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“Censura” gridano al Liceo Scientifico contro i Salesiani: vieta la rappresentazione di un testo su Pio XII
05 luglio 2005

MOLFETTA – 5.7.2005 “Censurati!”, questa è l'accusa rivolta dagli insegnanti e dai docenti del Liceo Scientifico di Molfetta ai Salesiani perché avrebbero impedito nel teatro dell'oratorio, due giorni prima dello spettacolo, la rappresentazione del “Vicario” di Rolf Hochhuth, testo teatrale del collettivo teatrale “Freedom”, la Filodrammatica della stessa scuola, sui silenzi diplomatici del Vaticano e di papa Pio XII sui crimini nazisti contro gli ebrei. Lo spettacolo è andato poi in scena all'Odeon a Molfetta e al teatro “Umberto I” a Bitonto. Sulla vicenda ci ha scritto il prof. Onofrio Antonio Ragno, docente di Italiano e Latino della stessa scuola: “La lettura di alcuni interventi – su certa stampa – a proposito della messa in scena de “Il Vicario” di Rolf Hochhuth mi aveva provocato una sorta di “socratica” indifferenza, non priva di una spruzzatina di ironia. Avevo perciò scelto la dimensione del silenzio. Ma agli attacchi brutali, rabbiosi, rancorosi, ci si accorge che non si può e non si deve più star zitti, specie se – duole prenderne atto – chi forse avrebbe dovuto sentire il dovere (dovere etico e intellettuale) di prendere le difese della libertà d'insegnamento, della scuola laica dello Stato, dell'art.33 della Carta costituzionale, della professionalità dei docenti, codesta persona continua a sposare il silenzio (diplomatico? dovuto a scarso coraggio? o a che cos'altro?). E allora, con serena disposizione intellettuale, provo a riflettere, a ragionare. a) Intanto il collettivo teatrale “freedom” non ha “coinvolto” (è l'espressione usata nell'articolo di “Luce e Vita” del 22.5.05 a cui spesso farò riferimento) il Liceo Scientifico, in quanto esso è la filodrammatica dell'Istituto sorta circa 15 anni fa e che ha voluto chiamarsi “freedom” in omaggio a don Tonino Bello e alla sua canzone più amata. b) È quanto meno patetica l'osservazione che, con tutti i testi della cultura mondiale del '900, quest'anno il progetto di laboratorio teatrale abbia scelto “Il Vicario”. Avremmo dovuto farci consigliare da qualche autorità religiosa in merito? o chiedere permessi di sorta? c) Il testo di Hochhuth non è affatto “semisconosciuto”. Anzi. “Il Vicario” è uno dei maggiori successi teatrali del dopoguerra. I fatti di cui il dramma si occupa, ossia il silenzio della Chiesa cattolica e soprattutto di papa Pio XII di fronte allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, risalgono a sessant'anni fa. Perciò fare i conti con la storia significa “ragionare” sui fatti, sui documenti, analizzare criticamente, non abbandonarsi ad espressioni che suonano quanto mai poco cristiane sulla penna di un sacerdote, quali “il prof. Ragno va cianciando di errori e orrori che forse stanno solo nella sua fantasia”. Intanto personalmente non accetto lezioni di storia da nessuno. Senza parlare poi dell'accusa di ricercare “il plauso della massa” e la spettacolarità da cassetta. Non credo affatto, e chiunque sia provvisto d'intelligenza lo sa e lo capisce da solo, che un testo come “Il Vicario” sia “da cassetta” o ricerchi il plauso della massa. Anzi. Si tratta di un difficile testo teatrale (questo forse è sfuggito a chi davvero continua a “cianciare”) e non di un saggio storico. Ma pone interrogativi inquietanti, che esigono risposte chiare. E allora? E' vero o non è vero 1) che nel 1938 da parte vaticana non vi furono proteste per le leggi razziali italiane e che la Chiesa, a certe condizioni,aveva giudicato legittima la discriminazione giuridica degli ebrei? 2) che la commissione mista (3 ebrei e 3 cattolici) che da anni indaga sul ruolo di Pio XII durante l'Olocausto ha ricevuto uno stop e ha potuto lavorare solo sugli 11 voll. degli “Atti della S. Sede durante la 2ª guerra mondiale” già noti alla comunità scientifica da oltre 35 anni? E che il numero di interrogativi irrisolti (rapporto preliminare – 22 pagine) è impressionante: ben 47 domande, a cui non c'è ancora una risposta seria? 3) che non ci furono reazioni del Vaticano, e tanto meno segni di condanna, al pogrom nazista del 1938 contro gli ebrei, noto come ”notte dei cristalli”? 4) che i fondi raccolti da un'organizzazione ebraica, lo “United Jewish Appeal”, furono destinati soltanto al salvataggio degli ebrei convertiti e non usati a beneficio di tutti i perseguitati? 5) che il Terzo Reich ha fatto fuori oltre 3.000 sacerdoti? Quando il Vaticano ha alzato la voce? 6) che il vero problema forte erano i campi di sterminio, che a quel tempo funzionavano a pieno regime? E che questo fatto era noto alle diplomazie di tutto il mondo ed anche a Pio XII? 7) che ci sono molte foto d'epoca che documentano come pastori, sacerdoti, alti prelati non si ponessero troppi problemi ad affiancare gerarchi nazisti (del livello di Goebbels, ad es.) col braccio teso nel saluto nazista? 8) che solo la Chiesa Evangelica si oppose al Terzo Reich? 9) che l'enciclica di Pio XI “Humani generis unitas” (contro l'antisemitismo hitleriano- materialmente redatta dal gesuita John La Farge, campione dei diritti dei neri in USA, fondatore di “Interracial Justice”) dopo indagini minuziose di due religiosi, G. Passelecq e B. Suchecky, è riemersa ed è stata pubblicata a Parigi nel 1995, mentre fu “accantonata” da Pio XII? 10) che dopo il 1945 il Vaticano diventò spesso l'ancora di salvezza dei criminali nazisti in fuga? 11) che Amos Luzzatto, Presidente delle comunità ebraiche italiane, ha dichiarato allucinante, agghiacciante, orrendo l'ordine approvato da Pacelli (20 ott. '46) di non restituire alle famiglie i bambini giudei battezzati che avevano trovato rifugio in Vaticano durante l'occupazione nazista? 12) che il silenzio del Papa sull'Olocausto è stato “fragoroso”? 13) che papa Giovanni Paolo II non molti anni fa ha chiesto perdono, agli ebrei, per le “colpe” della Chiesa nei loro confronti? Sono io a questo punto che mi permetto di consigliare, a chi solo voglia, testi di storici seri quali: F.Margiotta Broglio - J. Cornwell - S. Zuccotti -R.Wistrich - G.Bouchard - L.Canfora-M.Sarfatti - P.Scoppola-R.Moro - due storici polacchi Poliakov e Wulf - D.J.Goldhagen - S.Friedlanger - G.Riegner - N.Tranfaglia - R.Katz e poi A.Camus - H.Harendt - F.Mauriac - C. Bo - G.Bernanos. Gli interventi sulla stampa, dei padri salesiani prima e di D. Amato poi, nascondono – nonostante i toni pervasi da rabbiosità – un'ansia degna forse di una nuova Inquisizione. Ma di Inquisizione ne abbiamo già avuto una, così come c'è già stato il maccartismo oscurantista. Ci vuole coraggio. Ma, ovviamente, il coraggio, se uno non ce l'ha, non se lo può dare”. Onofrio Antonio Ragno
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