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Appunti di storia Militari di Molfetta in diverse guerre (1590-1745) – I parte
15 giugno 2024

Ogni anno si ricordano le ricorrenze di notevoli fatti di guerra e i soldati caduti immolatisi per la Patria. Relativamente alla 1a e 2a Guerra Mondiale sono state pubblicate diverse opere per ricordare questi caduti. In questo articolo, facendo riferimento a diverse fonti archivistiche, ricordiamo alcuni caduti e/o soldati che hanno preso parte a campagne di guerra. Per non essere ripetitivi non riportiamo i nominativi di uomini d’arme di un certo rango appartenenti a famiglie nobili molfettesi già citati da Francesco Lombardi nel suo Notitie Istoriche della Città e Vescovi di Molfetta, Napoli 1703, ristampa anastatica di Arnaldo Forni Editore, 1976. L’economia locale nel XVI sec. era alimentata anche dalle rimesse dei marinai dediti al commercio marittimo; molti di essi non disdegnavano di navigare sulle galee della Repubblica di Venezia: Andreola de Gioia nel 1590 era imbarcato su una galea veneziana per la guerra, ammalatosi fu ricoverato nell’ospedale dell’isola di Candia dove morì, fu sepolto nella chiesa di S. Lorenzo dei frati francescani zoccolanti1. L’alfiere Francesco Antonio Falcone (n. 1578) nel 1617 militava nella compagnia del capitano Giovanni Falitori. Imbarcato sul bortone della Serenissima del capitano Federico Nani, morì a Corfù e fu sepolto nella chiesa di S. Giacomo nel mese di giugno dello stesso anno2. Un documento del 1663, riferisce che i fratelli Giovanni Battista e Giovanni Serio Messina erano soldati alla paga; andarono in guerra e morirono3. Giuseppe de Pinto nel 1695 si doveva sposare e la Chiesa richiese lo stato libero. Giovanni Maria Ballarini di 25 anni, marinaio di Chioggia, testimoniò che Giuseppe era moreo (mozzo) e si imbarcarono a Venezia su una marciliana carica di cannoni e altri dispositivi di guerra; andarono a sbarcarli a Napoli di Romania. Anche nello stesso anno Giuseppe Nicola Bellapianta si doveva sposare e dichiarò che era imbarcato su una marciliana di Venezia e a Smirne scaricarono biscotti e attrezzi di guerra4. Nel 1701, Marino Clemente, Antonio Sasso e Domenico Sante de Lesina erano imbarcati sulle navi di Venezia e per 5 anni parteciparono a diverse guerre che i veneziani combattevano a Levante5. Richiesto lo stato libero nel 1713, Saverio Bufo dichiarò che per molti anni era imbarcato su un vascello veneziano e faceva viaggi a Costantinopoli, Smirne e altri luoghi dell’arcipelago. Fu fatto prigioniero da un vascello francese e portato nella fortezza di Vurano in Barberia. Dopo 8 mesi fuggì e si imbarcò su una galera di Malta e navigò per 3 anni, poi sbarcò a Livorno e da qui andò a Venezia e poi giunse a Molfetta6. Diversi erano i molfettesi che si arruolavano nell’esercito spagnolo e naturalmente partecipavano alle guerre. Giuseppe Cormio e Leonardo Martinelli erano arruolati nell’esercito spagnolo e il 24 giugno del 1696 il Martinelli morì colpito da un colpo di cannone sparato dai francesi nell’assedio di Barcellona. A questo avvenimento partecipò anche Modesto Nardullo7. L’Impero Spagnolo nel sec. XVII oltre al Regno di Napoli comprendeva anche il Ducato di Milano. Al tempo della rivoluzione di Masaniello 1647-16488 nella Lombardia alcune nobili casate mal digerivano i regnanti spagnoli e complottavano a favore