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Anima mea, questa sera concerto inaugurale nella cattedrale di Molfetta con Ensemble Orfeo Futuro
26 settembre 2013

MOLFETTA - Forse pochi sanno che fu Gaetano Veneziano, musicista nato a Bisceglie nel 1665, ad essere nominato direttore della Cappella Reale di Napoli nel 1704 al posto di Alessandro Scarlatti.
Ed è proprio nel segno di questi due grandi esponenti della scuola napoletana che questa sera si inaugura «Anima Mea», festival itinerante diretto da Gioacchino de Padova col sostegno della Fondazione Valente, delle amministrazioni dei comuni coinvolti e di Puglia Sounds attraverso ReMaop, la rete di festival pugliesi dedicati alla musica antica di cui «Anima Mea» fa parte.
L’appuntamento, realizzato in coproduzione con due manifestazioni di punta della «early music», il Festival Musicale Estense Grandezze&Meraviglie e Urbino Musica Antica, è alle ore 20.30, con ingresso libero nella cattedrale di Molfetta (info 800.96.01.37), tra gli splendidi siti monumentali scelti per questa edizione di «Anima Mea», festival inserito in «Luci e suoni a Levante» con concerti sino all’11 ottobre non solo a Molfetta ma anche a Gioia del Colle e Acquaviva delle Fonti.
Protagonista del concerto inaugurale sarà Orfeo Futuro (foto), formazione in residence del festival, che con il soprano Silvia Frigato e il contralto Raffaele Pé eseguirà anche musiche contemporanee di Alessandro Ciccolini, direttore e primo violino della formazione, nata nel 2010 riunendo energie ed esperienze diverse per imporsi all’attenzione di pubblico e critica dopo aver portato in tour la più grande produzione barocca mai realizzata in Puglia, con 70 strumentisti e cantanti impegnati nel Magnificat di Bach e in opere inedite del Settecento pugliese.
Il concerto inaugurale di «Anima Mea» s’intitola «Officium Tenebrarum» perché prevede l’esecuzione della Lezione Prima delle tenebre a voce sola con strumenti di Gaetano Veneziano, la Lettione del Mercordì Sancto di soprano con violini di Alessandro Scarlatti e la Lezione Prima per il mercoledì Santo per soprano, contralto e strumenti di Alessandro Ciccolini.

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