Buche, toppe e rattoppi storici
Il biglietto da visita della città
Non ci è mai piaciuta la “politica della mattonella”, che non è un ballo guancia a guancia dal sapore retrò fra consiglieri comunali e amministratori, ma l'abitudine di molti concittadini a valutare il lavoro di un'amministrazione non nella globalità, ma per l'efficienza a risolvere o meno i problemi da cui si sentono maggiormente toccati. E quindi giù critiche e condanne senza appello per le lampadine non sostituite nel tratto antistante casa o per le mattonelle sconnesse giusto davanti al proprio portone. Un'amministrazione e naturalmente una classe politica andrebbero guardate con occhio che spazi di là dal proprio tratto di marciapiede, per il progetto di città di cui sono depositarie e che sanno concretizzare con successo o fallimento.
Se l'amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Minervini sia o no portatrice di un progetto per Molfetta e di che tipo, se abbia lavorato o no a realizzarlo in questi due anni, perché sono passati già due anni dalla sua entrata in carica, lo abbiamo discusso in molti articoli di questo giornale.
Questa volta vogliamo essere noi, invece, a guardare ai particolari, che forse poi tanto particolari non sono. E tornare a dire non proprio di lampadine fulminate o non di mattonelle sconnesse, ma di buche nelle strade della città.
Tante, profonde, rattoppate e rirattoppate, ma pronte a riemergere e a metter a dura prova piedi, pneumatici, cerchioni di biciclette e, immaginiamo, anche zampe di cani e gatti, anche se a questi ci riesce più difficile dare voce.
Un caso per tutti, è apparsa qualche giorno fa all'angolo fra Via Bari e Via De Luca una buca talmente profonda da dover essere evidenziata da un cono di segnalazione, quelli a strisce bianche e rosse, per evitare danni in una zona di intenso traffico. E' stata rabberciata alla meglio un paio di giorni dopo, ma chiunque passando può rendersi conto che la maggior parte dell'asfalto è già venuta via.
Voragini di vario diametro e profondità si aprono dappertutto: Via Tenente Marzocca, Via Capitano Magrone, Via Sergio Pansini, Via Ten. Ragno. E anche laddove si è tenta di porre al problema, è proprio il caso di dirlo, una pezza, come in Via Vittorio Emanuele, non è detto che il risultato migliori davvero la viabilità. Il sovrapporsi di diversi strati di asfalto, che quasi come dagli strati di roccia vi si potrebbe leggere il trascorre del tempo, crea dislivelli, soprattutto laddove vi sono i tombini della fognatura, ormai ben al di sotto del livello stradale, che finiscono col costituire essi stessi delle buche fra cui gli automobilisti devono fare gimcana per non danneggiare la loro vettura.
E l'elenco delle strade e delle buche e delle toppe che non durano e volte fanno danno potrebbe continuare ancora.
Il meccanismo che si ripete è sempre lo stesso. L'Ufficio Tecnico segnala la buca alla Multiservizi che effettua il rattoppo. Forse nessuno vigila sulla qualità dell'asfalto, sulle maestranze utilizzate e soprattutto si chiede come mai sulle stesse strade e sulle stesse buche si debba intervenire a ritmo continuo. Per non dire che per certe strade non ha senso proseguire a mettere toppe, bisognerebbe rifare totalmente il manto stradale diventato, rappezzo dopo rappezzo, tutto gobbe e dislivelli.
Nemmeno a dirlo, non si tratta di estetica, ma di sicurezza nella circolazione e di costi.
La manutenzione stradale ordinaria per il 2002 è costata alle casse comunali 230 000 euro, cui aggiungere denaro per altri interventi, solo per citarne uno, i 250 000 euro per rifacimento del basolato.
Senza dimenticare che spesso avanza richiesta di risarcimento alle casse comunale chi, a causa di un improvviso sprofondare del livello stradale, subisca un danno a se stesso o al suo mezzo di trasporto. Ogni anno sono centinaia i risarcimenti danni che il Comune è costretto a pagare.
Non sarebbe più razionale e meno oneroso affrontare seriamente la questione e provvedere a rifare l'asfalto nelle strade più rabberciate e rivedere il sistema di manutenzione?
Oppure tutta l'attenzione va al porto, alla zona Asi, al rifacimento del Lungomare e della Villa Comunale e a quant'altro previsto nell'elenco dei prossimi lavori pubblici, e chi se ne importa poi se passare semplicemente da Via De Luca a Via Bari diventa un percorso ad ostacoli?
Una volta tanto una politica un po' più “miope”, che arrivi a guardare almeno fino ai proprio piedi, sarebbe forse un attestato di migliore governo della città.
Lel. Salve.