovrà riqualificare: ma, ad oggi, il Comune non ha avviato nessun procedimento amministrativo per il nuovo Pug, visto che nel 2015 scadrà l’attuale Piano Regolatore. E allora Molfetta resterà sguarnita.
 
© Riproduzione riservata
 
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Degrado ambientale e mancanza di servizi: così l'uomo distrugge il biosistema, il crogiuolo della vita. La vita è un tutto unico. Non si tratta di un clichè, ma di una realtà biologica. Nel corso di più di 3,6 miliardi di anni si è evoluta un'incredibile varietà di forme vitali, ma in ogni cellula compaiono caratteristiche comuni di acidi nucleici, che racchiudono il codice ereditario e l'edenosina trifosfato, che fornisce l'energia. In ogni organismo vivente, ormoni e composti similari trasportano messaggi chimici di importanza vitale. Tutti gli organismi sono poi collegati in complicati ecosistemi in azione reciproca fra loro. La nostra biosfera si è evoluta solo dopo la fotosintesi nelle prime alghe, e dopo che le piante hanno cominciato a liberare ossigeno nell'atmosfera. L'evoluzione, insomma, produce una grande varietà di esseri viventi, e poi li collega in un unico processo. Noi, che siamo parte dell'Homo sapiens, siamo le prime forme vitali capaci di modificare il processo evolutivo, ma lo facciamo in genere per ignoranza o per errore. Ben poca attenzione prestiamo alle complesse catene alimentari che garantiscono sopravvivenza alle specie e armonia ecologica, o alla ricca messe di informazioni genetiche rappresentate dalle specie stesse, tanto che a tutt'oggi non sono più del 10% gli organismi che gli scienziati hanno classificato. Il biosistema è una “biblioteca” di strategie della sopravvivenza, accumulatesi in miliardi di anni di selezione/estinzione, e non si può manipolarlo alla leggera. “Oggi viviamo in un'epoca in cui le profondissime cose di cui eravamo felicemente inconsapevoli sono scosse dal rimbombo dei cambiamenti. Penso che sia tempo che tutti prestino attenzione a questo rimbombo. Dobbiamo acquisire coscienza di quelle cose di cui prima eravamo felicemente, e per il nostro bene, inconsapevoli”. (Gregory Bateson – Una sacra unità. Altri passi verso un'ecologia della mente)
TESTO DELLA CELEBRE CANZONE DEL NOSTRO CONCITTADINO IL MOLFETTESISSIMO MICHELE SALVEMINI IN ARTE "CAPAREZZA" -VIENI A BALLARE IN PUGLIA- FATENE UN INNO DI BATTAGLIA CONTRO IL DEGRADO PERIFERICO I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. E tu dove vai a ballare? RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù. Ehy turista so che tu resti in questo posto italico. Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio. Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA. Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese. Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. Dove quei furbi che fanno le imprese,no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù. E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica. Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba. Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù. O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te.
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet