Calcio. Gaetano Malerba: esempio in campo e fuori
Due chiacchiere con il capitano del progetto Molfetta Calcio
La prima impressione che hai parlando con Gaetano Malerba (nella foto) fuori dal terreno di gioco è di un ragazzo (ormai uomo) gentile e posato. L’uomo perfetto, insomma, per la propria figlia, per la propria sorella...insomma, ci siamo capiti.
La prima impressione che hai guardando Gaetano Malerba in campo è un pò diversa. Non fraintendeteci. Non parliamo di un “criminale prestato al gioco del calcio” ma Gaetano in campo è aggressivo, gioca con foga e non disdegna urla e rimbrotti. Con il massimo rispetto però. Semplicemente Gaetano non lascia nulla la caso: vuole ottenere sempre il massimo ed i suoi comportamenti ed il suo modo di fare lo dimostrano.
Non per altro è stato scelto sin dallo scorso agosto per indossare la fascia di capitano della Molfetta Calcio. Lui, 34enne, nativo di Terlizzi, con alle spalle esperienze importanti con le maglie della Fidelis Andria, del Bisceglie, del Cerignola ecc. (l’elenco sarebbe lungo) che di giorno lavoro in banca ma al calcio non vuole proprio rinunciare.
«Finché avrò voglia di sacrificarmi e fisicamente sarò integro concilierò lavoro e pallone»- ci rivela lo stesso Gaetano- «E anche quando appenderò i famosi scarpini al chiodo non credo potrò star lontano da questo mondo».
Perché hai scelto il progetto Molfetta Calcio?
«Avevo già giocato a Molfetta con de Nicolò presidente e avevo percepito già in estate la serietà di questo progetto. La società è molto competente e solida e ciascuno rispetta il proprio ruolo ed i propri compiti. Come squadra non possiamo chiedere di meglio: abbiamo tutto ciò che ci occorre sia livello logistico che tecnico per esprimerci al meglio; a partire dalla scelta di allenarsi in orari consoni alle esigenze lavorative della squadra».
Un tuo giudizio su questi primi mesi
«Siamo a buon punto. È una società nuova e, quindi, non è facile coordinarsi ma posso tranquillamente dire che si tratta di un esperimento riuscito. Basti pensare al fatto che la società è composta da tanti presidenti , ovvero gente allo stesso livello che proviene da diversi anni di esperienze nel mondo del calcio come Cormio, de Nicolò, Azzollini, Bufi. Dal punto di vista tecnico, all’inizio magari avevamo dei dubbi sulla nostro reale valore ma col tempo i primi risultati positivi ci hanno dati fiducia e oggi siamo consapevoli di poter continuare a recitare un ruolo da protagonisti sino al termine della stagione. Di certo, proviamo a fare il nostro gioco contro tutti gli avversari e su ogni campo ed in questo il terreno del P. Poli non ci aiuta. Ci aiutano, anzi spesso fanno la differenza, invece, i nostri “under”: ragazzi che reputo come i migliori della Promozione pugliese».
Il tuo obiettivo principale?
«Al di là del salire di categoria, tutta la squadra vuole far recuperare entusiasmo ai tifosi. Sinora ci stiamo riuscendo: basti pensare alle centinaia di persone presenti nel match contro il Corato ma siamo ancora all’inizio. Più noi rappresenteremo al meglio questa città con lealtà e bel gioco, più saremo apprezzati ed incitati».