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Bilancio: tachicardia finanziaria, Molfetta si salva in extremis col defibrillatore ministeriale
15 dicembre 2012

Salvato in extremis da un massaggio cardiaco ministeriale. Il Fondo Sperimentale di Riequilibrio da 9 milioni di euro assegnato dal Ministero dell’Interno con decreto del 19 ottobre scorso ha riassettato le casse del Comune di Molfetta. Una gloriosa manna dal cielo che ha permesso all’amministrazione Azzollini lo scorso 24 ottobre di ripianare un buco di bilancio che si stava affacciando minaccioso, come Quindici aveva già annunciato. Con l’ultima manovra di bilancio, prima che il senatore Antonio Azzollini protocollasse le dimissioni dalla carica di sindaco, apportate alcune variazioni al bilancio di previsione 2012 e al Piano esecutivo di gestione, è stato possibile anche destinare anche l’avanzo di amministrazione del consuntivo 2011 (372mila euro), più volte contestato dall’opposizione in Consiglio comunale perché di dubbia consistenza e pressoché virtuale. Senza l’aiuto ministeriale e il conseguente fortunoso ripiano, il commissario prefettizio, dott. Biagio de Girolamo, non avrebbe nemmeno potuto accertare il mantenimento degli equilibri di bilancio lo scorso 29 novembre per un impianto finanziario picconato non solo da alcuni provvedimenti economico-amministrativi dubbi e discutibili, ma anche dal netto taglio ministeriale caduto a mannaia a marzo 2012 (il Comune di Molfetta era anche ricorso al TAR contro il taglio di quasi 7milioni di euro). Conti alla mano, è stato necessario ridurre «in via prudenziale» gli stanziamenti degli oneri da permessi di costruire per 2milioni di euro (assestato di 62mila euro) e quelli dei proventi da assegnazioni suoli per 1,54milioni di euro (assestato di 2,2milioni di euro). “Prudenza” che, però, potrebbe nascondere errate (e fallimentari) previsioni, proprio come aveva denunciato in Consiglio comunale l’opposizione. Tra l’altro, l’amministrazione uscente ha potenziato l’assistenza ordinaria e straordinaria con 150mila euro (assestata a 610mila euro) e gli stanziamenti per la refezione scolastica (+350mila euro) e per le attività culturali (+100mila euro). È già evidente quanto questa disperata manovra abbia cercato di riequilibrare il bilancio di previsione 2012. Forse, una gestione più oculata delle finanze comunali e un freno più deciso alle spese e agli sprechi pubblici avrebbero certamente consentito un più ampio margine di gestione del Fondo di Sperimentale di Riequilibrio, senza lasciare il Comune all’asciutto. Ad esempio, gli aumenti di alcuni capitoli e le indigenze finanziarie potevano essere previsti in anticipo, dichiarati senza troppe uscite propagandistiche e forse anche sanati per tempo. Sarebbe stato opportuno gestire con maggiore e reale prudenza i soldi pubblici. Infatti, dalle variazioni al bilancio di previsione 2012 è emerso un incremento di +1,9 milioni di euro per la spesa corrente e di +5 milioni di euro per le spese in conto capitale. Tra gli appesantimenti finanziari maggiori, l’accordo transattivo con la Multiservizi cui sono stati riconosciuti crediti vantati nei confronti del Comune (pagamento di rate annuali non inferiori a 100mila euro) e i + 930mila euro per incarichi e spese legali (che ad oggi ammontano a 3,18 milioni di euro). A queste spese si aggiungono i 4,78 milioni di euro aggiuntivi per l’acquisizione di beni immobili demaniali e patrimoniali. Per questo è stato necessario rimpinguare la dotazione finanziaria con 292mila euro dall’avanzo (secondo la correzione apportata dal commissario), con 133mila euro dal Fondo di riserva ordinario del Comune completamente (prosciugato) e con parte del Fondo ministeriale. Allo stesso tempo, sono stati destinati dall’avanzo al Fondo di svalutazione crediti poco più di 80mila euro, che dovrebbero corrispondere al 25% dei residui attivi con anzianità superiore ai 5 anni per entrate tributarie ed extratributarie (il settore Economico- Finanziario ha calcolato 320mila euro, ma il loro ammontare potrebbe anche moltiplicarsi se fossero calcolati tutti i residui attivi prima del 2007 degli stessi titoli finanziari). Insomma, prima che affondasse, le falle del barcone comunale sono state sigillate con l’intercessione del Ministero dell’Interno. Lo stesso commissario prefettizio, attenendosi fiduciosamente alle relazioni presentate dei dirigenti comunali in prorogatio e dai Revisori dei Conti, ha constatato lo stato di mantenimento degli equilibri di bilancio, scartando l’ipotesi di misure di riequilibrio e prevedendo un risultato finale per il 2012 di non disavanzo. Il Comune di Molfetta pare si sia salvato in extremis, restando, però, al verde e con una tachicardia finanziaria che sarà, in parte, sanata dalle aliquote IMU, già fissate dal Consiglio comunale a maggioranza. Purtroppo, saranno prosciugati i portafogli dei contribuenti molfettesi, nonostante Azzollini avesse assicurato al consiglio che le aliquote locali fossero le più basse del circondario. Una manovra strozzacollo per salvarsi dai proprio errori a danno dei cittadini.

Autore: Marcello La Forgia
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