Cala San Giacomo e la costa molfettese tra ricerca archeologica ed etnografica
Grande apprezzamento per l'iniziativa promossa dall'Archeoclub d'Italia - sede di Molfetta "Giuseppe Maria Giovene"
Da sinistra: il dott. Giacomo Disantarosa, il dott. Sergio Capurso e la prof.ssa Alina Gadaleta Caldarola
MOLFETTA – Si è conclusa con la passeggiata a Cala San Giacomo, guidata dai volontari dell’associazione culturale Terrae, l’iniziativa promossa dall’Archeoclub d’Italia – Sede di Molfetta “Giuseppe Maria Giovene”, sul tema de "I paesaggi costieri di Molfetta tra toponimi marinareschi e indagini di archeologia subacquea”.
La manifestazione ha preso il via con la presentazione dell’agevole pubblicazione dedicata alla toponomastica dell’area costiera molfettese, da Torre Calderina a località Gavetone.
L’opuscolo, intitolato “La costa dei varchëcëddàrë. Da Torre Gavetone a Torre Calderina. Una mappa toponomastica", è frutto di un certosino lavoro di ricerca effettuato da una equipe di volontari che, muovendosi con un approccio etnografico, hanno confrontato le denominazioni delle località riportate dal Cap. Enrico Biagini (Ufficiale di Porto, di stanza a Molfetta nella seconda metà dell’Ottocento) e il gergo utilizzato dai pescatori molfettesi per indicare alcuni punti della costa. Preziosa si è rivelata la collaborazione del socio Carlo Amato, «testimone inarrestabile e perfetto artigiano delle reti», come lo ha definito la presidente dell’Archeoclub di Molfetta Alina Gadaleta Caldarola.
L’incontro ha visto l’intervento del dott. Giacomo Disantarosa ricercatore presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari, il quale si è soffermato su “Il sistema portuale tra Antichità e Medioevo del litorale centrale della Puglia: per una carta dell’archeologia subacquea e dei paesaggi costieri di Molfetta”. Il dott. Disantarosa, ha presentato alcune ricerche focalizzate sulla costa centrale della Puglia e progetti come Fish&Chips, che ha visto la collaborazione di Italia e Grecia ed è stato incentrato sul mondo dei pescatori e su e su ciò che essi potevano tramandare, costituendo un elemento identitario della comunità. In merito alla ricerca realizzata dall’Archeoclub, Giacomo Disantarosa ne ha evidenziato la capacità di fissare la tradizione orale, il sapere dei pescatori.
Alla conversazione del dott. Disantarosa è seguito l’intervento del dott. Sergio Capurso, che ha presentato le "Prime indagini di archeologia dei paesaggi costieri e subacquei a Cala San Giacomo, Molfetta”, soffermandosi sulle ricerche effettuate per la sua tesi di archeologia subacquea.
Alla serata sono intervenuti il sindaco Tommaso Minervini e l’assessore alla Cultura Giacomo Rossiello.
Il primo cittadino ha sottolineato come siano già partiti i lavori di riqualificazione di Torre Calderina e del tratto di costa comprendente Cala San Giacomo, così come si sta lavorando sul waterfront di ponente mentre sta ricrescendo la posidonia
Riflettori puntati, dunque, su Cala San Giacomo, per lungo tempo oggetto di studi da parte di storici locali ma esclusivamente attraverso fonti documentarie e di archivio. Le indagini di cui si è discusso nel corso dell’incontro si sono, invece, concentrate sulle testimonianze materiali.
L’iniziativa dell’Archeoclub è proseguita con le visite guidate, a cui, nonostante le avverse condizioni meteo, hanno aderito numerosi visitatori che hanno apprezzato sia la mostra allestita nel chiostro della Fabbrica di San Domenico (comprendente la grande mappa toponomastica e i pannelli esplicativi, riportati nell’opuscolo, oltre a diverse tipologie di reti) sia la mostra etnografica delle attività marinare, nota ai più come “Museo del Mare”.
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Autore: Isabella de Pinto
