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Apertura nei giorni festivi commercianti sul piede di guerra Sotto accusa l'amministrazione comunale per le concessioni a Molfetta Outlet
15 febbraio 2007

Continua ormai serrato il botta e risposta tra l'Amministrazione e i rappresentanti del commercio di prossimità della nostra città. Il sindaco non è intenzionato a retrocedere in merito alla concessione dell'ordinanza di deroga alle aperture domenicali nonostante, da parte delle associazioni, ci sia unanimità di intenti nel rifiutare categoricamente l'ipotesi di un'apertura, praticamente indiscriminata, che si attesterebbe sulle 45 domeniche in un anno che privilegerebbero, evidentemente e ulteriormente, la Città della Moda a scapito dei commercianti della città già alle prese con una situazione di non facile gestione. IL SINDACO Con un'ordinanza del 23 gennaio 2007 il sindaco Antonio Azzollini ha dunque disposto che gli esercizi commerciali per la vendita al minuto del settore non alimentare abbiano facoltà di deroga alla chiusura festiva e domenicale fino al giorno 4 marzo 2007. Sedutosi al tavolo di concertazione con le associazioni di categoria locali Ascom/Ced – Assimprese – Associazione Ponente – Associazione M. Di Savoia Associazione Via XX Settembre – Assoimprese – Confdettaglianti – Confesercenti – Molfetta Shopping – Unimpresa – Associazione Commessi – Cidec – Comitato Regionale “La Domenica Non Si Tocca” – Comitato Regionale “Quasi Mai Di Domenica”, nel rispetto della L.R. 11/2003, il sindaco ha ribadito il suo intento di concedere 45 domeniche di apertura per il 2007 (come richiesto dalla Fashion District) senza tener conto – a quanto riferito dalle associazioni suddette – dell'unanimità orientata per un drastico ridimensionamento di queste “aperture indiscriminate”. Le motivazioni del primo cittadino fanno perno sull'ordinanza del Commissario straordinario n. 27320 del 18 maggio 2006, che autorizzava le deroghe alla chiusura domenicale e festiva per l'anno 2006, ma soprattutto sul fatto che la Città di Molfetta è stata inclusa nell'elenco regionale delle “Città d'Arte” a termine del Regolamento Regionale del 23/12/2004, n. 11, con deliberazione regionale del 22/02/2006. Per portare avanti il suo progetto il sindaco è pronto anche ad indire un referendum che, secondo lui, risolverebbe definitivamente la questione in risposta alla volontà dei cittadini. I COMMERCIANTI Le associazioni rappresentanti del commercio di prossimità della nostra città rivendicano la loro importanza e lamentano un totale disinteresse da parte del sindaco Azzollini in merito alle loro richieste e, soprattutto, alle loro proposte dal momento che, a quanto dichiarano, l'atteggiamento conciliante espresso finora nei confronti dell'aqmministrazione comunale e il Fashion District, non solo non ha portato a nessun accordo, ma ha sbilanciato a favore dell'Outlet Molfetta i risultati ottenuti dalle riunioni effettuate. «Il sindaco va avanti da solo» è quanto si legge nella lettera che ha seguito l'ordinanza del 23 gennaio: non ha senso, è communis opinio, aprire gli esercizi commerciali anche di domenica in una realtà urbana priva di infrastrutture che incentivino la presenza dei “compratori”. Niente parcheggi, arredo urbano ai minimi termini del buon gusto, nessuna iniziativa parallela, nonché il titolo di “Città d'Arte” che presupporrebbe la presenza di siti curati, fruibili, attrezzati per l'avvento dei turisti…e qui tocchiamo un altro nervo scoperto sul quale tutte le associazioni culturali sono pronte a dire la loro. La prima e diretta risposta al sindaco da parte delle associazioni si concretizzerà, a quanto pare, in un ricorso al TAR in merito all'ordinanza succitata e considerata “illegittima” e con un'ora di “buio” prevista per il giorno 9 febbraio per mostrare gli effetti di una città non più illuminata dai suoi negozi che si sentono minacciati dall'incombenza della grande distribuzione. La Città della Moda doveva essere una grossa opportunità per la nostra città e avrebbe favorito anche il commercio cittadino: queste erano le premesse a patto che, parallelamente alla nascita della mega struttura, la città e le amministrazioni che si sono succedute avessero lavorato per creare le giuste condizioni di convivenza fra le due realtà commerciali. Dov'è tutto questo? «Si è proceduto a senso unico permettendo il fiorire della città virtuale abbandonando al degrado la città reale», così si esprimono commercianti che si sentono impotenti di fronte all'Outlet, che “cattura” letteralmente (complice anche l'apertura del Cinestar) nel fine settimana folle di compratori provenienti in gran numero dalle zone limitrofe e che, al contrario di quanto accadeva prima, ignorano completamente la nostra città in quanto realtà commerciale, per riversarsi e portare i loro acquisti in una realtà tutto sommato estranea alla nostra terra. Su queste basi dunque, ribadiscono i commercianti, che senso ha rinunciare all'unico e sacrosanto giorno di riposo? L'esempio di realtà urbane come Bari e Andria, in cui l'ingerenza dei centri commerciali (di gran lunga superiore rispetto a quella della Fashion su Molfetta) viene tenuta a bada senza cedere allo strapotere del vertiginoso giro commerciale che creano, è il parametro e l'esempio cui i commercianti molfettesi ritengono di doversi uniformare. I CONSUMATORI Abbiamo pensato che fosse necessario sentire anche l'opinione dei compratori, di coloro che animano Fashion District e realtà commerciali cittadine: dai commenti on-line sul sito di Quindici o direttamente espressi non registriamo un'unanimità di opinione. Le aperture domenicali dei nostri negozi come dell'Outlet fanno senz'altro comodo, danno in ogni caso un'aria diversa alla città, ma, francamente, non sembra se ne senta la necessità. La disponibilità economica, in tempi non proprio rosei come questi, non cambia se si può andare a fare shopping anche di domenica… su questo sono tutti amaramente d'accordo. E il cliente, com'è noto, ha sempre ragione!
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