Art. 18 e jobs act, dibattito martedì a Molfetta con la Cgil e Comitando
MOLFETTA – “Art. 18 – Jobs act: tutela del lavoro”, questo il tema di un incontro promosso dalla Cgil di Molfetta in collaborazione con “Comitando”, nella sala Finocchiaro della Fabbrica S. Domenico. Relatori saranno: Vincenzo Bavaro, professore di diritto del Lavoro all’Università di Bari; Domenico Favuzzi, presidente Confindustria Puglia; Paola Natalicchio, sindaco di Molfetta; Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Bari; Manuel Minervini, studente universitario responsabile gruppo di lavoro Jobs Act Comitando; coordina Mario Ciuccio, segretario della Camera del lavoro di Molfetta.
«La Cgil di Molfetta – dice Mario Ciuccio - ritiene che il problema dell’Italia sia il lavoro e che per creare lavoro occorre: cambiare la politica economica, attuare investimenti pubblici e privati. Il lavoro nel nostro Paese si è ridotto, impoverito, precarizzato, per troppi sembra un obbiettivo irraggiungibile, per molti la preoccupazione di difenderlo.
Le grandi disuguaglianze del nostro Paese sono descrivibili attraverso la mancanza di lavoro, il Sud, le donne, i giovani, gli over 50. Il lavoro si è impoverito anche per il prevalere dell'ideologia della riduzione del perimetro pubblico e del welfare come costo e non fattore di sviluppo oltre che di qualità della vita.
Il bilancio di vent'anni di politiche di flessibilità del lavoro, ben lungi dall'aver dall'aver ridefinito i nuovi paradigmi della piena e stabile occupazione nell'era post-industriale, ha esteso l'area della non autosufficienza economica di intere generazioni, frenando gli indispensabili processi di innovazione.
Disoccupazione, inoccupazione, sottoccupazione, scoraggiamento, inattività, lavoro irregolare, segmentazione del mercato del lavoro e mancata valorizzazione delle competenze sono generati dalle caratteristiche regressive dello sviluppo economico italiano.
Al governo nazionale chiediamo chiarezza e consapevolezza che proclami ed ideologie di marca neocentrista e neo liberale, già ampiamente sconfessate, più che la creazione di posti di lavoro, possa invece creare meno lavoro, meno dignità, meno uguaglianza».
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