MOLFETTA - Pubblichiamo di seguito il comunicato del partito di Alternativa Comunista, che si presenta alle elezioni del 24 e 25 febbraio.
"Alternativa Comunista presenta un programma di classe e di rottura rispetto alle logiche elettoralistiche di tutto il resto della sinistra italiana, che si è subordinata ancora una volta ai padroni e al loro futuro governo.
Vendola e il suo partito, al rimorchio di Bersani e di Monti; Rifondazione al rimorchio di Ingroia e della sua rivoluzione “civile” hanno annunciato già da ora di essere disponibili a sostenere il prossimo eventuale governo Bersani, basato sulla "agenda Monti" e cioè sul programma dei banchieri e dei padroni.
Il progetto di Ingroia rappresenta il punto più basso e indegno raggiunto dalla sinistra socialdemocratica italiana. Come fa Rifondazione a giustificare il suo sostegno a una lista composta da poliziotti e magistrati che si sono distinti nello zelo con cui hanno represso le lotte operaie e studentesche? E soprattutto come può sostenere un programma colmo di contraddizioni e paradossi? si rifiuta il Fiscal compact senza rompere con l’Ue e la Troika; si parla di giustizia sociale e articolo 18 per poi delirare sul bisogno di "agevolare la libera iniziativa imprenditoriale"; si parla genericamente di “pace e disarmo” senza avanzare nessuna rottura con le istituzioni guerrafondaie di cui l’Italia è membro organico (Nato, Onu e Ue).
Non ci potrà essere nessun cambiamento all’interno dei palazzi del potere borghese; chiunque andrà al governo all'interno di questa società proseguirà nelle politiche di austerità, nello smantellamento dei diritti dei lavoratori e degli studenti, nelle politiche guerrafondaie, antioperaie e razziste che hanno caratterizzato in questi anni tutti i governi di tutti i colori, di centrodestra, centrosinistra e tecnici.
Mentre tutte le altre forze politiche candidano imprenditori, banchieri, magistrati e poliziotti, noi candidiamo nella nostra lista operai, studenti, immigrati, cassintegrati, disoccupati in lotta, sulla base di un programma che vuole rovesciare il capitalismo, l’unico autentico responsabile di questa crisi economica e sociale.
Il nostro candidato premier è Adriano Lotito, 20 anni, protagonista delle lotte studentesche.
Non pagheremo noi il debito dei padroni! Il nostro programma:
- No ai tagli alla Sanità, alla Scuola, ai servizi; per un'estensione dei servizi pubblici; no alle privatizzazioni!
- Scala mobile dei salari e dell’orario di lavoro; reddito sociale per i disoccupati; assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari; ripristino ed estensione dell’articolo 18!
- Servizi gratuiti per gli studenti con libera partecipazione degli studenti e delle studentesse alla programmazione delle attività didattiche;cancellazione di tutti i tagli delle controriforme della scuola; cancellazione di tutti i finanziamenti a enti privati!
- Cancellazione di tutti i finanziamenti per le Grandi Opere a partire dalla TAV e il Ponte sullo Stretto e loro destinazione verso un piano nazionale di edilizia popolare!
- Istituzione di un Piano nazionale della sanità pubblica, taglio di tutti i finanziamenti alle cliniche private!
- Istituzione di un Piano nazionale dei trasporti pubblici sotto la gestione di lavoratori e utenti!
- Cessazione di tutti i finanziamenti diretti e indiretti agli enti ecclesiastici!
- Abolizione di tutte le leggi razziste! Chiusura immediata dei Cie! Libera cittadinanza per gli immigrati!
- Per l'esproprio senza indennizzo e sotto controllo operaio delle grandi aziende!
- Nazionalizzazione senza indennizzo delle banche e creazione di un'unica banca di Stato al servizio dei lavoratori. NO soldi pubblici alle banche come il Monte dei Paschi di Siena.
- No al pagamento del debito dei padroni! Uscire dall’Unione europea e disdire tutti i trattati liberisti! Per un’Europa socialista, dei lavoratori e delle masse popolari!
- Uscire dalla Nato! Scioglimento della Nato, patto di morte e di guerra! Cessazione di ogni missione di guerra; requisizione delle basi militari nordamericane sul nostro territorio: No al Muos! No al Dal Molin!"