“Carissimi, vi scrivo dal mio letto di dolore”
Molfetta, 1 ottobre 1988 Carissimi, sono io, il vostro amico Rodolfo, e vi scrivo con fatica dal mio letto di dolore, dove il Signore mi ha inchiodato come su una croce, per dirvi che vi ricordo con grande affetto. Non potrò mai dimenticare lo spettacolo di fede che ci avete offerto quando siamo venuti in Argentina quattro anni fa: le lacrime della gente, la sofferenza sopportata con dignità, l’attaccamento ai valori della religione, l’amore per la Madonna dei Martiri. Voglio confidarvi un segreto. Per me oggi quel ricordo mi dà un aiuto incredibile. Quando mi sento demoralizzato e spossato dalla sofferenza, mi basta pensare alle migliaia di fazzoletti bianchi che faceste sventolare al rientro della processione in mare, lì alla Boca, in quel vespro splendente di ottobre dopo una pioggia e torna a nascermi nel cuore una speranza grande. Un giorno non ci saranno più sofferenze sulla terra, e anche quelle che sopportiamo adesso saranno cancellate, e i fazzoletti bianchi sventoleranno per sempre, e la festa non avrà fine. Coraggio. Chi vi dice queste cose, sta sperimentando che il Signore non ci abbandona mai. Anche quando si pensa che Lui se ne sia andato, ti accorgi invece che ti accarezza il capo e ti stringe la mano nella sua. Vi ringrazio di tutto. Per me è un motivo di orgoglio essere riuscito a collegarvi in qualche modo alla vostra cara splendida città natale, mediante l’Associazione Molfettesi nel mondo. Vi chiedo scusa se non ho saputo fare di più, e anche se qualche volta forse vi ho deluso. Ricordatemi anche voi nella preghiera. Domenica, 9 ottobre, vi seguirò col pensiero e, anche se affaticato dalla malattia, farò festa con voi attorno alla nostra dolcissima Madonna dei Martiri che merita tutto. Quel pomeriggio, a sventolare il fazzoletto bianco con voi, ci sarò anch’io. Vi abbraccio, amici. E buona fortuna. Vostro. Rodolfo Caputi Presidente Associazione Molfettesi nel mondo