Associazione Capotorti una lunga storia di successi
Non nuova a consensi di pubblico e critica per le iniziative proposte, l’Associazione “Luigi Capotorti – Musica, Cultura e Tradizione” è impegnata nell’organizzazione della seconda edizione del Festival intitolato al compositore e violinista di talento che conquistò fama nella prima metà dell’Ottocento, di cui il sodalizio porta il nome. “Quindici” ha incontrato la presidente Anna Amato, il vicepresidente Costantino Mastrorilli (componente della Fondazione Pugliesi per la Musica di Bari), il direttore del coro Nicola Petruzzella e Vito Mastrorilli, tra i fondatori dell’associazione. Il sodalizio è nato nel 1991, grazie alla felice intuizione di un gruppo di amici, soliti cantare la Santa Allegrezza, accomunati dalla volontà di tramandare la tradizione del canto della popolare nenia natalizia molfettese e di valorizzare i talenti musicali del nostro territorio. Da più di trent’anni, dunque, i soci sono impegnati a perseguire i fini statutari sia attraverso l’attività dal coro polifonico sia attraverso la ricerca e lo studio. Come non ricordare, ad esempio, la pubblicazione del libro illustrato dalla talentuosa artista Vittoria Facchini e intitolato “Sant’Allegrezza” (ed. L’immagine 2009) o lo spettacolo “Nel Teatro del Gran Mondo – Amori, note, vita in musica del signor Gioacchino Rossini”, scritto e curato dal soprano Antonietta Cozzoli in occasione del 150° anniversario della morte del musicista e compositore pesarese e portato in scena da cantanti lirici di livello internazionale e con la collaborazione del M° Rino Campanale. Non è un caso se in questi decenni l’associazione ha ricevuto una lunga serie di riconoscimenti e premi, sia a Molfetta sia oltre i confini cittadini, e si sia esibita anche a Bari, Taranto, Bitonto, San Giovanni Rotondo. Diversi i direttori che si sono succeduti alla guida del coro polifonico, da Binetti a Di Donato, da Gaetano Magarelli ad Antonio Magarelli, da Panunzio a Gigante e Tonia De Gennaro, mentre, dal 2014 è diretto da Nicola Petruzzella. Il coro è composto, attualmente, da cinquanta elementi, ciascuno proveniente da ambiti lavorativi differenti ma, grazie all’impegno e alla passione di ogni singolo componente e alla sapiente guida di ciascuno dei direttori che si sono succeduti, in ogni concerto dà prova della sua maestria, proponendo un repertorio che spazia dal canto gregoriano al moderno vocal pop. L’associazione, dunque, si rivela un ottimo strumento di educazione e diffusione della cultura musicale. Se è vero che nel sodalizio, come evidenziano all’unisono i responsabili, prevale l’esperienza di comunità è altrettanto evidente che, come ha sottolineato il M° Petruzzella, si ha un «approccio professionale che va a valorizzare la partitura». Proprio sotto la sua direzione hanno avuto ancora maggiore impulso le ricerche su Luigi Capotorti e autori a lui coevi. Come ha ricordato lo stesso direttore, le ricerche hanno portato allo studio di spartiti custoditi non solo a Molfetta (pochi per la verità) ma anche a Roma, Napoli e Milano. Qualche anno fa, ad esempio, è stata riscoperta la nuova “Messa per Solennità Festiva”, che è custodita nell’archivio diocesano di Molfetta. Nel 2017, in occasione del duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Capotorti, la Messa è stata eseguita mentre nel 2020, in collaborazione con Digressione Music, è stata pubblicata su disco. Un’altra importante tappa nel percorso di riscoperta delle opere di Luigi Capotorti è stata rappresentata dalla pubblicazione del “Miserere” (opera sacra su testo di Giuseppe Saverio Poli), il cui manoscritto originale è custodito a Napoli, nel Conservatorio di Musica San Pietro a Majella) e delle Arie da Camera “Ore volubili” e “La solitudine”, musicate da Capotorti sempre su testo di Giuseppe Saverio Poli. Questi studi hanno portato alla pubblicazione in edizione critica di queste opere e ad incisioni in collaborazione con Digressione Music di Molfetta e Dodicilune di Lecce. Un momento particolar-mente importante per la valorizzazione del compositore molfettese è stato rappresentato dal Capotorti Music Festival, che si è tenuto dal 1 al 23 luglio dello scorso anno, con un’anteprima il 25 giugno. Alla prima edizione hanno preso parte, tra gli altri, il Coro Giovanile Pugliese, il soprano Antonietta Cozzoli, Elisa Barrucchieri con