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Caserma Capitaneria, il PD: gli errori del sindaco costeranno almeno un milione di euro ai cittadini di Molfetta Giovanni Abbattista (PD): “Sconcertante condotta dell'amministrazione comunale pasticciona e inefficiente, gravi i danni che gli ignari contribuenti sopporteranno”
27 marzo 2009

MOLFETTA - Giovanni Abbattista, consigliere comunale e coordinatore locale del Partito Democratico, commenta le recenti novità sulla delicata vicenda della nuova Capitaneria di Porto: « “In questa sconcertante vicenda vi è un Organo (il Sindaco) che – stravolgendo tutte le norme di legge in materia – ritiene di cumulare in sé attribuzioni del Consiglio Comunale, di Ufficiale di Governo e ritiene altresì di formulare assicurazioni (“il nuovo progetto sarà rifinanziato certamente”, “il Comune si accollerà gli oneri dello spostamento della Caserma in sito diverso”) alle quali si dovrebbe prestare cieca fede, senza che gli organi a ciò deputati si siano minimamente espressi”. Con queste parole l'Avvocatura dello Stato ha commentato l'operato del sindaco Azzollini, nel ricorso proposto dal Ministero delle Infrastrutture contro il Comune di Molfetta che, con la quarta ordinanza in pochi mesi, aveva ordinato la sospensione dei lavori di realizzazione della nuova Capitaneria di Porto. Ordinanza che – puntualmente – è stata sospesa dal Tar della Puglia che ha evidenziato come l'operato dell'amministrazione “costituisce grave deviazione nella gestione del territorio e, al tempo stesso, è produttiva di danno”. A censurare l'operato di un'amministrazione “pasticciona” e inefficiente, del tutto inadeguata a governare una città complessa come Molfetta, ora, non sono più solo i consiglieri comunali di opposizione, ma anche diversi organismi di controllo e persino un Ministero che è guidato da un collega di partito del primo cittadino. Ma dinnanzi ad una gestione così superficiale di questa vicenda da parte del nostro sindaco, è davvero impossibile star zitti o volgere lo sguardo da un'altra parte. La “sconcertante” condotta dell'amministrazione sullo spostamento della Capitaneria di Porto, infatti, sta già esponendo le casse del Comune di Molfetta al grave rischio di onerosissimi risarcimenti del danno da parte della ditta appaltatrice che ha dovuto interrompere in diverse circostanze la sua attività e, per questo, ha già formalizzato una riserva di danni di 1 milione di euro. Un milione di euro che i cittadini molfettesi (in un periodo di crisi così profonda) dovranno pagare di tasca loro per l'ostinatezza del sindaco, che prima ha voluto l'ubicazione della nuova Capitaneria di Porto nell'area degli ex cantieri navali “Cinet” e poi ha deciso (in perfetta solitudine e senza un confronto nelle sedi istituzionali proprie) di spostarla, adottando provvedimenti del tutto illegittimi. Il sindaco Azzollini, infatti, produce atti nella piena consapevolezza della loro illegittimità, al solo fine di perseguire uno spostamento della Capitaneria che – lo sappiano i cittadini – ove mai dovesse essere approvato dal Ministero, costerà all'intera comunità molfettese svariati milioni di euro, così come ha precisato ancora l'Avvocatura dello Stato. Quando la finirà il sindaco Azzollini di infrangere ogni basilare regola della buona amministrazione? Quando si deciderà a recuperare un minimo di lucidità in questa vicenda e a ricondurre il suo operato nell'alveo della legittimità? Quando si renderà conto una volta per tutte che i molfettesi non possono accollarsi gli oneri dei suoi grossolani errori? Il Partito Democratico continuerà a fare con coerenza e determinazione la sua parte, denunciando all'opinione pubblica le incapacità di questa amministrazione e cercando, in tal modo, di limitare i danni che quotidianamente produce».
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Al "Nipote..." ZIO....... Gaio Giulio Cesare Germanico (latino: Gaius Iulius Caesar Germanicus; Anzio, 31 agosto 12 – Roma, 24 gennaio 41) , meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola, fu il terzo imperatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia, e regnò dal 37 al 41. Le fonti storiche pervenute lo hanno reso noto per la sua stravaganza, eccentricità e depravazione, tramandandone un'immagine di despota. NIPOTE....... Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (latino: Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus; Anzio, 15 dicembre 37 – Roma, 9 giugno 68) è stato un imperatore romano. Nato con il nome di Lucio Domizio Enobarbo, fu il quinto ed ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia succedendo a suo zio Claudio nell'anno 54 e governò per quattordici anni fino al suicidio all'età di trent'anni. L'immagine di Nerone ci è stata tramandata dai resoconti degli storici in modo del tutto negativo: il suo principato prevalsero intrighi e omicidi sia nella corte imperiale che nella società civile. IL DIRITTO ROMANO FU SEMPRE PIU' TRALASCIATO A FAVORE DI UN DISPOTISMO TIRANNICO CHE NASCEVA DALLA CONCEZIONE CHE EGLI AVEVA SUL SUO RUOLO DI PRINCIPE QUASI DIVINO. IN TAL SENSO EGLI SI IMPEGNO' IN UNA POLITICA DI NETTA OPPOSIZIONE ALLA CLASSE SENATORIALE, UNICA PARTE DELLA SOCIEA' CHE POTEVA ARGINARE IL SUO POTERE ASSOLUTO, IN MODO SIMILE A QUANTO FECE SUO ZIO CALIGOLA; la sua tendenza teocratica, sull'esempio delle monarchie orientali, fu del resto sempre invisa alla maggioranza degli storici antichi, di rango aristocratico e di stampo filorepubblicano. L'immagine negativa di Nerone è stata tramandata anche dagli storici cristiani in quanto egli è stato l'autore della prima persecuzione contro i cristiani. Durante queste prime persecuzioni furono martirizzati moltissimi cristiani e i vertici della Chiesa Romana cioé San Pietro e San Paolo. Queste furono solo le prime atrocità commesse verso i fedeli della nuova religione e che proseguirono anche dopo l'incendio dell'anno 64, e che fuono riprese con virulenza da altri imperatori altrettanto sanguinari. Si è ritenuto, addirittura, che Nerone fosse l'anticristo poiché la somma del valore numerico delle lettere che compongono le parole "Cesare Nerone" in lingua ebraica è 666, il numero della Bestia di Satana. SEMPRE TIRANNI SONO.... E SAPPIAMO TUTTI LA FINE CHE PRIMA O POI FANNO



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