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Boxe: il cyberbullying un cortometraggio degli alunni dell'Ipsiam
15 luglio 2014

L’I.I.S.S. “Amerigo Vespucci” di Molfetta, nell’anno scolastico 2013/14 ha raggiunto il suo 95° anno di attività; un bel traguardo per una scuola che ormai dall’a.s. 2010/11 non è più solo un istituto professionale (IPSIAM), ma anche un Istituto Tecnico Nautico. Come accade ormai da quattro anni, nella manifestazione finale gli studenti più meritevoli sono stati premiati con delle borse di studio offerte dall’Opera Pia di Molfetta e con buoni acquisto messi a disposizione da sponsor. Sono stati inoltre illustrati tutti i progetti realizzati dagli alunni. Oltre alla partecipazione al progetto per la memoria di Gaetano Salvemini e al Concorso Mezzina, la scuola ha contribuito alla riflessione sul cyberbullying aderendo al PON finanziato dall’UE, avente proprio questo tema. Il risultato si chiama “Boxe” ed è un cortometraggio realizzato dagli studenti. “Boxe” è la storia di Luigi, inspiegabilmente vittima di un’aggressione in zone periferiche della città, che, da quel momento vede erroneamente nella violenza un indispensabile strumento di difesa, di autorità, senza il quale è impossibile meritare rispetto e attenzione. Fortunatamente, però, seguendo il suggerimento di un amico, Luigi comincia a praticare lo sport della boxe, riscoprendo così la disciplina, l’allenamento e la fatica di uno sport che non usa la violenza in maniera accessoria o impropria e che, anzi, non induce spontaneamente a farne uso, ma insegna a difendersi rispettando gli altri. Gli alunni, aiutati nella realizzazione del corto dal prof. Saverio Binetti, sono riusciti in maniera particolarmente efficace ad esprimere quanto sia valido il momento educativo e formativo che avviene attraverso la boxe. Uno sport considerato violento per eccellenza e che, invece, insegna proprio ad autocontrollarsi e a non far uso di violenza nelle relazioni con gli altri. Per le scene girate in ambienti sportivi, la scuola ha potuto usufruire delle strutture dell’A.S.D. Libertas di Molfetta, gentilmente concesse per la completa realizzazione del cortometraggio e della collaborazione di istruttori federali, resisi disponibili per l’allenamento e l’insegnamento della disciplina al protagonista del cortometraggio, il quale, ha potuto così entrare maggiormente nel ruolo da interpretare. La riflessione dei ragazzi, dunque, mette in luce numerosi aspetti e si rivela anche autocritica. Non solo, infatti, sono rappresentati episodi di cyberbullying, per via di insulti e derisioni che colpiscono Luigi, dilagando sui social per un incontro di boxe miseramente perso, ma si riflette anche su quella rischiosa tentazione a condividere con un clic qualsiasi cosa, perché troppo spesso si confonde la vita reale con quella virtuale. Il tema del cyberbullying non ha mancato di coinvolgere anche le classi che hanno partecipato al progetto “Comenius Bullying and Media” e che li ha portati a svolgere attività di ricerca, di studio e soprattutto di vivace scambio interculturale in Ungheria, Repubblica Ceca, Irlanda, Romania e Grecia. A vivacizzare la chiusura della manifestazione non sono mancate le sfilate delle ragazze dell’indirizzo moda, che hanno indossato capi d’abbigliamento realizzati da loro stesse.

Autore: Marina Mongelli
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