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"Chiamata alle arti", da oggi la macchina culturale si mette in moto con il Forum della Cultura Partecipata Settore Cultura in primo piano a Molfetta: riflettori puntati su associazioni culturali e talenti locali. Condivisione e dinamismo programmatico anche per il futuro: i primi “semi” di una pianificazione di ampio respiro
26 giugno 2013

MOLFETTA - A pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione, la macchina comunale si è già attivata, soprattutto nel comparto culturale. Già due cardini fondamentali del programma elettorale sulla cultura di Paola Natalicchio sono stati implementati.

Dopo quasi un decennio, il Comune di Molfetta ha un assessore alla Cultura che, appena insediata, ha subito deciso di aprire le porte ai contributi di tutte le associazioni culturali molfettesi, le parrocchie e i talenti locali per l’imminente estate molfettese, in linea con la logica dell’inclusione e della partecipazione attiva, senza paraocchi ideologico-politici. La prof.ssa Betta Mongelli, nell’ottica della condivisione e del dinamismo culturale-programmatico, dopo anni di massificazione operata dai grandi eventi, ha istituito il Forum della Cultura Partecipata, che si riunirà in prima seduta ufficiale mercoledì 26 e giovedì 27 giugno alla Fabbrica San Domenico. Nel forum si discuterà insieme a tutti gli artisti, operatori, associazioni e gruppi informali interessati, della costituzione dello stesso e dell'Estate Molfettese 2013.
Queste le suddivisioni per discipline:
mercoledì 26 giugno: ore 9-13 musica e danza; ore 18-21 cinema e teatro;
giovedì 27 giugno: ore 9-13: arti visive; ore 18-21 beni storico artistici, ambientali e culturali in genere.
Il Forum sarà l'organismo tramite cui la politica culturale da oggi in poi sarà discussa, partecipata e programmata dal basso. I soggetti interessati sono invitati a partecipare e diffondere.
 
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Egregio nic, convinto di non sapermi spiegare meglio, avevo deciso soprassedere, poi mi sono ricreduto e vengo a “ballare” anche se non so farlo: non ho mai ballato in vita mia. Il ballo e tutte le sue manifestazioni non mi sono mai piaciute. Non ho 35 anni, ma circa 70. Come vedi una bella differenza, non negli anni ma in quello che si dice “gap generazionale”, quelle differenze di vita vissuta, in tempi radicalmente diversi socialmente e culturalmente. Questo dobbiamo considerarlo prima di venire al dunque, altrimenti rischiamo di fare solo confusione. Dopo gli orrori e le tragedie della guerra, a partire dagli anni '50, furono create centinaia se non migliaia di Associazioni Culturali, vere o pseude esse furono per motivi esclusivamente politici e la cultura faceva da paravento. La guerra fredda, la paura del comunismo, l'ingordigia di potere da parte di uomini e partiti politici, insomma tutto si faceva, anche affari con malavitosi e comuni delinquenti, per raccogliere voti e consensi popolari. Tutto era lecito per un “falso bene comune”. Spreco di denaro pubblico a iosa e di cui solo da alcuni anni il “popolo sovrano” ne è a conoscenza. Falsi ciechi, falsi invalidi, false pensioni, pensioni baby, privilegi distribuiti a destra e a manca, a sinistra e a centro, chi più ne ha più ne metta, fino al punto e situazioni attuali insopportabili. La fretta di una “ricostruzione” a volte senza programmazioni alcune e oggi se ne vedono le conseguenze. Nessun partito politico e Associazioni di false e varie estrazioni culturali e politiche furono estranee al “guasto” socio-culturale” cui si sta cercando solo ora di riparare, nella speranza” non sia troppo tardi”. Ci furono uomini di cultura i quali ammonivano il pericolo cui si andava contro, anche se in un futuro lontano: vennero tacciati di distruttori e di “cassandriche” visioni. Uno di questi, doveroso citarlo, fu Ugo La Malfa. Tutto questo si intende la non “generalizzazione”, così come lo stesso argomento da noi affrontato a riguardo delle Associazioni Culturali oggi in auge. I tempi sono cambiati, è cambiata la stessa cultura, saranno cambiate anche le Associazioni Culturali, io volevo solamente sottolineare la nascita e la scomparsa un po' frettolosa di tante altre Associazioni Culturali nate solo per usufruire di “benefit” nazionali, regionali, provinciali e comunali, nascondendo quelle che sono le reali ubicazioni. Sono certo che l'Associazione Culturale da lei rappresentata e tante altre ancora sono delle “vere” Associazioni Culturali, e me ne compiaccio. Questo nostro “ping-pong” on line voglia considerarlo come un semplice gioco di memoria sull'argomento, diversamente vissuto per differenze anagrafiche. Accetto con piacere l'invito e la ringrazio ma, mi creda, attualmente sono impossibilitato a farlo. Le assicuro che appena sarò in condizioni, ci sarò. Un caro saluto.










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