“Appaltopoli” e arresti, Sinistra italiana chiede le dimissioni del sindaco di Molfetta Tommaso Minervini. "Il Pd complice"
“Intervenga il ministero dell’Interno, Molfetta non può più accettare la notte della sua democrazia"
MOLFETTA - «Carcere, arresti domiciliari, indagini pesanti su corruzione, turbativa d’asta e tangenti: si resta sgomenti sul terremoto che sta travolgendo il Comune di Molfetta in queste ore – dice Sinistra Italiana Molfetta.
Lo abbiamo denunciato politicamente tante volte, prima ancora dell’intervento della Magistratura: l’abbraccio tra politica e affarismo, in questi anni di governo dell’amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Minervini, aveva superato da tempo i livelli di guardia. Oggi, però, le informazioni diffuse dagli organi inquirenti nella conferenza stampa di Barletta disegnano un quadro agghiacciante, con tanto di video e di prove che fugano dubbi e spalancano scenari inquietanti. Gli indagati, compreso il sindaco, si difenderanno nei processi. Ora, però, si tratta di difendere Molfetta: la macchina comunale, i diritti dei cittadini, delle imprese, il bilancio comunale, i principi costituzionali di trasparenza, onestà, legalità.
Chiediamo tre cose:
Primo: le DIMISSIONI immediate e irrevocabili del sindaco, Tommaso Minervini, responsabile politico dell’operato della sua amministrazione e del tracollo del settore Lavori Pubblici, finito - a quanto si apprende - ostaggio di trattative oblique e criminose, con una politica non solo inerme, ma complice anzi regista di un sistema deviato di assegnazione degli appalti.
Secondo: l’intervento urgente del Ministero dell’Interno, per valutare la gravità di queste infiltrazioni.
Terzo: la sollevazione della società civile molfettese, finora troppo silenziosa e generosa verso una stagione amministrativa che si è rivelata la peggiore di sempre, segnata da un trasformismo politico imperdonabile - con un Pd gravemente complice – e da un tragico deterioramento delle istituzioni cittadine, svendute al miglior offerente.
Con decine di appalti compromessi, una macchina amministrativa coinvolta e una classe politica gravemente screditata il Comune rischia la paralisi amministrativa, oltre a un danno incalcolabile per le casse comunali, legato allo scenario di contenziosi che si apre dopo questi provvedimenti. La costruzione di un’alternativa a questa notte fonda della democrazia non è più rinviabile. Ancora una volta, tocca alla Molfetta progressista, solidale ed ecologista inaugurare una nuova stagione politica in cui legalità, trasparenza, anticorruzione e spirito di servizio pubblico rimettano al centro dell’operato amministrativo, con intransigenza e fermezza, i diritti della città pubblica, dei cittadini onesti, degli imprenditori perbene gabbati, esclusi ed emarginati dal triste sistema delle mazzette e dei favori. Rifletta bene e a lungo chi ha posto fine all’esperienza amministrativa del 2013, in queste ore drammaticamente illuminanti. Riflettano bene i vertici regionali e nazionali del Partito Democratico, che ha recentemente rinnovato la sua fiducia a questa amministrazione».
SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE "QUINDICI" - IN EDICOLA QUESTO SABATO 12 GIUGNO - ARTICOLI, FOTO E COMMENTI SULLA VICENDA "APPALTOPOLI" CON L'ATTESO EDITORIALE DEL DIRETTORE FELICE DE SANCTIS "QUESTIONE MORALE E DIGNITA' PERDUTA"