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Camporeale (Pdl): delusi, tutta colpa del calo dei votanti per l'inefficenza del consiglio provinciale uscente
15 giugno 2009

Antonio Camporeale, segretario molfettese del PdL, ammette il tradimento delle aspettative prodotto dal risultato elettorale delle provinciali. Secondo lui, ha inciso molto su tale risultato il calo dei votanti, favorito soprattutto dallo scorso consiglio provinciale che ha prodotto ben poco. In questo senso, “è stato difficile convincere la gente a votare”. Tuttavia, nel corso dell’intervista, abbiamo evidenziato a Camporeale il calo dei consensi ottenuti dal PdL nelle elezioni provinciali rispetto alle europee (la percentuale è scesa circa del 15%). Per il segretario del partito, si tratta di un “calo fisiologico”, derivato anche dal fatto che il PdL ha “curato” anche la lista del presidente (“Schittulli presidente”). “Purtroppo il partito non aveva fatto i conti con il calo dei votanti, che non ha permesso di gestire al meglio le due liste. Per questo il risultato del PdL non ha rispecchiato le aspettative. Oggi, il partito ha il compito di portare avanti le vicende amministrative. Resta ovviamente un forte rammarico, visto che una grande città come Molfetta non verrà rappresentata nel consiglio provinciale. Per questo proveremo ad entrare, in qualche modo”, afferma Antonio Camporeale. Il risultato di queste elezioni non ha sconvolto le gerarchie all’interno del partito che, a detta del segretario, è “tranquillo e stabile”. Del resto, quest’ultimo tiene a sottolineare che “abbiamo vinto. L’unica cosa che non va è non aver portato un consigliere di maggioranza”. Ma questo è stato dovuto anche all’affluenza maggiore alle urne nelle elezioni di Bari, che hanno attirato più gente, perché gli elettori hanno dovuto esprimere il voto anche nelle elezioni amministrative. E’ rilevante, per Camporeale, anche il fatto che a Molfetta il Pd è diventato una forza marginale. Ricordando i temi che hanno animato la campagna elettorale, abbiamo ricordato a Camporeale il dossier diffuso da Rifondazione Comunista, sul pericolo delle lame a Molfetta. In particolare abbiamo chiesto spiegazioni sul perché l’interpellanza del consigliere Gianni Porta non abbia ancora ottenuto risposta in consiglio comunale e su quali saranno le risposte alla deliberazione dell’Autorità di Bacino. A questo proposito, Camporeale dichiara che l’amministrazione è ancora in fase di decisione. Non si sa ancora se approvare la delibera o se fare ricorso. Ci sono infatti studi che testimoniano l’estinzione delle lame presenti, dunque non è certo che lo studio del Politecnico di Bari, avvallato dall’Autorità di Bacino, dichiari il vero. Tra le maggiori accuse rivolte alla maggioranza di questa città, durante la campagna elettorale, abbiamo ricordato quella di mettere in crisi la dialettica democratica a Molfetta, prima disertando il consiglio comunale, poi rifiutando di parlare della sentenza riguardante le donne in giunta. Antonio Camporeale vuole sottolineare che “il consiglio comunale non è Porta a porta”. Le opinioni dell’amministrazione erano già state espresse, e la sentenza definitiva non le ha cambiate. Quell’articolo dello statuto comunale (l’articolo 37), infatti, non favorisce le pari opportunità effettive, perché “alle donne si deve dare la possibilità di fare politica, non si deve garantire una riserva”. Per questo, “la politica segue strade diverse dalla magistratura”. Dialogando con Camporeale sul dato delle provinciali, che sembrerebbe far emergere un calo a Molfetta per il PdL quando a rappresentarlo ci sono volti diversi da Azzollini, il segretario del partito non nega il ruolo trainante del senatore e sindaco molfettese. Tuttavia, non è stata la sua mancanza ad influenzare il risultato, ma altri fattori, a cui abbiamo già fatto riferimento, “indubbiamente la presenza del sindaco-senatore Antonio Azzollini garantisce una forza aggiunta al partito nei prossimi anni. In fin dei conti e l’abbiamo, e questa non è certo una colpa”.

Autore: Giacomo Pisani
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