della Francia. A fronte di ciò il re di Spagna Filippo IV decise di formare delle compagnie di soldati da inviare in Lombardia arruolando soldati dal Regno di Napoli. Da Molfetta partì tale Giovanni Battista Squeo soldato della compagnia del capitano Girolamo Valdaresi acquartierato ad Alessandria. In seguito la compagnia si spostò a Voghera e qui dopo 6 mesi Squeo si ammalò e, ricoverato presso il locale ospedale morì tra il 12 e il 15 giugno del 1644. Squeo era ammogliato con Angela Altomare. Questa volendosi risposare chiese la testimonianza di tale Girolamo Turco di Casal Nuovo d’Otranto già a suo tempo conciatore di pelli e qui a Molfetta per raccogliere le olive. Egli testimoniò come era nella stessa compagnia dello Squeo, aggiunse anche che a Voghera c’era il sacerdote fra’ Antonio Pappagallo frate conventuale e il soldato Francesco de Nitto che visionarono i registri dei morti dell’ospedale confermando sia la morte di Squeo che quella di altri soldati molfettesi9. Perdurando ancora nella Lombardia lo stato di agitazione contro la Spagna, nel 1682, re Carlo II indisse nel Regno di Napoli una leva forzata di soldati da inviare in Lombardia e per tale motivo il preside della Provincia di Bari, Diego de Serralta, emise un dispaccio con cui si chiedeva per ogni città un soldato vestito e armato ogni 100 fuochi o in mancanza di esso il pagamento di ducati 15 oppure se il soldato era privo dell’armamento e dei vestiti si doveva pagare ducati 8 alla Cassa Militare10. Nel mese di marzo del 1745 Giuseppe Antonio Altamura era soldato in Prussia nel reggimento Blankensee e morì a Lossa nella Sassonia- Anhalt per una crisi asmatica. La moglie tale Giovanna La Grasta stava con lui e volendo ritornare a Molfetta ebbe dal comandante del reggimento un lasciapassare. Ella da Lossa il 5 marzo andò a Vienna e da qui a Udine proseguì per Padova poi Loreto, andò a Roma e giunse a Molfetta. In tutti queste città otteneva su sua richiesta una certificazione come era lì giunta. Una volta a Molfetta nel 1748 si volle risposare e fece tradurre da un medico di origine tedesca residente a Barletta il lasciapassare scritto in tedesco per ottenere lo stato libero11. Il 13 giugno 1759, Giuseppe Santonicandro, sergente del reggimento di cavalleria di Sicilia, nella chiesa di S. Andrea arruolò Luca Palombella di Francesco Paolo nello stesso reggimento. All’epoca Luca aveva circa 19 anni. Era figlio di un droghiere12. 1. continua. © Riproduzione riservata ————— Note: 1Archivio Diocesano Molfetta (=ADM), Curia Vescovile (=CV), carte varie (=cv), cart. 18, fasc. 5, doc. del 16-8-1590. 2Idem, cart. 56, fasc. 7, Doc. del 26-5-1629. 3Idem, cart. 71, fasc. 96, doc. del 10-1-1663. 4Idem, cart. 118, fasc. 1, doc. del 15-1-1695, 5Idem, cart. 135 fasc. 1, doc. del 5-9-1701. 6Idem, cart. 149, fasc. 3, doc. del 13-11-1713. 7Idem, cart. 135, fasc. 1, doc. del 14-10-1702. Cart. 137, fasc. 1, doc. del 10-4-1703. 8C. Pappagallo, 1647-1648 la rivolta di Masaniello anche a Molfetta, “Quindici”, 2021, n. 7-8. 9ADM, CV, cv, doc. del 24-11- 1644. 10Archivio Comunale Molfetta (=ADM), categoria 17, vol. 152. 11ADM, CV, cv, 1748, Stato libero di Giovanna La Grasta. 12 Archivio Stato Bari, Sezione di Trani, notaio Donato de Gaudio, vol. 891, atto del 13-6-1759; ADM, Catasto Onciario di Molfetta, 1753, f. 208r.

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