il corpo di ballo Res Extensa, il contralto Sonia Pria e l’Orchestra Barocca di Santa Teresa dei Maschi, il violinista Domenico Masiello e il pianista Michele Fazio. Nel corso del festival venne presentato il lavoro più recente dell’Associazione Capotorti: l’edizione critica dell’Inno a San Francesco da Paola, una partitura per piccola orchestra e coro di Luigi Capotorti, il cui manoscritto è conservato nel Fondo Noseda a Milano. Una edizione edita a cura del M° Nicola Petruzzella con la casa editrice Florestano edizioni. Proprio nella giornata conclusiva del festival venne presento, invece, il disco con l’incisione del Miserere e delle due arie da camera (Ore volubili e La solitudine) interpretate dai giovani ma eccellenti soprani Anna Cimmarrusti (di Adelfia) e Barbara Massaro (di Milano), accompagnate dal pianista Vito della Valle di Pompei e dal tenore nonché direttore Nicola Petruzzella. Veniamo alla seconda edizione del Festival “Luigi Capotorti”, promosso dall’associazione e programmato per il prossimo luglio. Come lo scorso anno, saranno coinvolti personaggi di spicco della vocalità e del virtuosismo. Per il 2024 è stato stilato un programma più breve; si terranno, infatti, quattro appuntamenti (nel 2023 furono sette) ma particolarmente interessanti. Si partirà il 4 luglio con una tavola rotonda alla quale prenderanno parte critici musicali, ricercatori e musicologi di fama internazionale. Il 13 luglio si terrà il galà lirico, con brani di Capotorti e omaggio a Puccini, nel centenario della morte. Si proseguirà il 20 luglio con la performance di un quartetto di sassofoni. Gran finale il 21 luglio, con il concerto che darà spazio ai virtuosismi per clarinetto e archi (in programma il quintetto di Mozart). Ma l’impegno del sodalizio non si esaurisce con l’organizzazione del festival ma punta a consolidare collaborazioni con altre istituzioni musicali. Il 21 aprile si terrà il Galà lirico nell’ambito della rassegna “I Fiori Musicali” a Triggiano, promossa dalla “Fondazione Pasquale Battisti” di cui Nicola Petruzzella è direttore artistico. In autunno, presumibilmente a metà ottobre, il coro sarà ospite del Festival “Notti Sacre” a Bari, nel corso del quale sarà eseguita musica sacra di Luigi Capotorti. A novembre è prevista la pubblicazione di una nuova partitura, un mottetto per voce sola di tenore e archi, mentre in dicembre si terranno i consueti concerti natalizi a Molfetta e non solo. Sicuramente la sua azione ha raggiunto l’obiettivo di far riscoprire Luigi Capotorti. Come è stato ribadito nel corso dell’incontro con Quindici, il mondo scientifico-musicale si sta approcciando alla figura del compositore molfettese, non a caso rientra nei programmi di esame nei Conservatori musicali. Si sta affinando sempre più la ricerca ma il ricambio generazionale si sta rivelando più problematico del previsto. La difficoltà di far avvicinare i giovani, e soprattutto le voci maschili, al canto corale è, purtroppo, una realtà non solo per le associazioni ma anche per gli stessi Conservatori. Quali possono essere le cause? Le nuove generazioni sono più propense all’individualismo, al porsi al centro dell’attenzione mentre il canto corale tende ad armonizzare e coordinare voci e in tale maniera nessuno prevale sugli altri? Sarebbe auspicabile avviare una riflessione in merito. Ma l’Associazione Capotorti è pronta ad affrontare anche questa sfida, anzi, i soci mostrano grande determinazione ed contagioso entusiasmo nel condurre la propria attività e nel ideare progetti. Si stanno concentrando le forze per la riscoperta delle partiture del compositore molfettese in prospettiva lirica. Luigi Capotorti, infatti, ha scritto diverse opere per il Teatro San Carlo. Partiture che potrebbero essere riportate in scena (sia pure in forma di concerto).Il vero problema, in questo caso, sarebbe rappresentato dalla carenza di idonei contenitori culturali nella nostra città. Altrettanto importante sarebbe riuscire a creare un coordinamento con l’Amministrazione Comunale, ad esempio, si potrebbe istituzionalizzare il Capotorti Music Festival (come accade in realtà simili in alcune città limitrofe). Ma non dovrebbe mancare il sostegno dei cittadini. Un piccolo gesto potrebbe essere quello di donare il 5X1000 a favore dell’APS Luigi Capotorti – C.F. 93057850724.
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