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Azione Cattolica e Rotary Club danno vita al Social Market Solidale Generi di prima necessità per famiglie meno abbienti con una gara di generosità
15 novembre 2017

Un pacco di pasta, pomodori, pane, acqua, biscotti, latte. Totale alla cassa: nulla. Da qualche anno in tutta Italia è possibile fare la spesa gratis in alcuni supermercati speciali. Una sorta di “empori solidali” che danno la possibilità a famiglie in difficoltà e a persone meno abbienti di avere ogni giorno sulla propria tavola almeno gli alimenti di prima necessità. Un concetto diverso e di più ampio respiro volto alla realizzazione e ramificazione su tutto il territorio di social market solidali. Di fatti dalle prime aperture sono passati ormai diversi anni e ad oggi tra i punti attivi (più di 45 e in prevalenza collocati al Centro e al Nord) c’è anche quello di Molfetta. Una progettualità lunga tre anni, ideata dall’Azione Cattolica della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi in collaborazione con il Rotary Club di Molfetta e affidata all’Associazione di volontariato “Regaliamoci un sorriso Onlus”. L’ambizioso progetto – patrocinato dal Comune di Molfetta e in partnership con la Caritas diocesana, i Gruppi di Volontariato Vincenziano cittadini e il SerMolfetta – è stato presentato durante la cerimonia inaugurale realizzata grazie alla Conferenza episcopale Pugliese e al Seminario Regionale e svoltasi nella chiesa di S. Pio X. Ad introdurre la serata, Graziano Salvemini – presidente dell’Associazione di volontariato “Regaliamoci un sorriso Onlus” nonché gestore del Social Market – che dopo i saluti di rito, ci ha tenuto a sottolineare quanto il compimento di questa iniziativa rappresenti il punto di arrivo di un percorso lungo e faticoso, nato per caso da una chiacchierata con l’amico rotariano Marino Mastropasqua. La possibilità di andare incontro ai bisogni degli ultimi – soprattutto in questo particolare periodo di crisi economica e carenza di posti di lavoro nel nostro Paese - restituendo loro rispetto e dignità ha dato linfa e impulso ad un’idea che ben presto si è trasformata in un progetto fattivo, utile a donare alla città un’esperienza importante dal punto di vista comunitario. È un modo, dunque di ricoprire la bellezza di mettersi in rete come fattore moltiplicatore del bene affinché ognuno si senta parte del progetto e si crei quel senso di comunità e di unione che spesso Molfetta dimentica di avere. Salvemini è poi entrato poi nel vivo della questione e ha spiegato cosa è in social market solidale e come funzionerà. Si tratta di supermercato di piccole-medie dimensioni dove persone e nuclei familiari – italiani e stranieri, residenti o domiciliati a Molfetta che si trovano in condizione di difficoltà e disagio familiare, scoiale ed economico – possono trovare aiuto temporaneo mediante il ritiro a titolo gratuito di generi alimentari di prima necessità, parafarmaceutici e scolastici. Nello specifico, l’approvvigionamento dei prodotti avverrà mediante convenzioni con la grande e piccola distribuzione presente sul territorio o direttamente con le aziende produttrici, attraverso raccolte alimentari e/o di altro genere e beneficienze personali. A gestire questa grande macchina della solidarietà ci penseranno i volontari dell’Associazione “Regaliamoci un sorriso” Onlus (il cui presidente è lo stesso Salvemini) che – formati a dovere – si occuperanno di attività di carico/scarico dei prodotti, rifornimento continuo degli scaffali, gestione dei depositi, accompagnamento degli acquirenti in fase di acquisto, operazioni di cassa e pulizia degli ambienti. Ma come verrà scelto il target di target di persone che vi potranno avere accesso e soprattutto come funzionerà il ritiro dei prodotti da parte dei “clienti”? Presto detto. I destinatati di tale “service” – per dirla alla maniera rotariana – verranno indirizzati in un “centro d’ascolto” dove sarà realizzata una specifica ed attenta valutazione della realtà economica/sociale del nucleo familiare richiedente. Una volta accertata la conformità dei requisiti, i richiedenti verranno dotati di una apposita scheda magnetica caricata con dei punti utilizzabili per la spesa (e ricaricabile solo mensilmente). Tutti i prodotti presenti nel social market, dunque non hanno un prezzo ma un valore in punti inversamente proporzionale alla necessità e che verranno detratti al momento dell’acquisto. Una iniziativa questa che prede spunto dall’esperienza ben riuscita di Gravina e che si è resa quasi necessaria visti i crescenti livelli di povertà in Italia e purtroppo nella fattispecie al sud. L’idea, chiaramente non è quella di sovrapporsi a quanto già efficacemente gli attori presenti da decenni sul territorio svolgono nel campo dell’assistenza ma di creare una sinergia fra di essi e offrire anche – laddove possibile – una nuova modalità di assistenzialismo. La dott.ssa Nunzia Di Terlizzi, nuova presidente dell’AC diocesana, ha tracciato gli obiettivi di questa iniziativa solidale, sottolineando quanto sia importante formare ed educare le coscienze alla solidarietà non solo idealmente ma anche concretamente. Oggi più che mai, in una società dove prevarica una sorta di povertà spirituale e di paura verso il diverso sarebbe opportuno uno slancio maggiore verso il volontariato inteso come strumento per abbattere le barriere tra le persone attraverso un percorso formativo che porti ciascuno a spendersi per l’altro – anche in termini di tempo – per il mero e autentico piacere di essere “serviti a qualcuno”, di essere stati utili. Insomma, un concetto - come ha sottolineato il presidente del Rotary Club di Molfetta, Giuseppe Chetta - che ben si sposa con il principio rotariano del “mettersi al servizio dell’umanità”, di servire l’altro. Un esempio pratico e concreto di come si può fare del bene. A supporto dell’intervento di Chetta, anche un pensiero da parte del Past Governor, Riccardo Giorgino della Rotary Foundation che rappresenta l’organismo finanziatore dei progetti Rotary. Giorgino ha ricordato ai presenti quanto tale iniziativa ben si sposi con il principio rotariano del “servire al di sopra di ogni interesse personale”, tendendo la mano al prossimo. Alla cerimonia ha presenziato anche il sindaco, Tommaso Minervini che si è detto orgoglioso di essere il primo rappresentante di una città in movimento come Molfetta, una città fatta di persone silenziose ma operanti che lavorano in sinergia per il bene comune e si prodigano al di là di ogni mero individualismo. Per questa ragione – in una situazione dove al crescere della povertà, cresce anche il disagio – un progetto di questo tipo va continuamente alimentato con il contributo di ciascuno affinché si risolva anche il bisogno pratico e relazionale mettendo insieme le energie migliori della città in una visione di vita comunitaria. In conclusione, l’intervento del vescovo mons. Domenico Cornacchia che ha indicato questa iniziativa come un gesto d’amore verso il prossimo, di ascolto e misericordia. Infine il taglio del nastro e l’inaugurazione della struttura ubicata all’interno del salone della Comunità del Propedeutico “S. Vincenzo de’ Paoli” e per la cui concessione è stato espresso un doveroso e sentito ringraziamento al Rettore del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta, mons. Gianni Caliandro e al caro don Angelo Mazzone che si è prodigato nella ricerca di un locale consono ad ospitare l’iniziativa. © Riproduzione riservata

Autore: Angelica Vecchio
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