BITONTO – Il furto in una libreria è sempre un atto vile, soprattutto viene fatto solo per ottenere pochi spiccioli. L’ultimo furto di questo tipo è avvenuto a Bitonto alla “Libreria del Teatro”.
Vi proponiamo la riflessione di Gianluca Rossiello, che è una vera denuncia.
«Cari amici,
è riaccaduto l''atto vile di cui sono stato oggetto il passato Settembre. La notte scorsa delle "porcherie umane" sono entrate illecitamente nella NOSTRA libreria portandosi via solo pochi spiccioli e null''altro, tutto il resto, I LIBRI, anche questa volta li hanno completamente ignorati. Non vi nascondo che la cosa, come la volta scorsa, nonostante la drammaticità dell''accaduto, mi rattrista un po''. I LIBRI non li vuole ormai quasi più nessuno, neanche gratis. SEMPLICEMENTE MORTIFICANTE per uno che, dipendesse da lui (e sto parlando di me), passerebbe la propria esistenza immerso nelle fantasie dei vari autori, girovagando nelle loro anime. (Vi consiglio per l''occasione un meraviglioso libro di Peter Cameron "Un giorno questo dolore ti sarà utile", edizioni Adelphi il cui protagonista, come stile di vita, per lo meno all''inizio del romanzo, condivide i miei stessi sogni).
Questa volta non hanno trovato neanche il computer in quanto, previdentemente, d opo quella drammatica esperienza di fine Estate, utilizzo un portatile che ogni sera riporto a casa. Per altro abito sulla libreria ed anche questa volta, come la scorsa, nessuno ha sentito nulla, me compreso. Se queste "porcherie umane" fossero diligenti nella vita così come lo sono quando rubano, avrebbero da parte mia totale stima e ammirazione. Ma è praticamente impossibile; sono così proprio perchè non hanno il coraggio di affrontare la vita con tutte le difficoltà e i patemi che a volte ti pone dinanzi. Come facciamo un po'' tutti. VIGLIACCHI.
Sono convinto che non c''è mai stata nel mondo nessuna giustizia nè mai ci sarà. E se anche qualcuno riuscisse a far scomparire un''ingiustizia, al suo posto, ALTRI, ne metterebbero un''altra. E'' un meccanismo insito nell''essere umano. Gli uomini vanno odiati (in tal caso provo disgusto) o adorati in base a quello che ricevi che spesso è proporzionale a quello che dai. Ma non puoi far finta che non esistano. Mai indifferenza. MAI SILENZIO soprattutto. Nella denuncia sociale, come quella che sto facendo io per l''atto che ho subito, nulla è più importante della parola. Ogni silenzio del cuore è fatto di parole che si sono taciute. Le parole sono inutili solo quando devono compensare il vuoto di giorni dove il dolore non smette di esistere (penso sia successo un po'' a tutti).
Nei momenti difficili, come questo per me, è bene affidarsi al tempo e alle persone che ci vogliono bene; tutto ciò non serve a cambiare le cose, ma aiuta a sopportarle meglio.
Grazie dell''affetto che quotidianamente ricevo da tutti voi».
Gianluca Rossiello responsabile della Libreria del Teatro Bitonto