Attrazione fatale, i carabinieri denunciano maniaco tecnologico che perseguitava una donna
BARI -Sembra la trama di una fiction dei giorni nostri ed invece no, tutto è assurdamente vero: una donna felicemente sposata è stata per mesi pedinata, controllata, ossessionata da un suo conoscente che si era perdutamente innamorato di lei.
La donna, una professionista, già da qualche tempo si era accorta di strani accadimenti che si susseguivano quasi quotidianamente: la signora infatti, aveva l'impressione di essere seguita.
L'uomo, anche lui un professionista di Bari, "spiava" la donna con sofisticati sistemi di intercettazione fatti montare sull'autovettura della stessa.
Tutto ha inizio nel mese di febbraio, quando all'autovettura della donna, scatta l'antifurto satellitare ma, la signora, in un primo momento non da peso alla cosa, attribuendo la causa di ciò solo ad un tentato furto visto che la portiera dell'auto mostrava segni di effrazione.
Qualche giorno dopo però, la donna riceve sulla sua utenza cellulare un sms che le comunicava che a breve, le avrebbero inviato il tabulato delle telefonate di detta utenza come da lei stessa richiesto. Ma la signora non avendo mai richiesto questo servizio, chiede delucidazioni al servizio clienti della società di telefonia mobile, che conferma la richiesta pervenuta a mezzo fax ( riguardante l'invio del traffico telefonico e la variazione dell'intestazione della sim card) ed intestata al figlio del suo persecutore.
Il figlio del soggetto, interpellato dalla donna ormai in preda alla più totale disperazione, risponde in lacrime di non saperne assolutamente nulla.
La donna, colta la buona fede del ragazzo, decide così di affrontare l'uomo che non tarda ad ammettere di essere l'artefice della richiesta, implorandola però di non sporgere denuncia.
Mossa da compassione, la donna decide così di soprassedere e di evitare di denunciare il suo persecutore.
Ma l'incubo sembra proprio non essere finito, perchè la donna continua ad incontrare ovunque il suo insistente corteggiatore.
Così si insinua sempre più il sospetto nella mente della signora, che nella sua autovettura ci potevano essere delle microspie, visto che la stessa non riusciva a dare una giustificazione logica della onnipresenza dell'uomo in ogni dove.
La signora, alquanto intimorita decide così di rivolgersi da un elettrauto e fa controllare la sua vettura. Il responso del meccanico è assurdo quanto incredibile: sull'auto era stato montato un complesso sistema di radiolocalizzazione GPS con possibilità di inserimento telefonico, in complemento con un sistema di microspie interfacciato con un sistema telefonico autonomo, munito di una sim card e due microfoni trasmettitori, uno riguardante il telefono e l'altro la microspia.
La donna, per smascherare definitivamente il maniaco, decide di non far dismettere l'apparecchiatura, simulando conversazioni all'interno della sua vettura con un fantomatico amante.
L'uomo così caduto nella trappola e roso dalla gelosia, si presenta sempre sui luoghi dove la donna finge di avere un appuntamento con l'amante "immaginario".
Ormai stanca di essere perseguitata la povera donna minaccia nuovamente l'uomo di denunciarlo e lui ancora una volta la implora di non farlo per il bene dei suoi figli.
Nel frattempo, la signora, fa dismettere l'apparecchiatura GPS, ma i guai non finiscono perchè l'uomo continua a pedinarla sin sotto casa sempre con macchine diverse (di cui la signora annota modello e targa) e con camuffamenti vari (parrucche, occhiali da sole).
L'uomo, ormai fuori controllo, era alla continua ricerca di espedienti per portare le prove dell'infedeltà della donna al marito di quest'ultima (con il quale aveva un rapporto di conoscenza).
Un piano diabolico ben ordito da questo folle corteggiatore che, pur di raggiungere il suo scopo (la crisi coniugale, la separazione ed il divorzio della donna), non badava a spese con un'ossessiva attività abusiva di investigatore privato.
Un incubo sul quale si è potuto mettere la parola fine, solo grazie alla puntuale attività investigativa condotta dai carabinieri della Compagnia di Bari Centro e conclusasi ieri con l'arresto dell'uomo per reati che vanno dall'interferenza illecita nella vita privata, all'estorsione, alla violenza privata sino ad arrivare alla tentata violenza sessuale.
L'ESPERTO RISPONDE:
Archimede, il maresciallo che dirige la sezione "crimini informatici"del Reparto Operativo dei Carabinieri di Bari, ci offre una spiegazione tecnica degli strumenti utilizzati dall' uomo per intercettare e pedinare la sua vittima...
Il maresciallo, è anche istruttore degli specifici corsi (ALFA) che effettua periodicamente il Comando Generale dell'Arma e che hanno lo scopo di far apprendere le più variegate tecniche di ascolto e di video-ripresa attraverso la visione diretta di quanto le ditte, altamente specializzate, mettono a disposizione delle forze di polizia impegnate quotidianamente in attività tecnico-operative per conto della magistratura.
Che genere di congegno erano i due dispositivi consegnati all'ufficio denunce della stazione CC Bari P.le dalla signora?
“I due dispositivi erano costituiti da un trasmettitore ambientale GSM per auto funzionante con scheda Vodafone e di un localizzatore magnetico, anch'esso per veicoli. Il primo congegno era racchiuso in una guaina termorestringente nera munito di alloggiamento per SIM telefonica per l'attivazione a distanza con una semplice chiamata da utenza fissa o portatile cavo antenna e microfono professionale ad alta sensibilità e filtro antidisturbo.
L'oggetto, probabilmente, attraverso la rete radiomobile poteva consentire, sul telefono cellulare del richiedente, di individuare le celle su cui era agganciato. Sempre dal telefono del chiamante, verosimilmente, si potevano inviare una serie di toni DTMF in grado di migliorare l'ascolto, aumentando o diminuendo la sensibilità del microfono, oppure essere richiamati dal dispositivo stesso quando il veicolo interessato iniziava a muoversi.
L'altro congegno, "il localizzatore GPS", possedeva una porta USB per scaricare, su PC, i dati raccolti durante il movimento del veicolo; dati che indicavano su cartografia dell'Italia o dell'Europa i tragitti e i punti di sosta delle vie o luoghi percorsi.
L'installazione e l'uso di tali dispositivi richiede conoscenze tecniche particolari?
“L'uso degli attuali dispositivi di ascolto richiede elevate cognizioni tecniche. La loro installazione non è molto semplice per diversi fattori: il posizionamento del trasmettitore ambientale nell'abitacolo del veicolo rende indispensabile possedere, sia le conoscenze specifiche per aprire il mezzo e neutralizzare eventuali allarmi, sia saper individuare il punto per l'occultamento del dispositivo giacché, se venisse situato ad esempio vicino a casse acustiche potrebbe generare interferenze. Infine, un errato collegamento dell'oggetto all'impianto elettrico del veicolo potrebbe causare il danneggiamento dello stesso. L'errata installazione sui cavi può generare l'attivazione di allarmi o di malfunzionamento di altri dispositivi di bordo a corredo del medesimo veicolo.
Anche per installare il localizzatore GPS bisogna fare molta attenzione al fine di evitare che parti metalliche possano schermare l'aggancio del segnale con i diversi satelliti i quali consentono poi di localizzare il punto esatto del veicolo sul territorio nazionale o europeo. Per ottenere ciò, sui computer utilizzati, appositi software installati da esperti consentono la visione in tempo reale o in differita”.