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Bilancio: spunta un debito di 390mila euro e il Comune ripiana 120mila euro dell'Asm
15 ottobre 2009

L’attività politica dopo la pausa estiva è ripresa con il rito settembrino della ricognizione dei conti pubblici. Oltre alla verifi ca contabile in relazione alle previsioni di bilancio, il passaggio consiliare prevede l’eventuale assestamento e il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Puntuale come una cambiale, anche quest’anno i contribuenti molfettesi si accolleranno una spesa extra di 390.063,69 euro, per un contenzioso legale risalente al 1987, riguardante l’esproprio del suolo su cui si realizzò il plesso scolastico “Berlinguer”. All’epoca il danno per ricorrente ammontava agli attuali 76mila euro, una cifra quintuplicata per le rivalutazioni, interessi e spese legali. Per far fronte all’impegno il Comune contrarrà un mutuo di 275.088 euro, mentre la restante somma di 114.975,69 euro sarà saldata con un piano triennale di pagamento. Questa cambiale è solo l’ultima di un lungo elenco di contenziosi legali per gli espropri risalenti dagli anni Sessanta in poi, che ha visto sempre il Comune soccombere. A nostra memoria non si ricorda un contenzioso risolto a favore dell’Ente locale. A quanto pare questi debiti sono considerati dai nostri governanti, a cui non può essere addebitato alcunché, delle calamità naturali da accettare con rassegnazione, senza nessuna spiegazione. Eppure questi contenziosi a perdere sono un furto ad un pezzo di futuro dei molfettesi di oggi e di domani. Per quanto riguarda lo stato di salute delle casse comunali. ossia il rispetto del programma di previsione, l’assessore Giulio La Grasta nella sua stringata e asettica relazione, ha fornito il dato del 70% del rispetto dei programmi preventivati, e ipotizzato la chiusura dell’esercizio con un avanzo di amministrazione. LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE Il dibattito politico si è sviluppato sul solito canovaccio tra il Governo del fare della maggioranza e il Governo del far nulla delle opposizioni. Le minoranze hanno colto l’occasione per sottolineare una gestione amministrativa minimalista, senza brio e slancio. Mino Salvemini (PD) ha puntato il dito sugli scarsi impegni di spesa per investimenti “appena lo 0,18 % rispetto ai 29 milioni preventivati” e la mancate risposte sulle questioni rilevanti, come il Piano dei Servizi e il Piano dell’agro. Pino Amato (UdC) ha lamentato una gestione poco trasparenze e attenta dell’assessorato alla Socialità e portato ad esempio, la scarsa sensibilità verso i cittadini disabili costretti per la loro mobilità ad utilizzare bus inidonei. Giovanni Porta (Rifondazione) ha bollato la relazione dell’assessore come sin-tetica e poco analitica, e a suo dire, l’assessore ha glissato su alcuni settori in sofferenza come il turismo, i trasporti e la viabilità. Deluso anche Nicola Piergiovanni (Sinistra e Libertà) per unattività amministrativa racchiusa nel lavoro ordinario dei vari uffi ci, senza nessun provvedimento di qualità, che ha portato ad esempio il continuo abbandono del Parco di Mezzogiorno e dei pontili galleggianti. Ha rincarato la dose Mauro de Robertis (che, dopo continue interruzioni, polemicamente terminava anzitempo l’intervento) che si soffermava sui mancati introiti per la chiusura delle Piscine comunali e la mancata assegnazione di due box di vendita nel Mercato Ortofrutticolo. MAGGIORANZA ALLERGICA ALLE CRITICHE Alle lagnanze delle opposizione, la maggioranza rispondeva più stizzita che puntuale. Angelo Marzano (Pdl), defi niva rituale e ripetitivo il dibattito, per poi esprimere anch’egli gli stessi concetti già espressi in altre sedute: ”Bilancio blindato per mancanze di risorse”, ”I soldi sono arrivati grazie al ruolo istituzionale del sindaco”, “Gli impegni saranno mantenuti”, “Cè una lista lunghe di cose fatte” . Poi alzava il tiro verso l’opposizione: “Dovete fare autocritica sul perché perdete continuamente le elezioni”. Finiva con la stoccata fi nale: “Le pagelle le daranno gli elettori quando saranno chiamati a farlo”. Sulla stessa lunghezza d’onda Mauro Spaccavento (Progetto per Molfetta), prima lodava l’amministrazione “Non lasceremo alle future generazioni nessun debito fuori bilancio” e poi la metteva sul patriottismo: “Sono un molfettese che lavora ogni giorno per il bene della città”, e infastidito, riteneva improprie le critiche delle opposizioni, al punto da tirar fuori il termine “disfattismo” (A quando l’accusa di “antimolfettesi?”). Evidentemente Berlusconi ha fatto scuola: tutto coloro che la pensano diversamente dal pensiero unico e quindi disturbano il “manovratore” di turno, sono tutti “anti”. UNA TASSA OCCULTA In una seduta precedente il Consiglio comunale aveva licenziato un provvedimento economico per coprire il buco di 119.819 euro, maturato dall’Asm nell’anno 2008. Una tassa aggiuntiva ed occulta che alleggerirà la Tasca comune dei cittadini contribuenti. Ciò smentisce la favoletta di un centrodestra che non mette le mani nelle tasche dei cittadini. Inoltre, mentre la tassa sulla spazzatura si paga indipendentemente dal reddito con le dovute detrazioni nei casi previsti, le coperture di buchi dell’Asm e di altre aziende comunali, ricadono sulla fi scalità generale, appunto la Tasca comune alimentata però solo da chi paga le tasse. Un modo di fare che è anche un buon alibi per chi gestisce e governa l’azienda pubblica.

Autore: Francesco Del Rosso
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